domenica 12 novembre 2017

Sentiero storico del Monte Hum


Quando le giornate uggiose non offrono panorami per i nostri occhi, non ci resta che immergerci nel bosco, tra le nebbie, a cogliere i particolari delle piccole cose. Giornata introspettiva con riflessi storici da scoprire.

Viste le previsioni stacco pure la sveglia, ma anche senza l'obbligo di una levataccia consueta mi alzo lo stesso molto presto. Approfitto della solitudine mattutina per fare un po di ordine nelle idee, negli appunti e nel caos di fotografie che ogni tanto bisogna avere il coraggio di cancellare ….....
Ormai rassegnato ad una domenica di “grattage” procedo con il mio lavoro, alternando i miei pensieri tra pagine di computer e cassetti della dispensa.
Poi ci pensa Marisa a dare il là alla giornata, mica si può stare a casa.........
Eccoci cosi a mezzogiorno ormai passato nel parcheggio del centro sportivo di Tribil Superiore, nelle valli del Natisone. Ho aperto la cartina e puntato il dito, nei dintorni c'è il Monte Cum e so che non molto tempo fa è stato inaugurato un percorso storico. Non ci resta che andare a vedere.
Il monte Cum o Hum durante la prima guerra mondiale era facente parte della quarta linea difensiva della 2 Armata e sopratutto era sede di un caposaldo di artiglieria pesante. Fu teatro di una breve battaglia il 25 ottobre 1917 quando la 5 divisione delle forze Austro-Ungariche ne conquistarono la vetta vincendo facilmente contro la Brigata Elba. Tutta la linea che prosegue poi sulla dorsale del Kolovrat e su fino al Matajur fu interessata dagli eventi bellici. Oggi i ricordi di questa cima minore e forse ingiustamente dimenticata, vengono rievocati con questo nuovo progetto di sentiero storico, iniziativa portata avanti dal Comune di Stregna capofila, dalla Pro loco Nediske Doline e varie altre associazioni locali.
Eccoci quindi a Tribil Superiore, sul segnavia 747 del Sentiero Italia, da qui, in direzione opposta, verso Castelmonte eravamo partiti alcuni anni fa, una bella escursione per festeggiare i 150 anni di fondazione del Club Alpino Italiano. Seguendo le indicazioni, passiamo accanto al centro sportivo, in direzione nord-est, poi abbandonata la pista iniziamo a salire lungo il sentiero che subito si immerge nel bosco. Il cielo plumbeo non promette nulla di buono, la pioggia è prevista per il tardo pomeriggio, ma il percorso non è molto lungo e contiamo di completarlo prima del buio, anche se in questa stagione arriva piuttosto presto.




Al primo bivio prendiamo a destra, una breve deviazione a visitare i resti di alcune trincee e poi si inizia decisamente a salire le pendici del Monte Cum. Tratti rettilinei alternati a ripide rampe tra la vegetazione autunnale di carpino, acero di monte e orniello, caratterizzano questo pezzo di itinerario, dove senza distrazioni possibili di panorama dovuti alla fitta vegetazione e comunque dalla nebbia, i nostri interessi si concentrano sui particolari del sottobosco e sulla lettura di alcuni cartelli tematici. 


  




Un ultimo tratto rettilineo, in un lungo corridoio tra i noccioli, precede la schiarita dove sorge la costruzione ( chiusa) di quello che dovrebbe essere un interessante osservatorio naturalistico. Purtroppo la struttura, costata un sacco di soldi è perennemente chiusa e inutilizzata e a mio avviso anche in posizione non proprio felice. Comunque oggi la visibilità è nulla e quindi non abbiamo modo di verificare. In ogni caso il tavolo e la panca posti all'esterno si rivelano ottimi punti di sosta prima dell'ultima brevissima salita che ci condurrà a quello che resta del cippo, una volta osservatorio di artiglieria.




Ci muoviamo nella nebbia, che infittendosi in una zona caratterizzata da numerosi schianti di alberi, rende il silenzioso percorso ancora più suggestivo. Il sentiero sul versante opposto scende ripido verso Rucchin, gli alberi e le rocce sembrano fantasmi che faticano a prendere forma, ognuno vorrebbe raccontare la sua storia, ma non fa in tempo perchè al nostro passaggio la nebbia si chiude dietro di noi. Sembra di sentire gli spari e le voci nel vento, ma sono solo cacciatori e abbaiare di cani. Stesse sensazioni provate un anno fa circa sul Kolovrat tra le trincee. 





Il sentiero inverte direzione e in piacevole saliscendi punta verso nord, a mezza costa. Il bosco cambia aspetto, i faggi prevalgono, alti e vanitosi, si sovrappongono creando scenari tra le nebbie. Ma da vicino i colori d'autunno prevalgono, molti alberi si sono già svestiti e le foglie cadute sul sentiero, che adesso si è trasformato in comoda mulattiera, creano rumorosi tappeti variopinti. Quelle foglie che ancora resistono attaccate ai rami, prima di intraprendere il loro breve ultimo viaggio, risplendono bagnate dalle prime gocce di pioggia che, come da previsioni ha iniziato, a scendere. 


 







Andiamo a visitare i resti delle postazioni di artiglieria e dei ruderi dei casermaggi, poi sempre con percorso semplice e rilassante eccoci di ritorno a Tribil per chiudere questo interessante itinerario.    





A Tribil arriviamo che è quasi scuro, ma non è tardi, è proprio il cielo così. Dietro di noi la nebbia avvolge le pendici del Monte Cum fino a farlo svanire, custodendo le sue storie .............. 

2 commenti:

  1. Nebbia, storie, pesieri.... condizioni per un viaggio "interno": nel bosco e in noi stessi. Suggestivo.
    Ciao. Decimo

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  2. Percorso breve ma sufficiente per immergersi in ogni dove. Ciao

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