venerdì 6 giugno 2008

OLTRE LA CIMA: introspezioni

Devo restare fermo , come sono adesso, sentire il vento morbido che si fonde con il respiro, chiudere gli occhi ad ogni movimento e lasciare che il pensiero vada e voli via alla ricerca della strada. Devo trattenere il respiro e stare in silenzio. ...E’ meraviglioso, vorrei allungare le mani verso il cielo, ma resterò fermo ancora poco, prima di andare via. Vorrei addormentarmi e sognare quel sottile filo di cresta, impercettibile, dove il vuoto non fa paura. Sento l’energia del sole trasformare la nebbia e le nuvole sotto di me e posso osservare il mondo.Le montagne attorno e davanti a me mi appaiono e si sovrappongono all’infinito, come onde verso un immaginario non so dove.


Pausa, non c’è ritmo, non ci sono auto, non c’è tecnologia a portata di mano, non posso restare bloccato dai passaggi difficili dell’ambizione quotidiana. Posso finalmente riacquistare il controllo della mia immaginazione e godermi quelle gocce di essenza ma non aspettare ancora, che tutti i colori del giorno si fondano in uno solo, raccolti nella sera……………; riapro nuovamente gli occhi e nella quiete della luce sento ancora quella carezza e mi chiedo: ma dove va a finire il vento quando smette di soffiare? Affido sicuro i pensieri ai miei passi regolari consapevole che la discesa li porterà con se .

4 commenti:

  1. Alpinauta writes:il vento non smette mai di soffiare, ora è brezza, ora tormenta, ma soffia comunque. Altrimenti come farebbe a portar lontano lo sguardo verso nuovi orizzonti?

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  2. Infatti. Le parole hanno dei limiti imposti, delle regole, ma gli orizzonti e i pensieri viaggiano "immaginariamente" con il vento, spesso fregandosene delle regole, quelle di ogni giorno. E allora la domanda è proprio questa: se un giorno il vento smettesse di soffiare dove andrebbero a finire i ns pensieri? La risposta non c'è , anzi meglio c'è ed è scritta proprio nel vento. ( e non dirmi che Bob Dylan non aveva ragione, gli hanno dato anche un Pulitzer per questo)Mandi Luca :up:

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  3. Alpinauta writes:

    sono i pensieri a farsi portare dal vento, che sia reale o che esista solo dentro di noi, non il vento a portarli.Finchè avremo voglia di credere che il vento soffia, il vento soffierà. Quando il pensiero si ferma dentro l'uomo anche il vento cala, diventa brezza e poi calma piatta.

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  4. ok va bene. Sta a noi affidare al vento i ns. pensieri quando crediamo di sentirlo, se vogliamo che li porti lontano. Immaginariamente è il nostro instancabile portatore e guida allo stesso tempo e l'idea che un solo momento possa non succedere più fa parte del grande dubbio/stimolo che ci accompagna.

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