Marisa e Luca 4 Luglio 2010
Visto da qui, il Jalouz si rizza come un agile pilastro, i cui contrafforti verticali ad ovest e a nord portano il caratteristico corno terminale, ardito e strapiombante, mentre la parte superiore del suo profilo di sinistra sale alla cima con la forma e la rapidità di un tetto inclinato. Anche da questo lato il Jalouz mantiene quindi la sua forma audace, quasi sospesa nell'aria, inconfondibile nella folla delle vette giuliane(Julius Kugy). [/ALIGN] ...
Finalmente dopo più di un mese una nuova escursione assieme. Causa qualche inconveniente fisico Marisa ha dovuto star ferma un po', ma ora che le cose vanno decisamente meglio riprendiamo il dialogo con la montagna. Dopo un paio di proposte e considerazioni, sfogliando una vecchia rivista che racconta le tappe della Via Alpina Orientale, vengo magneticamente attirato da una foto. La parete dello Jalovec vista da nord. E'una immagine famosa, forse la più famosa di questa magnifica montagna delle Alpi Giulie. Un cristallo di roccia che spunta sopra i ghiaioni alla fine della Val Planica che si collega da una parte alla catena delle Ponze e dall'altra alle Mojstrovke.
La foto è scattata dalla dorsale dello Sleme a pochi minuti dalla cima dello Slemenova Spica non distante dal passo Vrsic.
Cerco qualcosa e spuntano un sacco di immagini di questo luogo. Poco dislivello, grandi panorami, nessuna difficoltà. Quelle che ci vuole per riprendere ....e poi quella sottile, impercettibile eccitazione che ogni volta senti quando sei nel regno delle Alpi Giulie Slovene, bianche calcaree, selvagge, audaci, ma allo stesso tempo belle, davvero belle.
La vicinanza con il Passo Vrsic, il posto famoso e la bella giornata che si prospetta potrebbero essere da preludio ad una escursione sovraffollata che però fortunatamente non è così.
Al passo a dire il vero alle 9 c'è già un sacco di gente ma la maggioranza sale alla Mala Mojstrovka o verso il Ticariev Dom, punto di riferimento principale per le grandi salite al Prisanc al Razor e per le grandi traversate verso il Triglav, il regno di Zlatorog.
E’ così’ che prende forma questa escursione , dove nella sua brevità non è tanto importante quale e come sia il sentiero ma è più importante che ogni passo che facciamo si posi liberamente e senza preavviso su qualcosa di nuovo anche se già visto o conosciuto.
L’itinerario che parte dal passo si sviluppa tra i pini mughi e risale al cospetto della bianca parete della Mala Mojstrovka, fino alla Sella Vratica. Salendo, una volta raggiunta la sella ci ritroviamo su un pianoro fiorito. Una piccola conca ricca di moltissime variopinte specie. Veri tappeti di Camedrio Alpino e Ranuncoli di Traunfellner, gialli ranuncoli di Carinizia, Genziane e Garofanini. Un giardino botanico di alta quota. La sensazione che si prova è strana, sembra quasi un concentrato di mondo alpino con tutti i suoi contrasti in un posto solo. In mezzo alle Alpi Giulie.
Un sentiero sale a sinistra lungo i bianchi ghiaioni, in direzione della via ferrata, che emergono dal piano verde e salgono ripidi fin sotto le pareti calcaree della Mala Mojstovka. In direzione opposta, ci si inoltra tra i mughi per poi scendere lungo la conca erbosa tra grossi massi e ancor splendide fioriture.
Il sentiero che porta alla dorsale dello Sleme non è lungo e dopo alcuni saliscendi sui margini delle pareti che precipitano nella Val Pisnica ci si ritrova in spazi aperti, tra splendidi larici che custodiscono la famosa radura dello Sleme dove ci appare la sagoma inconfondibile dello Jalovec le cui bianche pareti si specchiano nelle acque cromate del piccolo laghetto.
Il posto è da favola e merita una lunga sosta però prima dobbiamo raggiungere la cima della Slemenova Spica.
Per dolci verdi pendii, senza percorso obbligato in pochi minuti raggiungiamo la vetta dove la vista può spaziare lontano verso l’Austria e le Karavanke, dietro di noi velati dal controluce il Prisanc e la Skarlatica, poi la grande parete della Mojstrovka. Ma quello che attira l’attenzione è lo Jalovec che sale vertiginoso. A fianco della Kotovo Sedlo i canaloni ancora innevati e sopra l’imponente e inconfondibile roccia inclinata che porta alla cima.
La cima della Slemenova Spica, invece, non è grande e nonostante la facilità si affaccia su profondi precipizi verso valle.
In ogni caso è davvero un posto “magico” e oggi anche inaspettatamente tranquillo, tanto che anche una mamma pecora lo ha scelto per dar luce al piccolo belante agnellino appena nato che a mala pena si regge in piedi.
Il gracchio ci osserva da sopra i rami secchi di un albero, poi finalmente ci riconosce e comincia le sue solite evoluzioni in segno di saluto. Ciao caro amico, siamo noi, proprio noi, quelli del Gartnerkofel……… Atterra davanti, saltella qua e la, ci guarda, adesso è contento e vola via verso la cima, verso lo Jalovec.
Scendiamo verso il piano erboso dello Sleme, non c’è fretta, si potrebbe fare un riposino sotto il grande albero che ne segna i margini se non fosse che da nord si alza un po’ il vento e un minaccioso cielo grigio fa sentire gli inconfondibili rumori di un temporale che si avvicina.
Il sentiero che sale alle ferrate prosegue sui ghiaioni sotto le pareti rocciose della Mojstrovka per poi calare poco evidente fino a confluire su una piccola sella dove arriva anche la traccia proveniente da Tamar. Prendiamo quella direzione per andare a dare una occhiata. La traccia prima evidente si perde tra i sassi per poi ricomparire un centinaio di metri più su sopra il ripido e friabile ghiaione. Mentre Marisa, ritorna per il bellissimo sentiero che attraversa il vallone io risalgo “ravanando” su per le ghiaie fino a ritrovare la traccia e poi il comodo sentiero che porta, traversando alcuni ripidi residui di neve alla sella Vratica. Ero convinto e speranzoso di trovare dei papaveri delle Alpi Giulie ma invece no.
In compenso i garofanini di Montpellier non son male.
Dalla Sella si scende al passo in pochi minuti, giusto in tempo per evitare la bufera di pioggia e grandine che invade in pochi minuti il passo. Parecchia gente sulla ferrata e sulla cima penso che non si sia divertita molto.
La breve escursione di oggi è proprio quello di cui avevamo bisogno. Un altro tassello che unisce, con un filo sottile ma robusto, quelle emozioni del cammino fatto di dimensioni, colori e silenzi, dove la direzione non è un semplice sentiero ma un insieme di pensieri da portare a casa.
Perché il vero sentiero è il pensiero e i panorami sono i nostri punti di vista, come li vogliamo vedere, come oggi con lo Jalovec che si specchia nelle acque dello Sleme sembrando di cristallo.
< TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE NELLA PRESENTAZIONE>
giovanni writes:lo jalouz e dintorni sono ricordi di gioventu' ed e' sempre un piacere rivedere questi posti. zlatorog e il triglav invece ricordano, con un po' di malinconia, le vecchie storie del nonno. quelle si' che erano fiabe!sempre in gamba, ben rientrati e un caro saluto
RispondiEliminaOriginally posted by anonymous:giovanni writes:lo jalouz e dintorni sono ricordi di gioventu' ed e' sempre un piacere rivedere questi posti. zlatorog e il triglav invece ricordano, con un po' di malinconia, le vecchie storie del nonno. quelle si' che erano fiabe!sempre in gamba, ben rientrati e un caro salutoMandi Giovanni Visto da lì lo Jalouz è davvero spettacolare e qualche "spizza da grattare " mi verrebbe :D. Appena l'ho visto ho subito pensato " devo andare a rileggere Kugy" Mandi , aspettiamo qualche tuo racconto ora:up:
RispondiEliminaBene i "sottosopra" di nuovo in giro! I sentieri, in vostra compagnia sono piacevoli e ci danno sempre qualcosa; punti di vista sensibili e poetici.ciao Flavio e Marisa
RispondiEliminaOriginally posted by frivoloamilano:Bene i "sottosopra" di nuovo in giro! I sentieri, in vostra compagnia sono piacevoli e ci danno sempre qualcosa; punti di vista sensibili e poetici.ciao Flavio e MarisaCiao Frivoli!!!Le Giulie son le Giulie, impossibile non ricordarlo ogni volta. :D .A riproposito ;) .... bentornati Luca e Marisa
RispondiEliminaJalouz, severo, imponente, un gran bel monumento in questo grande museo chiamato montagne...mandi, mandiFabio
RispondiEliminaOriginally posted by Highlanders:Jalouz, severo, imponente, un gran bel monumento in questo grande museo chiamato montagne...mandi, mandiFabioCiao Fabio davvero guardarlo da lì fa bene .
RispondiEliminaspero di riuscirci a fare un salto quest'anno ma mi sa che dovro attendere il prox...belle foto
RispondiEliminaOriginally posted by dexter1986:spero di riuscirci a fare un salto quest'anno ma mi sa che dovro attendere il prox...belle fotoTrova il tempo, magari in autunno, con tutti quei larici dev'essere splendido. Poi non ci si mette molto dal Passo VrsicMandi
RispondiEliminaOriginally posted by cristinalum48:non ho parole per le magnifiche fotografie che fai, quando guardo le tue escursioni mi sembra di ripercorre quelle montagne che conosco abbastanza bene perchè le ho salite qualche anno fa.Un saluto a te e Marisa. un saluto anche a voi . Amo le Alpi Giulie e ogni volta riesco a cavarne fuori qualcosa di magico .
RispondiEliminanon ho parole per le magnifiche fotografie che fai, quando guardo le tue escursioni mi sembra di ripercorre quelle montagne che conosco abbastanza bene perchè le ho salite qualche anno fa.Un saluto a te e Marisa. :happy: :happy: :happy:
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