domenica 17 giugno 2012

PASSO DELL’ARCO: da Sappada attorno al Col dei Mughi

Marisa e Luca 17 giugno 2012

attraversiamo il Piave, ad una manciata di minuti dalla Baita Pistanera, imboccando il segnavia 316 che sale al Passo Siera. 


 


Bastano pochi minuti e la stradina forestale che segue la destra idrografica del Rio Siera si trasforma in un vero sudario. Ci incamminiamo, si fa per dire, alla scoperta di profili diversi, di un versante di splendide montagne da noi non molto frequentato. La faggeta che ci accoglie, dovrebbe portare un po’ di refrigerio ma la temperatura di oggi e la forte luce del sole riflessa dai tronchi, assieme ad una discreta pendenza, ci mette subito alla prova, tant’è che diamo subito fondo alle scorte d’acqua. Dopo un tratto in piano il sentiero flette addossandosi alle pareti rocciose e si inerpica ripido a superare la stretta forra, depositandoci nel verde e suggestivo sottobosco che porta al bivio. Lungo la salita le viste migliori sulla conca di Sappada e sulle frastagliate creste del Monte Ferro.










Dopo continue soste e una breve discesa dove lasciamo a sinistra il bivio per il Passo Siera e il rifugio De Gasperi per il Corbellini, giungiamo ad un ripiano con un ponticello in legno sempre seguendo il sentiero 317 che con ampi tornanti e pendenza pressoché costante ci porta verso il Passo dell’Arco.
Il percorso è suggestivo, davanti a noi si apre il Cadin delle Vette Nere, uno splendido anfiteatro dominato dal Creton dell’Arco, dalla cima di Rio Bianco e dalle Vette Nere. Per un attimo il sole scompare dietro una grande nuvola sulla cima del Monte Siera e un fresco venticello ci regala forse l’unico momento di refrigerio della giornata.






Poi quando comincia a spuntare, i raggi creano un gioco di luci ed ombre che illumina il grande bosco di verde smeraldo che sale fin sotto alle bianche pareti dolomitiche.


L’effetto dura poco poi il sole diventa implacabile e i mughi non fanno che accentuare la sensazione di calore. L’acqua di scorta cala in maniera decisamente sproporzionata rispetto al nostro ritmo di salita, ma per fortuna le fresche dolci acque del rio ci consento di riempire le bottiglie vuote.
Il paesaggio è comunque raro, come le fioriture, le prospettive sono insolite su queste montagne a cavallo tra le Carniche e il Cadore e il silenzio con cui saliamo la valle sotto le grandi muraglie ci regala qualche attimo di contemplazione che ci distrae dal pesante procedere.
















Così, con un giusto miscuglio di ansimanti sensazioni raggiungiamo il caratteristico grande arco aperto nella roccia, dove si spalanca uno grandioso panorama su Sappada, sul Cadore, sulla Terza Piccola e il bosco del Passo della Digola, verso la forcella dei Cadini che separa il Cadin di Fuori dal Cadin di dentro e il Bivacco Damiana del Gobbo, al cospetto del Creton di Culzei, del Clap Grande e dell’elegante forma della Torre Sappada.












La soddisfazione che ti prende al Passo dell’Arco nell’imponente silenzio delle montagne è pari al raggiungimento di una cima. Tant’è che non se ne parla proprio di affrontare ancora il dislivello verso il bivacco. Ci vogliamo fermare qui, senza aggiungere altro alla giornata, neanche il breve tratto tra i mughi che porta alla vetta del colle omonimo.
Il caldo eccessivo e l’appagamento gratificante del posto davvero singolare infatti colma il nostro bisogno, il nostro andar per monti senza istinti preconcetti, con il cuore aperto sempre di più a gradevoli esperienze. Punto di raccordo di diversi anelli e sentieri, di qua passa l’anello di Sappada, il nuovo accesso della ferrata Simone al Creton dell’Arco che si collega alla già famosa ferrata dei 50 e alla forca dell’Alpino per poi scendere nella Val Pesarina al rifugio De Gasperi.






La discesa sul versante opposto che porta al bivio per il bivacco, è piuttosto ripida e presenta alcuni brevi tratti franosi, si tratta di pochi metri di attenzione, poi tutto riprende nella sua regolarità, verso nord si scende tra i mughi lungo il Cadin di fuori, accompagnati dal suono di dolci e suggestive cascatelle, per entrare in un bosco di abeti e larici che dopo infiniti e ripidi tornantini ci lascia sul pianoro del piccolo laghetto alla Ziegelhutte.
















Da lì alla Baita Pista Nera un breve tratto a piedi sui bordi delle acque del Piave.

10 commenti:

  1. giovanni writes:super! +2 ;)

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  2. Mi fa caldo solo a leggere, però deve essere un bel giro, lo tengo presente. Ciao

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  3. Voi tra le rocce ed anche ad "arco"....belli e sudati! Vi siete tuffati nel Piave alla fine? Almeno i piedi...saluti cari Sottosopraciao Flavio e Marisa;) ;)

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  4. Originally posted by anonymous:Unregistered user # Monday, June 25, 2012 10:05:54 PMEzio writes:Belle zone noi eravamo in zona Ostering e faceva troppo caldo.PS mi hanno detto che il corbellini e chiuso tu ne sai qualcosa. Saluti Ezio e AntoniettaSi, il Corbellini è chiuso, con tanto di ordinanza al bivio 316/317.Mandi

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  5. Originally posted by frivoloamilano:Voi tra le rocce ed anche ad "arco"....belli e sudati! Vi siete tuffati nel Piave alla fine? Almeno i piedi...saluti cari Sottosopraciao Flavio e Marisa;) Niente, neanche i piedi:cry:, ma una birrona alla fine quella sempre :beer:

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  6. Originally posted by lor74cas:Lorenzolor74cas # Sunday, June 24, 2012 8:28:24 AMMi fa caldo solo a leggere, però deve essere un bel giro, lo tengo presente. Ciaoper essere bello lo è di sicuro, ma quanti mughi, abbiamo patito, specie in discesa :faint: :faint: :faint:

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  7. Originally posted by anonymous:Unregistered user # Saturday, June 23, 2012 8:42:14 PMgiovanni writes:super! +2 ;)l'idea era di fare tutto l'anello di Sappada passando per il bivacco, ma va benissimo anche così !

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  8. Ezio writes:Belle zone noi eravamo in zona Ostering e faceva troppo caldo.PS mi hanno detto che il corbellini e chiuso tu ne sai qualcosa. Saluti Ezio e Antonietta

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  9. giovanni writes:c'era la data dell'ordinanza? chiedo perche' se la data e' antecedente a quando son passato allora chi mi ha dato l'informazione e' da prendere a calci nel didietro. probabilmente e' il tratto del rio culzei dove mi son fermato.

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  10. Originally posted by anonymous:Unregistered user # Tuesday, June 26, 2012 8:13:03 AMgiovanni writes:c'era la data dell'ordinanza? chiedo perche' se la data e' antecedente a quando son passato allora chi mi ha dato l'informazione e' da prendere a calci nel didietro. probabilmente e' il tratto del rio culzei dove mi son fermato.al bivio 316/317 per il passo Siera da Sappada, c'è un cartello del CAI di sappada che avvisa che il sentiero Corbellini risulta impraticabile per vari smottamenti e per il crollo di alcuni rinforzi in legno e consiglia in alternativa l'acccesso al rifugio De Gasperi per il Passo Elbel per il 314 , ma sopratutto datato luglio 2011 :down: :down: :down:

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