giovedì 15 aprile 2010

MONTE FARA : un balcone sulla pianura Friulana

Marisa e Luca domenica 11 aprile 2010


La posizione panoramica sulla pianura Friulana, le montagne della Valcellina che la circondano e i boschi che ricoprono i versanti a nord hanno una buona analogia con la Pala d’Altei. Sinceramente l’ambiente che circonda la Pala d’Altei con la Casera Rupeit e lo Zuccul del Forador ci è piaciuto molto, mentre del Monte Fara sappiamo ben poco, se non che è una cimotta interessante da salire tutta d’un fiato in questa strana stagione primaverile che fa di tutto per non venir fuori.


...



Stanchi del buio inverno che cerca ancora di imprigionare i pensieri e la terra prendiamo le nostre due anime e con un po’ di sforzo cerchiamo di metterle assieme ai corpi ( visto le ore piccole di ieri sera) portandole su per la rotabile di Pala Barzana. Superato il paesino di Bosplans lasciamo l’auto nei pressi del tornante da dove parte la sterrata per Casera Monte Fara. La temperatura è abbastanza gradevole, il sole sembra finalmente avere il colore della primavera e le viste verso il Resettum e il Monte Castello sono splendide. Solo il Raut appare con un cappello di nuvole nere che sembrano statiche sopra la sua punta. Come per l’Amariana e il Mataiur vale la regola del cappello che annuncia maltempo assicurato.
La rampa iniziale sulla ghiaia ci porta su ripida nel bosco di faggi. Lo strappetto ci sveglia subito avvisandoci che quella per oggi sarà la pendenza media e con un po’ di rassegnazione ci apprestiamo a risalire i 700 mt che ci dividono dalla cima.



Il sottobosco iniziale del versante settentrionale, pur essendo aprile inoltrato è decisamente in ritardo con le fioriture di stagione tanto che queste si limitano a qualche primula, dentaria a nove foglie e piccole colombine da bei colori blu-lilla. Nel giro di 15 minuti arriviamo alla forcella de la Crous, crocevia di sentieri tra il Monte Fara e il monte Jouf. Tanti anni fa era la via di comunicazione tra la pianura e la Valcellina .



Il sentiero verso la cima piega a destra e comincia a salire costante a strette serpentine immerso nel bosco di faggi lungo il crinale. Ogni tanto tra gli alberi fanno capolino le cime del Raut e del vicino Monte Jouf. Il sentiero sale e non molla mai e così dopo un’ora ci accorgiamo che abbiamo fatto parecchio dislivello. Siccome siamo noti per essere i più lenti non ci sembra vero e per non sfatare tutto ciò rallentiamo così ritorniamo nella media consona al nostro andare.





A tratti il sentiero esce dal bosco e corre sul filo del crinale regalandoci bei panorami sulla pianura friulana. Bisogna però fare un po’ di attenzione nel procedere perché le foglie e l’erba sono ancora umide e il sentiero non è proprio in piano. I canaloni precipitano verticali verso valle e pertanto bisogna convivere con alcuni tratti leggermente esposti che in caso di umidità o neve vanno tenuti presente. Intanto, alternando tratti di bosco, fioriture di erica e fior di stecco, ampi scorci panoramici e contorti passaggi tra roccette carsiche affioranti saliamo ancora in direzione dell’ormai visibile croce di vetta.
Nei tratti non riparati del bosco soffia un’aria piuttosto fredda e dai monti le nuvole grigie scendono velocemente verso la pianura. Mi sa tanto che oggi una sana lavata non ce la toglie nessuno.
Ancora qualche gradino di roccia poi un tratto di bosco e arriviamo sui prati della cima. Poco lontano la croce di vetta sullo stupendo belvedere sulla pianura.









La cima del Monte Fara è molto bella, in ottima posizione. Da lì si può veramente godere grandi panorami. Davanti, verso sud, la pianura con il bianco segno in diagonale del corso del Cellina che sembra tagliarla a metà. Vicino il Monte Jouf con dietro lontane le apparizioni delle Alpi Giulie. Dietro la vista viene praticamente calamitata verso le ripide pareti del Raut. I pascoli di Pala Barzana sembrano arrampicarsi su fino a fondersi con i canali di roccia.Più in là il Monte Castello e tutto il gruppo del Resettum.



Dietro le crode del Pic le cime, ancora innevate, del Crep e del Col Nudo e più in la la Pala d’Altei e i pascoli di Casera Rupeit e forcella dei Giais.
Merita una sosta, avremmo tutto il tempo a disposizione visto che siamo stati “veloci”, ma fa parecchio freddo e tira aria. Ad Aprile inoltrato a 1342 mt della cima il generale inverno fa ancora parlare di se. Nevica, a piccoli fiocchi ma nevica. Beh! Almeno non piove.

Così dopo la firma sul libro, un po’ delusi ci avviamo verso il bordo del bosco di faggi, dove seguendo il sentiero verso la piccola croce in legno della cima minore andiamo giù verso il ripidissimo pendio della cresta ovest. Da un lato il bosco, dall’altro la Val Cellina, laggiù in fondo.



Il sentiero passa ancora sul filo di costa ma è molto bello e panoramico. Proseguendo diritti si va verso Molassa, mentre deviando nel bosco si potrebbe scendere verso casera Monte Fara. Sulla cartina non è segnato il sentiero ma una traccia c’è e quindi si va.





Entrando nel bosco troviamo la neve però anche alcuni bollini rossi, a volte dalle caratteristiche un po’ strane ma ci sono. Per dir la verità non c’è un sentiero e la traccia si perde sotto la neve ma la cosa non ci preoccupa, anzi alla fine l’oretta di discesa nel bosco è molto divertente. Si spunta su una strada forestale di servizio e seguendo un ometto in pietra la attraversiamo per rientrare nel bosco. Qui le indicazioni sono ancora più rade ma ormai al di là dei faggi si vedono i prati e la casera non lontana.



I prati tappezzati di crocus ci accompagnano verso la piccola costruzione dove ci fermiamo per la sosta panino. La casera è un disastro, veramente in cattivo stato, piena di sporcizia di ogni tipo ……. Neanche da paragonare con il ricordo della graziosa casera Rupeit. Meglio mangiar qualcosa di fuori, anche se il pallido sole che cerca di riemergere dalle nubi non è che scaldi poi tanto.

Si può scendere per la strada di servizio arrivando direttamente al parcheggio ma no, non va bene. Meglio seguire un’altra pista forestale che taglia il versante nord del Monte Fara e ci riporta sul ripido crinale che scende alla forcella della Crous.








Da lì all’auto arriviamo in un attimo. E splende il sole.

Curiosità: vale la pena da qui percorrere la strada di Pala Barzana e fare una visitina ai borghi di Poffabro e Frisanco, noi ci siamo passati un attimo ma vogliamo dedicargli una giornata magari abbinando un’escursione in Val Colvera.


Frisanco è un comune che fa parte della fascia pedemontana del Friuli Occidentale, facilmente raggiungibile da Pordenone e il cui nome deriva da un nome proprio di persona di origine germanica, Freidank, citato in un documento notarile del 1293, mentre Poffabro, frazione di Frisanco, è il primo paese della regione a essere stato inserito nella ristretta cerchia dei “Borghi più belli d’Italia”. A chi lo raggiunge, Poffabro svela la sua magia: passeggiando sotto gli archi di pietra e tra i vicoli acciottolati, il visitatore resterà incantato dall’armonia delle costruzioni con lo scenario circostante e dall’impianto cinquecentesco delle sue abitazioni.

La pianta di queste abitazioni-gioiello segue uno schema comune: al pianterreno cucina e dispensa, al primo piano le camere, al piano più alto fienile e granaio. Non mancano, inoltre, alcune abitazioni a loggia e a Frisanco un palazzo del XVII secolo, Palazzo Pognici, che domina la piazzetta omonima. In piazza Pognici non si può mancare una visita a un museo realmente unico “Da li’ mans di Carlin”: con un lavoro durato trent’anni Carlin, un anziano della Val Colvera ha pazientemente ricostruito in miniatura (scala 1:10) tutta la civiltà contadina della vallata ormai quasi scomparsa. Con un’ opera di maestria e pazienza assoluta, Carlin ha realizzato case, il mulino, botteghe artigiane, la chiesa, la scuola e altri edifici con una precisione estrema nei dettagli dell’arredamento, dei materiali e modi di costruzione. Il visitatore resterà stupefatto ammirando il frutto della passione di un autentico artista di miniature.
[/I]http://www.ilturista.info/blog/3369-Tra_i_borghi_di_Frisanco_e_Poffabro_e_le_loro_tradizioni/



< TUTTE LE FOTO DELL'ESCURSIONE NELLA PRESENTAZIONE>







15 commenti:

  1. Ciao Luca,ma che bello sfondo! :)

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  2. giovanni writes:altro bel giretto messo nel cassetto e per me scritto nel libretto ;-)mandulis

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  3. Luca l'Alpinauta writes:il fara non è bello è di più, quando arrivi alla croce e ti si apre il friuli di fronte sembra di spiccare il volo. a dispetto dell'altezza ti fa sentire l'abbraccio del mondo più di altre cime

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  4. www.sentieridimontagna.com writes:Ciao Luca,sei ripassato dalle mie parti... bel giro, peccato per il tempo.Noi ci stiamo godendo ancora un po' di neve!

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  5. Originally posted by lor74cas:Ciao Luca,ma che bello sfondo! grazie, per fortuna che c'è qualcuno che di CSS ne capisce più di me! :D se ti piace adesso che so come si fa ti spiego :D

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  6. Originally posted by anonymous:giovanni writes:altro bel giretto messo nel cassetto e per me scritto nel libretto ;-)mandulisbreve ma abbastanza remunerativo se non altro per il gran panorama Mandi

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  7. Originally posted by anonymous:Luca l'Alpinauta writes:il fara non è bello è di più, quando arrivi alla croce e ti si apre il friuli di fronte sembra di spiccare il volo. a dispetto dell'altezza ti fa sentire l'abbraccio del mondo più di altre cimeConcordo. Peccato per il tempo !:mad:

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  8. Originally posted by anonymous:www.sentieridimontagna.com writes:Ciao Luca,sei ripassato dalle mie parti... bel giro, peccato per il tempo.Noi ci stiamo godendo ancora un po' di neve!Ciao, Omarogni tanto vengo anche nelle tue terre e ogni volta torno a casa contento. salutoni Luca e Marisa

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  9. giovanni writes:>... CSSche io amo chiamare cascading style shit:-P

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  10. La foto della cima ormai prossima ti fa venire voglia di prendere la rincorsa e poi spiccare il volo. L'alpinauta ha proprio ragione.ciao

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  11. il Fara è una delle cime più panoramiche del friuli...son 2 anni che non ci faccio una scappatina, sarebbe ora di tornarci!!

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  12. Originally posted by dexter1986:il Fara è una delle cime più panoramiche del friuli...son 2 anni che non ci faccio una scappatina, sarebbe ora di tornarci!!sono piccole cime ingiustamente giudicate poco importanti !

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  13. Originally posted by frivoloamilano:La foto della cima ormai prossima ti fa venire voglia di prendere la rincorsa e poi spiccare il volo. L'alpinauta ha proprio ragione.ciaoa parte qualche scorcio la salita è nel bosco e quando arrivi in cima davvero sembra di correre incontro all'universoMandi Luca e Marisa

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  14. gpcastellano writes:Foto ed atmosfere particolari: mi ricordano un po' le valli sperdute del mio Canavese!SalutiGphttp://ventefioca.wordpress.com/

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  15. Originally posted by anonymous:gpcastellano writes:Foto ed atmosfere particolari: mi ricordano un po' le valli sperdute del mio Canavese!SalutiGphttp://ventefioca.wordpress.com/Ciao Gpcastellano , grazie per la visita. Non conosco le tue valli ma se mi dici così allora ......:yes: Un saluto Luca e Marisa

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