sabato 30 agosto 2014

FORONON DEL BUINZ e il canalone de Lis Sieris


Come ogni volta, il Montasio è sempre lì, lo puoi guardare da dove vuoi è sempre lì, imponente, anche da questo lato, dove dalla fascia dei pascoli si innalza e ogni volta sembra sorridere ai prati e alle casere. Impossibile non alzare lo sguardo verso le sue creste , succede ogni volta, succede anche oggi . La meta  oggi è un’altra, ma l’occhio cade spesso sulla parete, sulla vetta.




Dal Rifugio di Brazzà si stacca una comoda mulattiera che a larghe svolte sale in direzione della Cima di Terra Rossa, sfruttando le bancate di erba e rocce del versante meridionale. La via tradizionale per il Ceria – Merlone si incontra più in alto, ad un bivio, da lì si traversa il versante sud ovest delle Cime Gambon per poi raggiungere con un paio di svolte la Forca de lis Sieris, dove ha inizio il vero e proprio sentiero alpinistico. Ma esiste un'altra via,  più diretta, è li davanti a noi, la direzione è indicata da un cartello “Bivacco Luca V.” Sale lungo lo splendido canalone de Lis Sieris, incastrato tra i calcari delle cime Gambon e del Foronon del Buinz. L’aspetto è maestoso, i colonnati bianchissimi lo custodiscono, lo racchiudono senza mai opprimerlo. 
Lis Sieris, le vecchie condutture che alimentano le malghe, ancor oggi convogliano l’acqua di una antica sorgente,  sotto le pareti di roccia i manufatti della presa. Ne avevamo parlato io e Flavio, poi lui è andato a vedere, me l’ha proposto ed eccoci qua. Evitate e superate alcune fuorvianti deviazioni, mirando diritto al canalone, per detriti e roccette arriviamo alla targa nella roccia, alla base di un colatoio a sinistra. Poco a destra l’attacco, una ventina di metri di rocce facili ed ecco fra le erbe e i fiori si svela l’esile sentiero.






Non è un vero sentiero, semmai una debole traccia che sempre nell’erba e rocce sale sfruttando magicamente i passaggi naturali tra le bancate. Non ci sono segnavia, se non un bollino rosso sbiadito all’inizio, non ci sono ometti, ma tutto è molto intuitivo, anche nella parte bassa del canale dove una slavina ha praticamente cancellato tutto. Comunque si sale, sotto di noi si distende l’altipiano, sopra di noi si raccorda il sentiero con quello del Ceria_Merlone, siamo alla Forca de Lis Sieris, in compagnia degli stambecchi, indiscussi padroni di casa. La salita del canalone non è molto lunga e consente di guadagnare la forca rapidamente, ma secondo me, se possibile, vale la pena salirlo con calma, per coglierne le caratteristiche e le sensazioni. Il sentiero è bello così, non segnato, non censito, l’inizio non evidente, vicino a tutti ma nascosto, non difficile ma con quel qualcosa in più.





















La Forca de Lis Sieris come sempre è splendida. La vista sullo Jof Fuart maestosa, un passaggio si snoda sulla sinistra, lo si percorre per alcuni metri per impressionarsi davanti a cenge e pulpiti, creste e pinnacoli, torri e canali che precipitano sulla Spragna. 






Galvanizzati dal paesaggio proseguiamo verso li Foronon del Buinz a percorrere il tratto per me più bello del Ceria Merlone. Il Foronon e il Modeon, con la depressione di sella Buinz uniscono la Forca de Lis Sieris alla Forca della Val formando un unico grande massiccio complesso roccioso. Sulla sua cima, a quota 2531 si trova il bivacco dedicato a Luca Vuerich, la nostra meta. Apprezzabile sentiero alpinistico, parzialmente attrezzato, uno dei più bei percorsi delle Alpi Giulie, consente di percorrere il gruppo dalla Forca de Lis Sieris al Lavinal dell’Orso, in parte su vecchi e arditi camminamenti risalenti alla prima guerra mondiale, altresì destinati ad andare persi o in rovina. 




Salito il primo breve ghiaione si supera per canalini e cenge attrezzati nei punti più esposti il primo tratto che consente di aggirare la spalla del Foronon,  poco sotto la cresta corre un sentiero in cengia , poi ancora una breve salita tra roccette ed eccoci sulla piatta e panoramica cima. Il panorama è superbo, elencare le cime che si possono vedere è lungo, il Montasio e lo Jof Fuart comunque dominano protagonisti la scena. Camminando sull’orlo della fantasia, ma con la giusta concentrazione raggiungiamo il bivacco.















La sosta è lunga, al bivacco il papà di Luca Vuerich, il signor Luciano, è impegnato in alcuni lavori di manutenzione, una breve chiacchierata e una stretta di mano che sanno di montagna ……..










Ce ne stiamo un po’ li sulla montagna, ad ammirar montagne e a cercare l’amicizia degli stambecchi più coraggiosi, poi  pur controvoglia iniziamo la discesa, ripercorriamo il tratto del Ceria Merlone fino alla Forca de Lis Sieris, cercando di portare a casa i ricordi di una bella salita, che vale la pena di rifare ogni tanto.  










Invece di scendere rapidamente per il canalone, proseguiamo verso la Cima di Terrarossa e mentre gli stambecchi ci tengono compagnia, scendiamo piano. 






Mentre i passi inevitabilmente ci portano a valle, la mente cerca il più possibile di opporre resistenza…………

30 agosto 2014   io e Flavio 


4 commenti:

  1. Bella, questa nuova traccia renderà piacevole tornarci e come dici tu farne una meta da ripetere. Spettacolo assicurato e in aggiunta quel qualcosa in più dato dalla "diretta".... sono sicuro che la traccia sarà tenuta viva da tanti che vorranno verificare!

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    1. Sicuramente sarebbe un peccato venisse abbandonata, vedi come gli eventi possono cancellare tutto. D'altro canto è anche meglio non venga segnalata troppo, chi sa, sa dove andare .................

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  2. Che bello...avete incontrato il papà di Luca Vueric! Insomma mi tentate...questo bivacco non l'ho ancora visto...
    Splendida giornata!
    Salutoni ad entrambi!!!

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    1. Vai alla prima occasione, stramerita ........... Il Sig. Luciano stava facendo dei lavori di mantenimento, abbiamo parlato un pò..........

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