Vogliamo andare in montagna. La settimana è stata lunga e pesante, tanto che il seppur minimo pensiero è stato appiattito, reso orizzontale dalle strade cittadine e dal lavoro.
...
Certo ci sarebbe bisogno di riposo, per recuperare la stanchezza, ma c’è anche bisogno di libertà, non dico verticale, ma almeno un pochino obliqua. Quale miglior meta inclinata appare già da lontano quando si risale l’autostrada per la Carnia? La prima che si vede, per la sua felice posizione e per la sua possente presenza è il Monte Cuar.
E così, nella perenne ricerca di una dimensione che non sia piatta, almeno un po sottosopra, ritorniamo su sentieri e luoghi già percorsi, però stavolta con esperienza e riflessioni decisamente diverse dalla volta scorsa.
Stavolta infatti saliamo da soli, Marisa ed io, accompagnati solamente dai nostri passi, dalle nostre gioie, dai nostri pensieri, dalle nostre domande, alla ricerca di pace, di un po’ di realtà diversa dal solito linguaggio quotidiano.
Camminiamo in salita, pensando, riscoprendo la fatica del pendio ripido e i grandi panorami, la neve che ormai non resiste alla bellezza dei fiori di una primavera che è arrivata.
Un’altra tappa del nostro cammino fatto di continuità, soste , pause contemplative e riflessioni. Un po’ come leggere un libro dove il testo è fatto di accenni da sottolineare per poi trovare quella via personale di accesso alla montagna che è fatta di piccole o grandi cose la cui dimensione siamo noi a definirla con i nostri limiti , con le nostre speranze.
Dal Cuel di Forchia il sentiero sale ripido alternando tratti di bosco a spazi prativi. Man mano che saliamo il sentiero sul filo di cresta, ai bordi di una splendida faggeta dove spuntano numerose le genziane primaticce, i fior di stecco e i crocus, i panorami si fanno sempre più ampi. La foschia limita le vista verso la pianura mentre verso i monti le vette si presentano ancora con le cime imbiancate sopra i pendii prativi.
Con calma interpretiamo il ripido pendio tra le affioranti roccette, entrando a tratti nel bosco per poi uscire nel tratto finale prima del cupolone prativo che porta in cima.
La cima è davvero molto panoramica, c’è una campana da suonare e una Madonnina da salutare di nuovo, da ascoltare quando con il suo riverbero riflette i raggi di uno splendido sole di primavera. Bello, davvero bello, il Monte Cuar.
Rilassiamo un po’ i nostri passi. Guardando Marisa la vedo soddisfatta, contenta. La scelta di oggi è stata azzeccatissima, perché è arrivata spontanea, piena di colori e senza bisogno di egoistiche conquiste.
Abbiamo salito la montagna lambendola, toccandola, ascoltandone le forme, riposandoci sulla sua cima e ora possiam scendere, possiamo tornare comprensivi che dovremo dedicarci ancora ai nostri lavori, dove è forse più difficile aprirsi una via, piccola o grande che sia.
La discesa verso Malga Cuar, ancora sul filo di una bella cresta erbosa e poi i pascoli, la malga, i fiori.
Dai prati del Cuel dai Poz, nei pressi del bivio per la Val Tochel ci fermiamo di nuovo, uno sguardo alla grande croce del Flajel, il volo di un grifone in alto sopra di noi, tra noi e il cielo, sembra una freccia che dal basso sale verso la cima del Monte Cuar, sembra voglia forare la montagna per poi virare improvviso come per un senso di rispetto per la cima, che non è solo una cosa tangibile, ma un significato, una risposta al perché delle nostre ascese seppur a volta effimere.
Scendiamo in diagonale lungo i prati coperti di crochi e prime piccole fioriture di camedrio alpino, che ci accompagnano verso l’imbocco dell’815.
Evitando la monotona strada forestale entriamo rilassati nello splendido bosco di faggi e aceri che si trasformano poi in carpino, nocciolo, tiglio e acero, ancora fioriture, primule, erba trinità, qualche ranuncolo e in circa un’oretta siamo all’auto nei pressi del Cuel di Forchia.
Il camminare di oggi è stato essenziale, semplicemente ideale, da soli, io e Marisa, non avevamo bisogno di tracce per andare ma semplicemente di andare, senza un limite da raggiungere perché il vero limite è spesso dentro di noi.
giovanni writes:gia' luca dici bene, spesso il limite e' dentro di noi!ciao fruts e belle cose
RispondiEliminaChe piacere rivedere immagini del Cuar e ricordare un'escursione con vento e gelo e dei fortunati che il giorno dopo ci sono andati con il caldo e il sole.... :irked: :DAnche questa era una meta in programma, un ritorno per me, una prima per Marisa ma tra Cuar, Veliki Rob comincio ad avere qualche tentennamento...ci sarà una terza via?La tua considerazione sul volo del grifone "vola" su tutte le altre. ;) ciao cari
RispondiEliminaOriginally posted by frivoloamilano:Che piacere rivedere immagini del Cuar e ricordare un'escursione con vento e gelo e dei fortunati che il giorno dopo ci sono andati con il caldo e il sole.... Anche questa era una meta in programma, un ritorno per me, una prima per Marisa ma tra Cuar, Veliki Rob comincio ad avere qualche tentennamento...ci sarà una terza via?La tua considerazione sul volo del grifone "vola" su tutte le altre. ciao cariC'è sempre una terza via , un famoso piano C :D Certo che quando vedi volteggiare i grifoni sopra la testa ti vengono strani pensieri, questi son li che aspettano ? :headbang: :headbang: :headbang: Ciao , un saluto a Marisa e family Marisa e Luca
RispondiEliminaOriginally posted by anonymous:giovanni writes:gia' luca dici bene, spesso il limite e' dentro di noi!ciao fruts e belle cosei limiti possono essere fisici , ma non c'è nulla di peggio che mettere limiti anche ai nostri pensieri;)
RispondiEliminaOgni volta che vedo i corvatti che volteggiano sopra la mia testa io gli dico "Non mi avrete!". Non è che il grifone vi ha puntato e non vi ha ritenuto appetibili? :lol: Belle foto in particolare la Madonna di profilo, che sarà pure un classico, ma questa ha una bella luce.Ciao
RispondiEliminaOriginally posted by lor74cas:Ogni volta che vedo i corvatti che volteggiano sopra la mia testa io gli dico "Non mi avrete!". Non è che il grifone vi ha puntato e non vi ha ritenuto appetibili? Belle foto in particolare la Madonna di profilo, che sarà pure un classico, ma questa ha una bella luce.Ciaoper dir la verità roba da spolpare ce ne sarebbe, ma visto che stavamo mangiando il panino avranno pensato che è meglio aspettare ancora ( a un goriziano posso dire almeno fino all'autunno: Sant'Andrea il purcit sulla brea:D :D :D )
RispondiEliminadai che per quest'autunno con tutte le uscite che fate sarai in forma, un figurino come le foto delle ombre fatte con frivolo
RispondiEliminaBelle parole è vero a volte basta camminare senza nessuma meta per ritrovare se stessi e condividere questi momenti di gioia con il proprio compagno.Ciao Luca un Saluto a marisa
RispondiEliminaOriginally posted by cristinalum48:Maria Cristina # 9. April 2011, 13:50
RispondiEliminaBelle parole è vero a volte basta camminare senza nessuma meta per ritrovare se stessi e condividere questi momenti di gioia con il proprio compagno.
Ciao Luca un Saluto a marisa
Grazie Maria Cristina. Verissimo, alla fine la gioia del raggiungimento di una meta sta nello scoprire l'importanza del percorso fatto. Credo che valga un po per tutti
:up:
Originally posted by lor74cas:dai che per quest'autunno con tutte le uscite che fate sarai in forma, un figurino come le foto delle ombre fatte con frivolomi piacerebbe essere in forma per l'estate, ma mi sa che a casa compreò degli specchi concavi ...... oppure ci do di fotosiop !!!:D :p
RispondiEliminai fiori...sono cosi belli in montagna che talvolta rimango a fissarli...e tu Luca li immortali in maniera davvero stupenda...mandi
RispondiEliminaOriginally posted by Highlanders:i fiori...sono cosi belli in montagna che talvolta rimango a fissarli...e tu Luca li immortali in maniera davvero stupenda...mandiscusa Fabio per il ritardo , grazie per il passaggio. A volte un fiore da speranza ....... Ciao
RispondiEliminaciao Luca, ho provato a salirci a dicembre... troppa neve (e troppo fresca) si sprofondava ad ogni passo di almeno 40cm... son arrivato alla malga e poi son tornato indietro... mi sa che un pomeriggio di questi faccio un salto, non sara come averla fatta in invernale ma la vista appaga comunque :)
RispondiEliminaOriginally posted by dexter1986:ciao Luca, ho provato a salirci a dicembre... troppa neve (e troppo fresca) si sprofondava ad ogni passo di almeno 40cm... son arrivato alla malga e poi son tornato indietro... mi sa che un pomeriggio di questi faccio un salto, non sara come averla fatta in invernale ma la vista appaga comunque anche d'inverno è una gran bella escursione e forse la vista nelle belle giornate è ancora meglio ciao
RispondiElimina