domenica 19 novembre 2017

Per vecchi sentieri : Monte Dobis e Cuel Maior da Casanova


Un escursione nata un po per caso o forse per curiosità............ 


Per caso in concomitanza dell'uscita di un interessante libro edito dal CAI di Tolmezzo, di cui sono venuto a sapere proprio mentre salivamo questi antichi sentieri.
Per curiosità, prendendo spunto da una facile escursione dagli altipiani di Curiedi al Monte Dobis, volendo allungare l'itinerario per sfruttare una intera giornata, scopro l'esistenza della possibilità di salire da Casanova e con un bel percorso ad anello, raggiungere Fusea per poi scendere.

L'idea di poter salire per vecchi sentieri mi incuriosisce e così sono andato alla ricerca di qualche notizia, scoprendo località come “Somp lis Voris “, il “ Troi de Strozador” e il “Troi di Moret” , tracciati di una volta che sono stati ripristinati. Andiamo a vedere. Intanto ci arrangeremo con i pochi appunti, poi con piacere scopriremo che proprio un paio di giorni prima a Tolmezzo è stato presentato un libro, in occasione di Tolmezzo città alpina 2017. Uno sguardo alla cartina ed ecco che, abbinando la vicina cima del Cuel Maior, ne vienee fuori una bella escursione da poco meno di un migliaio di metri e circa 12 km .
Naturalmente ci mettiamo subito del nostro con delle possibili varianti e cominciamo da subito salendo i quasi 400 scalini che dalla strada di Casanova, nei pressi della galleria, giungono alla Chiesa di S.Maria oltre But. 


Qui il tratto di sentiero delle Pievi incrocia il segnavia locale bianco-verde che ci terrà compagnia per quasi tutto il giorno. Il percorso inverte direzione e si inoltra nel bosco, che in un paio di tratti regala dei discreti punti panoramici su Caneva e Tolmezzo. Si sbuca sui prati dello stavolo Faeit e poi sulla strada asfaltata. Seguendo i segnavia bianco-verde raggiungiamo anche lo stavolo Cjarandes. Dai prati si può godere ampie vedute sulla valle del But su cui svettano imponenti le vette del Sernio e dell'Amariana. Sul retro dello stavolo una antica mulattiera si inoltra in discreta salita nel bosco di abeti e roverelle fino a sbucare negli ampi spazi prativi dei pascoli di Somp lis Voris. Qui per la prima volta troviamo un bivio con dei graziosi e nuovi cartelli bianco-verde con il logo di Tolmezzo Città Alpina 2017. Facciamo una sosta al sole nei prati, dove il panorama si estende verso il Verzegnis e il Col Gentile.








Ripreso il cammino, a poca distanza troviamo un altro bivio, seguiremo quindi le indicazioni per il monte Dobis lungo la via diretta da sud-ovest. Un tratto di comoda mulattiera che termina nei pressi di uno stavolo precede l'inizio del sentiero che sale a sinistra e poi con forte e faticosa pendenza procede a strette e ripide serpentine verso il Monte Dobis. La fatica termina poco sotto la cima, quando il sentiero scollina immergendosi in una bellissima faggeta. Abbandonate le indicazioni del sentiero che scende verso la valletta tra il Monte Dobis e il Cuel Maior, affrontiamo l'ultimo breve tratto di salita un po esposta che ci porta il breve sulla panoramica cima del Monte Dobis. Splendida la vista sulle valli del But, del Degano e sulla piana tolmezzina su cui svetta l'Amariana. Merita una sosta.









Proseguiamo poi lungo il bel sentiero immerso in una splendida distesa di faggi, poi invece di scendere sulla strada che da Fusea sale a Curiedi, seguendo dei bolli gialli scendiamo nel bosco in direzione della conca prativa degli Stavoli Nogladine.






Una mezz'oretta ci separa dalla cima del vicino Cuel Maior che decidiamo di raggiungere seguendo il comodo sentiero che sale in una bella faggeta per poi uscire all'aperto nei pressi della cima. In vetta, oltre ad uno splendido panorama, alcuni resti di guerra e le piazzole delle vecchie postazioni di artiglieria.







Quattro chiacchiere con un paio di escursionisti ( che poi scopriremo essere i genitori di Alessandro Cella, il pulitore del sentiero dell'Amarianute) e poi giù velocemente in discesa fino agli stavoli Nogladine e a Curiedi. Qui come previsto troviamo il Troi de Strozador che scende ripido nel bosco evitando tutti i tornanti della strada e in circa un quarto d'ora ci consente di arrivare alle prime case di Fusea ormai all'ombra. Il sole infatti è sceso oltre il Monte Dobis e comincia a fare freschetto. 




Andiamo alla ricerca del raccordo forestale che ci dovrebbe riportare a Somp lis Voris, che troviamo proprio scendendo lungo la rotabile di Fusea, nei pressi delle ultime case. Percorriamo il rilassante tratto quasi in falsopiano e quando siamo a Somp lis Voris non ci resta che scendere per il tratto fatto all'andata, compreso i quasi 400 scalini.......





Non nego di essere soddisfatto, siam partiti un po a casaccio, nella cartina non sono indicati tutti i sentieri perchè in genere son quasi tutti a carattere locale, ma confidando sugli appunti e poi trovando in loco precise indicazioni e riferimenti ne è venuta fuori una bella escursione, discretamente lunga, a tratti faticosa, a tratti panoramica, in ambiente interessante e vario e il piacere di camminare per antiche vie si mescola con le riflessioni su chi questi percorsi li faceva per necessità. Poi leggendo il libro quando ormai siamo a casa ritroviamo i riscontri e scopriamo che nei dintorni di Tolmezzo c'è parecchio da “scoprire” …...........

4 commenti:

  1. Ecco una tipologia di sentiero che mi piace molto, adatto alla stagione, magari un pò meno faticoso perchè non ho certo il vostro allenamento.....
    Un percorso che si presta molto anche a pensieri e riflessioni, magari mentre lasci andare lo sguardo verso valle....
    Per le foto mi avvalgo della facoltà di non rispondere, tanto la risposta la sai già.....
    Quanti puntini di sospensione oggi......
    Ciao Decimo......

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    1. Ciao, i puntini di sospensione lasciano spazio all'immaginazione...... 😊

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  2. Il Dobis offre una bellissima visuale....mi manca solo di farlo con la neve!!! Per il resto...credo di aver battuto per bene la zona....ma sono curiosa di vedere quel libretto di cui mi han parlato anche le mie amiche!
    Buone camminate a voi!!!

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    1. il libretto si scarica in pdf da internet ed è mooolto interessante ........

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