martedì 19 agosto 2008

TRAVERSATA DEL PUEZ: un grande giro nel parco naturale del Puez-Odle con discesa nella Vallunga

Marisa e Luca 12 agosto 2008

Nel cuore del parco naturale del Puez – Odle andiamo a raccogliere emozioni indimenticabili percorrendo un itinerario che si snoda dal passo Gardena al rifugio Puez con discesa a Selva di Val Gardena per la Vallunga. Superando la forcelle Cir e Crespeina attraversiamo gli interminabili saliscendi del Ciampac, Crespeina e Gardenacia. Percorrendo vasti altipiani dall’aspetto quasi lunare, restiamo incantati da questi paesaggi protetti dalle cime dei Pizes de Cir e dalle pareti vertiginose della Vallunga, raggiungendo il rifugio Puez praticamente alla testata di questa valle, potendo godere tra una nuvola e l’altra di stupendi panorami allargati sulle Dolomiti vicine e lontane. La Vallunga compare con visioni maestose dall’altipiano del Puez, una immensa vallata dall’aspetto fiabesco incastonata tra profonde pareti e i pascoli dei mont de Puez, che scende fino a Selva immersa nel verde regno del Puez. Alla base della valle una piccola cappella dedicata a San Silvestro fa da guardiano alla grandiosità di questi paesaggi
meraviglia della natura.
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L’itinerario inizia da Passo Gardena, anzi più precisamente dalla stazione a Monte della funivia Dantercepies dalla quale si scende in direzione della baita Clark per seguire in senso inverso l’alta via n.2 delle dolomiti. Già risalendo si possono godere bei panorami sul gruppo del Sella e del Sassolungo. Entriamo in punta dei piedi nel parco naturale del Puez – Odle salendo per mughi e grossi massi, fino ad uno strano passaggio tra pinnacoli e modeste pareti rocciose che superiamo risalendo la prima ripida ma breve rampa che ci porta al Passo Cir. Dietro di noi lo spettacolo del Sella. Davanti invece si apre subito la vista sul paesaggio incredibile della Val Chedul che digrada versa la Val Gardena al cospetto delle undici dentellate punte che caratterizzano i Pizes de Cir. C’è un po di gente ma tutto sommato è accettabile per essere agosto. Il tempo nuvoloso forse ci darà una mano fermando gli escursionisti più incerti. Percorriamo un tratto della val Chedul per un comodo sentiero risalendo il Passo della Crespeina che con i suoi 2528 mt rappresenta il punto più alto dell’escursione. Piccola breve sosta sotto una croce in legno per decidere cosa fare. Vorrei percorrere la variante Sass Ciampac, ma la nebbia scende dalla cima impedendone la visuale e pertanto la salita comunque poco impegnativa non sarebbe ripagata dai panorami che da questa cima si potrebbero godere con il sereno. Sotto di noi invece appare l’altopiano della Crespeina. Scendiamo per il sentiero e ci riserviamo una graziosa sosta nei pressi del laghetto omonimo, incastonato in una conca prativa che invita a fermarsi per godersi il paesaggio. In lontananza si intravedono le Odle con il Sass Rigais e la Furcheta. Si intravede da lontano un rifugio : “Bello quel rifugio chissa come ci si arriva , guarda che lontano è” “E'il Puez “ “no dai!!!!” “Si, si, andiamo proprio li”. Dopo qualche commento improponibile e gravi considerazioni sul mio stato mentale riprendiamo il cammino e percorrendo carsici saliscendi raggiungiamo la forcella Ciampai crocevia di sentieri. Sotto di noi si aprono la Vallunga e la Val verso Colfosco. La prima si può raggiungere per un vertiginoso sentiero a zig-zag su ripido ghiaione mentre la seconda consentirebbe una discesa al rifugio Stella Alpina per il sentiero dei camosci verso Colfosco. Sopra si intravedono parte delle pareti del Sassongher ( ah! il Sassongher . sospiro!!!!!!)coperto di nuvole. Superando la forcella attraverso un canalone verso nord ci troviamo sull’altopiano della Gardenacia che sembra quasi una prosecuzione della Crespeina, e in breve salita raggiungiamo il rifugio Puez. Il rifugio è abbastanza frequentato nonostante il tempo cupo e nel giro di pochi minuti tutto il panorama sparisce sotto una fitta nebbia. Alla prima schiarita molti avventori ne approfittano per rimettersi in cammino, mentre noi abbiamo bisogno di un po’ di sosta e aspettiamo ancora. Si apre sul retro la porta della cucina, mi sposto un po’ pensando che gettino qualche resto per i conigli (si sa, nelle dolomiti a 2500 metri ci sono i conigli, quelli veri) ma in realtà ne esce un omino che con un gentile accento tra il ladino e l’altoatesino, mi rifila una “schnapps” con i fiocchi. Marisa continua ad avere dubbi sulle mie facoltà, in realtà va tutto bene e rinfrancar lo spirito a volte è la cosa giusta. Guardando giù per il sentiero 14 si vede la Vallunga con il suo Pra da rì, sotto le pareti calcaree di diverso colore sovrastate dal Col Turont e dagli alpeggi del Puez. La valle sembra un ritaglio ricavato da qualche fiaba o leggenda medioevale che tanto fanno parte della cultura ladina e la nebbia che torna a crescere sembra il frutto di qualche magico incantesimo di qualche spiritello che popola la valle.
Seguendo l’alta via n. 2 delle dolomiti al cospetto del Puez raggiungiamo gli omonimi alpeggi e per ripido e scosceso sentiero tra serpentine e detriti scendiamo lungamente verso valle accompagnati da incantevoli fioriture di stelle alpine. Raggiunto il fondovalle percorriamo piacevolmente la stradina che ci porta verso Selva fino a superare la piccola cappella di S.Silvestro a protezione della valle. Prima di recuperare l’auto alla stazione della funivia ci concediamo l’ultima pausa alla Baita Ciampac. Birra da mezzo, fettona di torta alle mandorle con mirtilli rossi e cannella. La Vallunga è lunga, sembra oltre cinque chilometri. Guardando la cartina ora mi rendo conto dell'intero sviluppo dell'itineario e mi riesce difficile calcolare tutto il giro,non pensavo tanto. I continui saliscendi hanno reso l’itinerario più faticoso di quello che può sembrare da un rapido sguardo. In realtà è un gran bel giro che però con il senno di poi consiglierei solo con il bel tempo. La settimana inizia bene. Domani si va verso il Sass de Putia.






<LE FOTO DELL'ESCURSIONE >

6 commenti:

  1. Con le immagini e le parole mi hai fatto tornare indietro di un pò di anni; lo stesso identico giro. Bravi, peccato per il tempo, il Sass de Ciampac meritava..solo una mezz'oretta in più! Sarà per la prossima volta!!!ciao

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  2. Ciao FrivoloamilanoTi dirò siceramente che mi sembrava ti fossi improvvisamente materializzato tra le nebbie degli altipiani e nelle poche finestre panoramiche concesse , guardando le vette delle Odle con il Sass Rigais ho detto a Marisa che tu sei salito lassù e per un attimo ti abbiamo pensato.Mandi Luca ;) ;) ;)

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  3. Luca l'Alpinauta writes:bene, bene, vedo che il club alpino sezione web fà sempre il suo dovere, traendone il giusto piacere. Buone montagne:spock:

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  4. Ciao Alpinauta grazie della visitina. Questo è un bel giro che fatto con il bel tempo se includi il Sass Ciampac offre veramente visioni straordinarie. Mi pare però che anche voi abbiate fatto un ble trekking con il piccolo alpinauta.Mandi :cheers:

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  5. Roberto writes:CiaoHo percorso il vostro itinerario facendo la variante del Sas Ciampac e discesa in Vallunga per il sentiero 16 martedi scorso(17/08/2010). Bellissimo anche se la vallunga e' veramente lunga... Da ripetere sicuramente il prox annoCiao

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  6. Ciao Robertograzie dell visita. itinerario magnifico se fatto con il bel tempo. un saluto

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