domenica 5 agosto 2012

CRETA DI AIP

Flavio e Luca 5 agosto 2012

La prima volta che cominciò a nascere in me l'idea di salire prima o poi su questa cima risale a parecchi anni fa, quando con Marisa e una ancora piccolissima Michelle nei primi anni 90 siamo saliti sullo Zermula. Ho visto un magnifico massiccio di calcare dagli insoliti e unici colori bianco rossastri che si erge come uno grande zoccolo di roccia, spuntando sopra i degradanti ghiaioni che a loro volta precipitano sull’acquitrinoso catino di Aip, appartata e verde valletta sospesa. La forma inconfondibile della Creta di Aip appare spesso durante le nostre escursioni sulle Alpi Carniche e ogni volta non fa altro che rafforzare la mia genuina convinzione di poterci salire sopra.

la Creta di Aip vista dalla valle omonima ...

Propongo a Flavio quello che secondo me è l’itinerario più bello e completo, una morbida salita tra i dolci pendii di Sella Val Dolce, una bella traversata proprio sotto la Creta per ammirarne i colori e i pinnacoli. Poi una bella ferrata, la “Crete Rosse”, che pur nella sua brevità è davvero apprezzabile, non invasiva per la montagna, mai inutilmente esasperante, ne segue la morfologia e ne asseconda le forme. Una discesa per la via normale italiana che, pur nella sua complessità, regala sempre magiche prese che con la dovuta attenzione rendono la ripidità e la friabilità del terreno molto ben interpretabile ad escursionisti esperti.
Flavio asseconda la mia proposta e così dopo le consuete fasi preliminari, una occhiata al meteofvg che sembra butti bene,( non sarà qualche velatura a fermarci) approfittando finalmente di una domenica dal clima quasi ideale risaliamo la strada che da Studena Bassa porta a Cason di Lanza ed eccoci sul sentiero, su verdi e dolci pendii con lo Zermula alle spalle, alla grotta di Attila, una strana ed emblematica fenditura nella roccia che ricorda un po’ la forma di una serratura e raccoglie le acque di un piccolo ruscello. Si narra che qui Attila durante le sue incursioni nascose il suo tesoro. La zona del Cason di Lanza è uno scenario splendido e noi siamo carichi di quello serve, compreso quell’entusiasmo, mai però spasmodico, che contraddistingue ogni uscita che facciamo assieme. Dalla Sella Val Dolce movimentiamo il paesaggio seguendo la linea di confine, tralasciando le indicazioni per la Rattendorf Alm e andando incontro alla sagoma accattivante della Creta che ci appare in controluce, con i suoi aguzzi torrioni.
















Bella la Creta di Aip, forse una delle cime più interessanti delle Alpi Carniche, l’avvicinamento alla ferrata è piuttosto lungo, ci mettiamo circa un paio d’ore, piacevoli e rasserenanti, sul sentiero che passa sotto la creta e che porta alla Sella di Aip, tra sfondi di montagne conosciute e verdi e rilassanti paesaggi. Qui inizia l’Alta Via del Cai Pontebba, qui parte l’itinerario della Via Normale Italiana. Guardiamo in su verso le rocce, le torri e i pinnacoli cercando di capire per dove dovremo scendere, poi andiamo avanti lasciando i sentimenti di apprensione per dopo.












La via ferrata “Crete Rosse” risale se non erro al 1981, tra i promotori e realizzatori quel Bruno Contin da Pontebba che ha disegnato tante pagine importanti dell’alpinismo regionale. Salgo per primo, Flavio mi segue, su per i camini, dentro un passaggio tra le rocce, fino al libro di via, sul ballatoio ci scambiamo. La roccia è molto bella, serve l’attrezzatura per sicurezza, ma è bello salire senza necessità di tirarsi per il cavo. Non so dare un giudizio sulla difficoltà, di fronte alla bellezza dei paesaggi e delle sensazioni, per me non è importante. Preferisco pensare che la roccia sia viva, vedere spuntare le campanule, la potentilla rosea o la sassifraga.




















Si sale ancora, oltre la via ferrata, per verdi tracce, brecciame e roccette in un ambiente che si fa sempre più ricco di fenomeni carsici, di bianche erosioni, di aridi inghiottioi, la traccia diventa una via pietrificata che sfiora i bordi sopra le alte pareti prima di svelare il grande pianoro sommitale, un vero gioiello, un regalo apparentemente riservato, superbo per panorama verso le Carniche, verso i Tauri e le Caravanche, verso le Dolomiti. Tra le Alpi Carniche sicuramente una delle escursioni più interessanti e appaganti, davvero una bella esperienza. Per noi Creta di Aip, per gli austriaci Trogkofel, come scritto sotto la grande, forse un po’ invadente croce di vetta.




















Ancora una volta "Buona Montagna" e una stretta di mano che da soddisfazione ad entrambi.




E’ una cima che va goduta tutta e la giornata di oggi sembra assecondare i nostri desideri, poi dopo una lunga pausa ci avviamo lungo l’inclinato tavolato di pietra. Il sentiero si snoda tra le rocce di questo caratteristico pianoro di calcare bianco e rosato che il lavoro dell’acqua ha trasformato nel tempo in una scultura di campi solcati. Da sotto ha la forma simile ad un ferro da stiro, da sopra invece è un’area vastissima, irregolare, a gradoni, pieno di fenditure che il sentiero aggira con un vizioso percorso, fino sull’orlo meridionale dove dobbiamo affrontare il tratto secondo me più impegnativo.












Un tratto di roccette detritiche ci introduce al primo salto verticale che si affronta direttamente, poi ancora qualche traccia di sentiero, altri tratti verticali da "smontare", un paio di staffe aiutano a scendere e sempre con attenzione siamo giù.












Completato questo tratto, sorrido, fa strano scalare in discesa, una montagna sottosopra, penso.
Giù per il pendio verso la selleta senza nome, un bel sentiero tra i mughi, un ultimo tratto disagevole ed eccoci sulla forestale di Casera Val Dolce, piacevole conca prativa con le mucche al pascolo, un sguardo ricco di soddisfazione alla Creta illuminata dal sole e poi ancora giù per la scorciatoia che ci porta in poco tempo a Cason di Lanza.






Se penso che stamattina avevo il fiatone dopo un ora, posso essere contento, la birra e il frico con la polenta li offro io, grazie Flavio, anche per te sarà un altro bel ricordo da raccontare.

12 commenti:

  1. ...e così Luca piano piano, senza fretta anche questa è fatta!Bell'anello con una bella normale, un altro tassello nel mosaico dei ricordi.alla prossima :whistle: ciao ;)

    RispondiElimina
  2. Originally posted by frivoloamilano:frivoloamilano # Saturday, August 11, 2012 8:09:58 AM...e così Luca piano piano, senza fretta anche questa è fatta!Bell'anello con una bella normale, un altro tassello nel mosaico dei ricordi.alla prossima ciao E già, adesso la potrò ricordare anche da sopra:) ..... alla prossima :up:

    RispondiElimina
  3. Paola e Paolo writes:eh si la creta di aip ti lascia il segno nel grande bagaglio di ricordi di montagna.Saliti l'anno scorso vorremmo ripeterla con salita crete rosse discesa per la Uiberlacher.Già che ci sono ti vorrei chiedere,visto che tu ci sei stato,sul M.Sart vorrei portarci Mattia è difficoltoso il percorso? CIAO un saluto a Marisa

    RispondiElimina
  4. Originally posted by anonymous:Unregistered user # Monday, August 13, 2012 9:01:57 AMPaola e Paolo writes:eh si la creta di aip ti lascia il segno nel grande bagaglio di ricordi di montagna.Saliti l'anno scorso vorremmo ripeterla con salita crete rosse discesa per la Uiberlacher.Già che ci sono ti vorrei chiedere,visto che tu ci sei stato,sul M.Sart vorrei portarci Mattia è difficoltoso il percorso? CIAO un saluto a MarisaCiao Paolo, Paola e Mattia. la discesa per la Uiberlacher è una buona alternativa se non si vuol fare la normale, credo che valga la pena provare anche quella. Il Sart secondo me non è molto difficile, è un pò ripido ma non è mai troppo esposto, a parte un paio di punti brevisissimi dove sfiora il lato nord, si tiene per la maggioranza sul versante resiano, bisogna stare attenti solo a non scivolare, insomma un pò di prudenza, il tratto è comunque classificato EE per cui non sapendo come va Mattia posso solo darvi la mia impressione. Potreste portare una corda da escursionismo e assicurare Mattia, anche decidendo sul posto. Nel complesso è anche abbastanza lunghetto.Un caro salutoLuca e Marisa ps. Sul Crostis a differenza vostra ce la siamo presa la pioggia.:D

    RispondiElimina
  5. Paola e Paolo writes:Ci proveremo,se non ci arriviamo sarà cmq un bel giro.Domani si và in bordaglia...se fate un pensierino...CIAO

    RispondiElimina
  6. Originally posted by anonymous:Paola e Paolo writes:Ci proveremo,se non ci arriviamo sarà cmq un bel giro.Domani si và in bordaglia...se fate un pensierino...CIAO Questa settimana ci aspetta la fatica di imbiancare casa per cui per qualche giorno niente montagne:cry: :cry: :cry: .Ciao e buon divertimento, Bordaglia è sempre bello.

    RispondiElimina
  7. giovanni writes:bel giro, bravi.caro luca, se ti puo' far sentire meno "solo", non sei solo col pennello in mano ;-). mandi e viôt di sblančhiâ ben ;)

    RispondiElimina
  8. Originally posted by anonymous:giovanni writes:bel giro, bravi.caro luca, se ti puo' far sentire meno "solo", non sei solo col pennello in mano ;-). mandi e viôt di sblančhiâ ben ;)sempre di pareti si tratta :lol: :lol: :lol:

    RispondiElimina
  9. Graziano writes:Mi hai fatto rivivere le emozioni che ho provato sul nostro monte Rosa; montagna unica e affascinante. L'unico inconveniente è quella forma, appunto, a "ferro da stiro" che mi ricorda puntualmente che ho ancora una montagnetta di cose da....stirare...

    RispondiElimina
  10. Originally posted by anonymous:Graziano writes:Mi hai fatto rivivere le emozioni che ho provato sul nostro monte Rosa; montagna unica e affascinante. L'unico inconveniente è quella forma, appunto, a "ferro da stiro" che mi ricorda puntualmente che ho ancora una montagnetta di cose da....stirare...mentre tu stiri io imbianco ....... ma poi siamo di nuovo liberi di andare :)

    RispondiElimina
  11. Non è che hai pensato di dare una mano di rosso in ferrata? :-)

    RispondiElimina
  12. Originally posted by lor74cas:Lorenzolor74cas # Sunday, August 19, 2012 9:53:45 PMNon è che hai pensato di dare una mano di rosso in ferrata? :- :D rosso era troppo scontato....... !

    RispondiElimina