mercoledì 31 dicembre 2008

MALGA PRAMOSIO : ricordi di una escursione invernale – tra il cialt e il freit

Luca Alpinauta, Marco, Giovanna, Giovanni, Elena, Marisa e Luca domenica 28 dicembre 2008


Al di là del semplice racconto di questa escursione “polare” vanno le sensazioni che questa volta hanno sollecitato i miei pensieri. Il ricordo che mi porto dentro di questa bella domenica è un continuo contrasto tra la sensazione di freddo e il caldo tepore della buona compagnia. Il vento che ti spezza la pelle mentre sali verso la montagna e il fuoco del focolare che a casa ti attende al rientro. Il gelo che ti entra nelle ossa penetrando attraverso i vestiti e una buona tazza di thè o una buona minestra calda che fa scorrere il sangue nelle vene. ...




Allora mentre salgo mi vengono in mente alcune parole di una canzone di Gigi Maieron:

E a no si sa ce ch’a suceit
A meti il cur dal cialt al freit
A no si sa ce ch’a suceit
[/I]


Cosa succede al cuore in questo continuo passaggio di sensazioni contrastanti? Provi a decifrarle e scopri che nel cuore le stesse si fondono e mentre passano e si alternano, si mescolano e ti lasciano un bellissimo ricordo. Ti ricordi del freddo ma dentro senti il caldo, inconfondibile passione che la montagna ti regala ogni volta.
Così con questi ricordi ritorno a casa da questa escursione iniziata domenica al Fungo con il piacevole incontro dei nostri simpatici e temerari compagni. Insieme ad un solitario Alpinauta (manca Nadia che è rimasta al calduccio con il pargolo e il “pargolut” e manca anche l’Alpindog) Marco e Giovanna ,Giovanni ed Elena amiconi di Suimonti, risaliamo la valle Canale di S.Pietro in direzione Cleulis/Laipacco con meta Malga Pramosio.
Il meteo diceva freddo e vento e così è iniziata la domenica già da Gemona. A Laipacco lasciamo le auto all’imbocco della strada forestale che porta verso le Malghe e sotto un cielo grigio e un freddo già pungente iniziamo a percorrere la pista, ben coperti e decisi ad arrivare.


Mentre il sole ogni tanto fa capolino tra le nubi lanciando raggi luminosi che filtrano attraverso i rami dello stupendo bosco di abeti saliamo sulla neve, tanta e compatta a tal punto che le ciaspole non le usiamo e chiacchierando superiamo il “pian del lepre “ e il “pian riposo dell’Asino”. Salendo il bellissimo bosco, a tratti scorci panoramici ci regalano stupende viste sul Coglians e sul Monte Terzo, sul Cimon di Crasulina, sulla Creta di Timau e sul Gamspitz. E’ un’ escursione piacevole, tranquilla, si chiacchiera a gruppetti alternati, scambiandosi battute. L’Alpinauta ci racconta un po’ del Gamspitz e ascoltiamo volentieri, mentre le nuvole in cielo corrono veloci spinte dal forte vento. Farà freddo sui prati della Malga e il vento forte blocca un po’ intrepidi pensieri diretti alla cima del Monte Paularo.
Superati gli ultimi tornanti nel bosco la strada si apre verso i prati di Malga Pramosio e veniamo praticamente assaliti dalla bufera.Il vento soffia incredibilmente forte, solleva polvere di neve constringendomi ad abbassare la vista.



C’è tantissima neve e nonostante il grande freddo sento il bisogno di portarmi a casa qualche ricordo fotografico e così mi fermo a “congelare” paesaggi. Gli altri del gruppo sono poco più avanti e procedono verso le Malghe barcollando, spinti dalle raffiche di gelido vento.

Procedo anch’io verso i fabbricati della malga e raggiunto il gruppo facciamo sosta.


E’ vero, fa freddo, ma pur sentendo le sue lame sulla pelle, non me lo sento dentro, contrastato dal calore del cuore e dal piacere del momento. Non c’è dubbio, è quello che provo e sono sicuro di non essere il solo.


Dopo la pausa, il thè caldo, il minestrone di Giovanna, la foto di gruppo ecc. ecc., spinti dal forte vento che soffia modellando il candido terreno bianco scendendo da Passo Pramosio e dalle Crete di Mezzodì riprendiamo ben coperti la via del ritorno.


Tormentati dalle forti raffiche raggiungiamo il limitare del bosco per imboccare la strada che in dolce discesa ci riporta a valle. Contrasto il freddo con un sorsetto di acquavite del “fosal”di Alpinauta e il calore si sprigiona nel cuore. Si sa che scendendo da Paluzza si passa per Resiutta ……o no?


E così il cuore si porta a casa il freddo vento sulla pelle e il caldo momento di un polletto appena sfornato e fonde tutto insieme regalandoci i ricordi. Il resto passa ma la passione resta e la montagna sta lì a guardare e anche oggi nonostante tutto ci ha sorriso.

Buon 2009



< FOTO E SLIDESHOW DELL'ESCURSIONE >



Dettagli tecnici dell'escursione, altre foto, tracce Gps, google earth nel sito di Marco

< SUIMONTI >







8 commenti:

  1. Non c'è gelo che tenga al calore della passione e della giusta compagnia.Buon 2009 a tutti.frivoloamilano

    RispondiElimina
  2. beh dai un pochino di gelo :pingu::pingu::pingu: c'era. Ma poi .........con un pò di giusta fatica (e altro)ci siam scaldati.:) Ciao Luca

    RispondiElimina
  3. Marco writes:

    Bella escursione, e bella giornata con la compagnia giusta. Il 2009 poi è iniziato bene: con la neve anche ad Udine. Buon anno, buona montagna e buone ciaspole a tutti.

    RispondiElimina
  4. Ciao Marco. buon 2009 anche a voi e se tanto mi da tanto .....se nevica il primo dell'anno...... mandiLuca

    RispondiElimina
  5. Luca l'Alpinauta writes:

    neve a capodanno, neve tutto l'anno?? Mah! basterebbe fino a marzo!Caro Omonimo ha ragione lei, anche una gitarella glaciale, se ben condita riscalda gli animi e dona tepore. il 2008 ci ha portato la vostra amicizia e ne siamo contenti, ora nel 2009 vedremo di coltivarla e farla crescere per benino!Buon Proseguio a tutti

    RispondiElimina
  6. Buon Proseguio anche a voi Alpinauti.Il 2008 è andato e davanti a noi continua il lungo sentiero. Lo batteremo di sicuro e sempre meglio ......Ciao e tanti Auguri.Luca e Marisa

    RispondiElimina
  7. Saluti a tutti e buon 2009, io sono stato ieri lassù e abbiamo proseguito oltre la malga nel tentativo di raggiungere il lago, ma giunti a quota 1850 abbiamo desistito, dopo la casera abbiamo indossato le ciaspe e camminare in quel magnifico lago bianco è stata una cosa fantastica. Mandi Paolo

    RispondiElimina
  8. salute a te Paolo. Quando ci siam stati noi era impossibile proseguire per il troppo vento e troppo freddo. Comunque è proprio un bel posticino , coperto di neve.un saluto Luca

    RispondiElimina