domenica 31 agosto 2008

ANELLO CIMA DI SUOLA : un bel giro sotto le guglie estreme delle Dolomiti orientali

Venerdì 22 agosto 2008

Gran bel posto la Val di Suola , tra i più belli di tutta la Carnia. In un contorno di guglie di pietra il Pramaggiore, che dall’alto dei sui 2479 metri domina due vallate separando la Val Settimana e Cimoliana dalla Val di Suola. Risalendo quest’ultima dall’abitato di Andrazza, percorriamo il sentiero ammirando costantemente una serie ininterrotta di pinnacoli, guglie e torrioni separati dalla forcella dell’Inferno e dal ripido intaglio del passo del Muss che delimitano la cima Fantolina dal Torrione Comici. Le cime si susseguono, dalla Cima Val de Guerra alla croda di Sion al Ciastiel fino al massiccio del Pramaggiore a forma di dente. il Pramaggiore da questo versante domina tutta la vallata e sembra inarrivabile. La Via normale richiede buon allenamento e sicurezza di passo con notevole dislivello partendo dai quasi 800 metri di Andrazza e implica il superamento della forcella omonima affacciandosi in Val Settimana. Solo il panorama promesso dalla cima merita tutto lo sforzo necessario.





<TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE >




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venerdì 29 agosto 2008

ANELLO DI PORTA VESCOVO : al cospetto della Regina una panoramica escursione per il popolare “Viel del Pan”.

16 agosto 2008


La Regina Marmolada dal Viel del Pan



Dopo la giornata di ferragosto che ci ha regalato una escursione bagnata sui Denti di Terrarossa , con quel che ci rimane degli scarponi ( un paio in prestito e l’altro in umido) decidiamo per questa bellissima e panoramica escursione percorrendo il sentiero del Viel del Pan partendo dal Passo Pordoi fino a Porta Vescovo al cospetto della corazzata di ghiaccio : la Regina Marmolada. Per prolungare un po’ il giro decidiamo per il ritorno dal versante opposto realizzando un bel percorso ad anello attorno al Sass de Ciapel.


Il gruppo del Sella dalle pendici del Sass de Ciapel

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mercoledì 27 agosto 2008

DALL’ALPE DI SIUSI AI DENTI DI TERRA ROSSA : cronaca di una "lezione" annunciata.

15 agosto 2008

Facciamo un passo indietro e per un pò ritorniamo alle ferie in Val Gardena.
E’ ferragosto, abbiamo chiesto alla gentile signora che ci ospita se ci prepara presto la colazione e prima delle sette ci ritroviamo la tavola pronta con il pane caldo e tutto il ben di Dio tipico dei luoghi. Siamo solo noi. La signora ci accende una graziosa candela sul tavolo fiorito e ci augura in mezzo tedesco buon ferragosto. Fuori non piove e allora si va.
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lunedì 25 agosto 2008

ELOGIO DELLA LENTEZZA: non tutte le domeniche sono uguali. parentesidel cammino .

domenica 24 agosto 2008

Le domeniche non sono tutte uguali. In attesa del più temuto lunedì dell’anno, quello della ripresa del lavoro contornato dalla fretta, dai mille impegni, ci siamo dedicati una domenica speciale. 
In realtà avevamo una mezza idea, ma poco convinta di fare i nostri soliti “quattro passi”. Mi sono alzato alle 6.30 e pioveva ancora, così come verso le 8 e allora, abbandonato qualsiasi idea “sottosopra”, anche se sapevo che il sole sarebbe spuntato vincitore, in attesa che Morfeo molli la presa su Marisa ho approfittato per riflettere e per dare un po’ di ordine al mio tempo. Oggi giornata lenta ….. (poi CAI in friulano significa lumaca). ...

Quindi con assoluta lentezza andiamo a gustarci un po’ di paesaggi in Val Trenta che poi tutto sommato non è così male. Piano piano risaliamo la strada per Bovec fermandoci ad ammirare le cascate del Boca.


Risaliamo il greto del torrente tra roccette senza tempo e a passo lento, osservando gli angoli, dando nomi agli alberi e ai fiori, guardiamo poi le Alpi Giulie da un’altra prospettiva, magari seduti su una panchina. Ci rinfreschiamo l’anima e il cuore con l’acqua fresca di una sorgente, lasciando affiorare i nostri pensieri involontari, quelli che vengono fuori da soli dalla mente, senza tempo ne tabelle di marcia. E così il Triglav, il Mangart, lo Jalovec, il Razor, il Canin e il Monte Nero diventano punto focale dei nostri sguardi. Lascio anche che vecchi ricordi sbiaditi affiorino nella mia mente raccontando a Marisa qualche mia vecchia storia su queste montagne.


Più vicini a immensi desideri ammiriamo questi teatri della natura da dietro le quinte, anzi, da spettatori lenti, così lenti da non perderne i particolari perché la lentezza stimola, è inutile negarlo. Non serve a nulla oggi, agitarsi con frenetiche “corse su per i monti” per un fine che poi è fine solo per se stesso.
Elogiando il lento procedere recuperiamo un po’ di valori e scopriamo ciò che spesso, anche sui monti, la fretta impedisce di vedere. Per un attimo facciamo tesoro dello sguardo di Kugy cercando di rubarne i
pensieri.


Questo ci permette di riprendere il cammino con nuove consapevolezze.

domenica 24 agosto 2008

GIRO DEL SASS DA PUTIA: una giornata attorno ad una delle grandi vette dolomitiche.

Giovanna e Marco , Marisa e Luca mercoledì 13 agosto 2008


Un bel percorso ad anello quello attorno al Sass da Putia , spettacolare e forse meno noto. Il giro è abbinabile all’ascensione alla vetta in giornata di bel tempo con un po’ di attenzione verso la cima. In compagnia di Marco e Giovanna giriamo attorno a questo massiccio avamposto delle dolomiti su stupendi pascoli e bellissimi panorami che sembrano invitarci a lanciare qualche Jodler a gran voce.

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martedì 19 agosto 2008

TRAVERSATA DEL PUEZ: un grande giro nel parco naturale del Puez-Odle con discesa nella Vallunga

Marisa e Luca 12 agosto 2008

Nel cuore del parco naturale del Puez – Odle andiamo a raccogliere emozioni indimenticabili percorrendo un itinerario che si snoda dal passo Gardena al rifugio Puez con discesa a Selva di Val Gardena per la Vallunga. Superando la forcelle Cir e Crespeina attraversiamo gli interminabili saliscendi del Ciampac, Crespeina e Gardenacia. Percorrendo vasti altipiani dall’aspetto quasi lunare, restiamo incantati da questi paesaggi protetti dalle cime dei Pizes de Cir e dalle pareti vertiginose della Vallunga, raggiungendo il rifugio Puez praticamente alla testata di questa valle, potendo godere tra una nuvola e l’altra di stupendi panorami allargati sulle Dolomiti vicine e lontane. La Vallunga compare con visioni maestose dall’altipiano del Puez, una immensa vallata dall’aspetto fiabesco incastonata tra profonde pareti e i pascoli dei mont de Puez, che scende fino a Selva immersa nel verde regno del Puez. Alla base della valle una piccola cappella dedicata a San Silvestro fa da guardiano alla grandiosità di questi paesaggi
meraviglia della natura.
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venerdì 8 agosto 2008

UN ATTIMO DI PAUSA: chiuso per ferie

ANELLO DEL PASSO GEU: per il vallone della Creta Forata

domenica 3 agosto 2008 Giovanna e Marco , Marisa e Luca

Ecco un’altra escursione in una zona montuosa di una bellezza straordinaria, in ambiente vario , a tratti nel bosco a tratti su terreno selvaggio. Iniziamo l’escursione dal parcheggio della funivia di Cima Sappada per il sentiero che porta alla rinnovata casera Tuglia(CAI 320). L’itinerario in moderata salita inizia con un tratto di pista forestale che diventa poi sentiero, dal quale risalendo si può già godere di ottime viste panoramiche sull’abitato di Sappada, sul Peralba e Chiadenis, sul Monte Lastroni e alle spalle sul Siera e Cima dieci.

 

Il sentiero è tranquillo, in linea con il nostro spirito oggi molto rilassato, immerso principalmente nello stupendo bosco attraversato dal pacifico scorrere delle acque del rio Geu.

 

Si tralascia una indicazione per un sentiero attrezzato che porterebbe a Casera Geu Alta facendoci risparmiare un po’ di tempo, ma di fatto poco remunerativo, almeno per noi che non amiamo le ortiche. Si tratta di un vecchio sentiero con tratti attrezzati e passaggi su roccia instabile però di scarso interesse ambientale.



In un’ oretta circa ci si collega alla forestale per casera Tuglia e giunti nei pressi ci fermiamo un attimo a goderci ancora i panorami. In lontananza si vede la catena dei Monti di Volaia, del passo Giramondo e della Creta di Bordaglia a noi tanto cari. Il cielo è di un azzurro intensissimo con nuvole bianche che arricchiscono i contrasti con il verde dei prati. E’ presto ancora per farsi attirare dai profumi provenienti dalla casera e farsi prendere la gola dai prodotti gastronomici venduti come il frico e la polenta e quindi proseguiamo per il segnavia 230 risalendo la bellissima valle di radi larici, margherite e rododendri fino al passo Geu Basso dove facciamo ancora un sosta. Non c’è mai fretta quando puoi godere della bellezza di territori come questi.

 

Al cospetto del Monte Cimon e del Monte Geu con sullo sfondo la piramide della Creta Forata, ci fermiamo a farci scaldare dai raggi del sole e accarezzare dal vento, scattando qualche foto e chiacchierando con i nostri cari amici sulle ferie di Agosto. Dal passo Geu che già soddisfa come posizione scendiamo nel vallone della Casera Geu Alta (ruderi)

 

per risalire il vallone della Creta Forata, in un bellissimo ambiente.


 

 Un alternarsi di verdi pendii e pietraie bianche, rododendri, papaveri alpini e campanule. In questo tratto la carta della "tabacco" indica che il sentiero risale sulla sinistra orografica.

 

In reltà i bolli seguono il torrente sul fondo del vallone che risulta facilmente camminabile, fino ad arrivare a congiungersi con il sentiero proveniente dal Rif. Monte Siera in direzione della forcella della Creta Forata, quota 1900 metri. Si può anche abbreviare un po’ l’escursione seguendo l’indicazione per Sappada su un masso, ma vale la pena risalire il vallone fino in fondo data la straordinaria bellezza dei posti. Ritrovato quindi il sentiero,ora 321, dopo una leggera salita si comincia a scendere decisamente di quota aggirando prima la cresta del “Pettine” e poi la parete rocciosa di Cima Dieci su un breve e facile tratto attrezzato che ci porta sui ghiaioni sotto il passo Siera per scendere ancora verso l’omonimo rifugio e infine al punto di partenza .

 

Questo ultimo tratto di itinerario, ahimè, si svolge sulle piste da sci e pertanto poco interessante, d’altronde il sentiero è stato cancellato dai lavori di sbancamento ,ma siamo un po’ stanchi e quindi passiamo oltre come automi, camminando tra escavatori, reti di protezione e tubazioni di servizio. Un bellissimo bosco di abeti rovinato per sempre dalla mano dell'uomo per consentire a pochi di usufruire di qualche metro in più di pista forse dove spesso non verrà neanche la neve. Alla fine comunque abbiamo fatto una bella e remunerativa escursione, priva di difficoltà se non un minimo di attenzione nel breve tratto attrezzato sotto cima Dieci, che poi si rivela di circa 13 km e 900mt di dislivello, così tanto per riposare un po’in vista delle ferie.