mercoledì 9 aprile 2008

SULLA CRESTA DEL MONTE PALANTARINS: traversata da Interneppo a Braulins

Domenica 6 aprile 2008 : Io e Marisa con gli amici di "suimonti"


Finalmente si va in mont. Dopo più di un mesetto di fermo forzato, decisi ormai a mettere nell’armadio le ciaspole, siamo alla ricerca di un itinerario da poter fare senza neve, alla ricerca della primavera, con i suoi fiori e tutte le sue bellezze. ...

La neve però quest’anno è caduta abbondante e pertanto bisogna stare un po’ bassi. Il meteo aveva previsto brutto per domenica ma sentito Marco in settimana gli ho detto che si sbagliavano tutti perché le mie ossa sono il meteo migliore e che probabilmente ci sarebbe andata dritta. Allora quale migliore itinerario potevamo scegliere per sgranchirci le gambe? Diamo un occhio alla tabacco n.20 e naturalmente la scelta cade sulla traversata in cresta della catena del Palantarins da Interneppo a Braulins passando per il bosco del “Ciadul “

 

e in successione i monti Naruvint, Tre Corni , Palantarins e Brancot …….. una passeggiatina da poco più di 900 mt di dislivello così tanto per fare allenamento e toglierci la ruggine dell’inverno. Con il senno di poi la prossima volta assieme allo spray repellente per le zecche giuro che mi spruzzo anche un po di “svitol” sulle giunture. Primi segni di vecchiaia o vera ruggine invernale?
Stavolta siamo un bel gruppetto di amici : Marco e Giovanna, Giovanni e Elena , Daniele e Jessica , io e Marisa e gli “inseparabili “ Boom e Kug , vere forze trainanti del gruppo . 



 

Smistate le auto si parte dalla forestale che si incontra sulla rotabile da Bordano a Interneppo e risaliamo il bosco del Ciadul ripidamente ( Daniele rapidamente trainato da Kugy). La salita è stancante e incessabile per circa due ore e mezza ma nel nostro cammino siamo allietati dalla presenza di vari fiori primaverili , primule, erba trinità, viole, orecchie d’orso, fior di stecco che ci ricordano che l'inverno è finito. E poi ancora panorami sul lago di Cavazzo e sulla piana del Tagliamento . 


Usciti dai boschi l’itinerario si snoda su una bellissima e panoramica cresta a tratti un po esposta ma priva di difficoltà tecniche e in successione con alterni saliscendi e qualche breve rampa , una cima dopo l’altra, passando tra stupende fioriture di erica raggiungiamo la vetta del Palantarins dove ci fermiamo per la sosta panino. Il sole non c’è, anzi. Ma almeno non piove. Dalla cima si vedono benissimo tutti i monti circostanti delle Prealpi fino alla mole imponente dell’Amariana che sovrasta la conca di Tolmezzo, poi il S.Simeone, il Monte Festa, il Fajel, il Cuar e ancora il Plauris e il Chiampon e il panorama che si gode sulla zona pedemontana è incomparabile. Peccato sia nuvoloso .

 

Pur essendo monti minori sono comunque bellissimi da percorrere in questa stagione. Troppo spesso a torto questi itinerari vengono dimenticati. Con la scusa di “tirà flat” mi fermo spesso durante la salita a contemplare queste suggestive meraviglie e le chiedo in prestito alla nostra signora Natura per farne una copia da conservare nell’ album dei ricordi che sta dentro di me. Le foto possono stare sull’hard disk ma le sensazioni devono trovare spazio in quello speciale album che riempie la mia vita.
Sopra di noi i grifoni si fanno portare dal vento, ci volano attorno alti nel cielo, sembrano voler custodire il loro territorio di caccia.


Scendiamo dal Palantarins per risalire brevemente fino al Brancot e poi di nuovo scendiamo verso La Forchia e poi ancora giù verso Braulins il cui famoso ponte ci appare di fronte. Quasi in prossimità del paese si passa accanto alla bellissima chiesetta di S.Michele dei Pagani di epoca longobarda.

 

Alla fine io sono stanco morto e i miei adduttori gridano vendetta e allora per alleviare il dolore dell’acido lattico bagnamo la parola con un buon merlot in compagnia e per un attimo lo sento scorrere nelle vene. Stanchi , ma appagati e contenti per aver scoperto questo bellissimo angolo del Friuli.


Sul sito di Dorino Bon si trova una graziosa leggenda sul Monte Brancot all'indirizzo http://escursionando.splinder.com/tag/leggenda_monte_brancot

Per i dettagli tecnici dell'escursione , altre bellissime foto , traccia Gps e scheda stampabile vi rimando alla sezione "escursioni" di Marco su http://www.suimonti.it

3 commenti:

  1. Luca l'Alpinauta writes:

    bene, bene! vedo che anche voi non vi fermate...domenica eravamo dirimpettai, dopo un sabato in falesia, domenica con mooooolta calma (si doveva andar a fare la Schiavi in Cavallo, ma il meteo sconsigliava) e alle 10 si partiva per cumieli e forte ercole, sotto qualche "quasi raggio di sole".buona montagna

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  2. frivoloamilano writes:

    ....bella scarpinata! Se il tempo va avanti così però, non riusciremo a toglierci la ruggine di dosso.... :cry: ciao frivoloamilano

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  3. Dorino writes:

    Proprio bella questa escursione. In cima al Brancot ho molti bei ricordi ed è nata una mia favola.http://escursionando.splinder.com/tag/leggenda_monte_brancotCiao Buona Montagna e Felice Vita da Dorino

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