Passando per Rigolato non si può non notare già da lontano il campanile di Givigliana. Tante volte ci siam detti di dedicargli una visita. Stavolta ci siamo e ci abbiniamo anche una breve camminata invernale.
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E proprio dal campanile parte la nostra escursione. Givigliana è un piccolo paese della Carnia, nato abbracciato alla montagna, un ottimo punto di osservazione con una vista che spazia dalla Valle del Gorto al gruppo di cime che vanno dal Monte Talm al Monte Tuglia con dietro il gruppo delle Creta Forata e del Siera.
Sembra in bilico a vederlo da Rigolato, incollato al bosco e il campanile dipinto attira immediatamente lo sguardo. Passando per il piccolo paese solo un paio di camini accesi, il resto sembra abbandonato. Vecchie case di pietra e legno, le insegne dell”osterio”, la stradina lastricata che si snoda arrampicandosi in salita fino agli ultimi fienili. Senti che una volta c’era la vita, senti il profumo del fieno, del bosco, la piccola chiesa, l’odore raccolto del focolare attorno al quale si ritrovava la famiglia. Poi venne il periodo duro, la gente emigrava e il paese di è spopolato. Qualcuno ci è rimasto, a fare la guardia, a proteggere il campanile e i sui disegni dai colori vivi. Uno dei pochi custodi, schietto, orgoglioso delle sue tradizioni è Pieri Pincan che scrive in riguladot, una parlata antichissima della Carnia, racconta storie e racconti delle pievi di Gorto.
Quasi tutto il resto delle case è chiuso, sembrano seconde case, alcune ristrutturate molto bene, ma se ne sono andati tutti, a valle, in cerca di lavoro, lontano dalla miseria.
Ecco quindi che Gjviano ( Givigliana ) ha fatto rivivere la tradizione, lo ha fatto con il campanile, disegnando le figure dei suoi vecchi abitanti, cramars, contadini, boscaioli, portatrici carniche con la loro gerla. Immagini della memoria.
Superate le ultime case e gli ultimi fienili seguiamo il sentiero nel bosco. La giornata è grigia e spenta, il bosco ha il terreno gelato e ripido e l’uso del ramponi ci evita parecchi ruzzoloni. La pendenza all’interno del bosco di abeti è costante e non concede mai una tregua. Saliamo, saliamo fino ad uscire dal bosco nei pressi di Sella Bioichia.
Una discreta vista sulla Val Degano e sui Monti che separano dalla Val Pesarina è però rovinata da un pesante cielo grigio come il piombo. A sella Bioichia ci arriviamo in breve, da lì si gode una discreta vista sulla valle della Casera Plumbs e l’omonima forcella e poi ancora su tutto il comprensorio del Monte Crostis. Il gruppo dei Monti di Volaia e del Coglians, separati dal Passo Volaia dove chiaramente si vede il rifugio Lambertenghi Romanin, attirano la nostra attenzione. Le montagne sono imponenti e la spaccatura che si apre nel mezzo sembra li a portata di mano.
Saliamo per un tratto verso la cima del Monte Bioichia, ma poi, dato che la vista non migliora scendiamo alla ricerca di un punto riparato per una sosta.
Non è una bella giornata e decidiamo di scendere lungo la pista forestale, una traccia incerta mi spinge a tralasciare la stradina e a tagliare per il bosco, è una traccia di boscaioli, che ci porta giù per poi raccordarsi al sentiero di salita e in breve riportarci a Givigliana. Vista dall’alto, un paio di camini che fumano, sembrano darle un po’ di vita, come se questo piccolo paese respiri ancora con la voce del bosco.
Scendiamo tra le case fino al simbolo, al campanile, ci fermiamo a guardare i disegni e sembra quasi che i suoi abitanti siano li con il loro sguardo ricco di storia.
giovanni writes:dai sottosopra si va sempre sul sicuro: sempre belle foto ;)mandulis
RispondiEliminaBella camminata e nonostante il "grigio" il posto invoglia . Il Lambertenghi, in quella foto, si può acchiappare veramente con la mano e immagino la zona in Primavera... ciao ;)
RispondiEliminaLo guardo sempre quel campanile e non ci sono ancora mai andato. Ciao
RispondiEliminaOriginally posted by frivoloamilano:Bella camminata e nonostante il "grigio" il posto invoglia . Il Lambertenghi, in quella foto, si può acchiappare veramente con la mano e immagino la zona in Primavera... ciao il cielo grigio ha un po spento i panorami , ma il Lambertenghi è li , basta solo toccarlo con mano :D :D :D
RispondiEliminaOriginally posted by anonymous:Anonimo
RispondiElimina# 10. February 2011, 12:20
giovanni writes:
dai sottosopra si va sempre sul sicuro: sempre belle foto ;)
mandulis
Mandulis anche a te
;)
Originally posted by lor74cas:Lo guardo sempre quel campanile e non ci sono ancora mai andato. Ciaouna visitina al paese di Givigliana merita , magari ci abbini la salita al Crostis ( 3 orette) a primavera. Ciao
RispondiEliminaun campanile davvero unico...a ogni rintocco lo sguardo si alza verso di LUI...mandi
RispondiEliminacarlo writes:a pochi anni dal completamento dell'opera di pittura del campanile il colore risulta già sbiadito e spento: dopo tanto lavoro e pubblicità, uno spettacolo davvero triste!! non facciamo commenti sulle condizioni del manto stradale dell'unica via che porta alla frazione: chi vuole provare il brivido dell'avventura è invitato a percorrerla.
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