venerdì 21 agosto 2009

ALTA VIA DEI FASSANI , CIGOLADE E PALE RABBIOSE: basta spostarsi diqualche centimetro sulla carta per uscire dai giochi.

Marisa e Luca 21 Agosto 2009


Il giro delle Cigolade è un percorso classico nella zona del Catinaccio, un anello che porta a scoprire un angolo nascosto, una bella traversata in quota sotto le Pale Rabbiose e le cime delle Cigolade, con magnifiche viste sulla valle del Vaiolet, sul Masarè e giù sulla Val di Fassa. Partiamo quindi da Ciampedie ma prima dobbiamo fare una cosa al rifugio Roda de Vael e per arrivarci abbiniamo il giro previsto con l’Alta Via dei Fassani.

...
Raggiunto il bellissimo cocuzzolo verde dove sorge il rifugio Ciampedie, con la mastodontica funivia,si rimane sempre colpiti dalle grandiose viste sul gruppo del Catinaccio, delle Torri del Vaiolet e dalle silenziose e intriganti pareti dei dirupi del Larsech ( mi sa che lo abbiamo nominato un po’ troppo, forse comincia ad attirare la mia attenzione), ma anche lontano sul gruppo del Sella, del Sassolungo e della Vallaccia.

Mentre scatto qualche foto Marisa si invia lungo la stradina sterrata verso il rifugio Negritella e successivamente lungo l’alta Via dei Fassani, tralasciando le indicazioni per il sentiero delle pecore che faremo in parte al ritorno. La seguo senza fatica, lungo il docile sentiero che si immerge dopo un po’ in un bellissimo bosco di abeti. La traversata prosegue nel tranquillo bosco con apparente saliscendi sotto le creste rocciose delle Cigolade. Attraversata una interessante zona dirupata chiamata “le Rondolae”, che aggira su una larga cengia alcuni spigoli rocciosi, si giunge in una bella conca di prati, sopra l’alpeggio dello Stallone di Vael.

Una splendida cornice di montagne attira sicuramente la vista di Marisa che si ferma a guardare in su. Anche lei pensava che io guardassi la Torre Finestra, il Masarè e la grande giallastra parete della Cima sud dei Mugoni, invece guardo la salita che mi spetta per arrivare al belvedere del Ciampaz dove sorge il Rifugio Roda de Vael. In silenzio, rassegnato, attraversando la conca risalgo la balza rocciosa per il ripido sentiero sotto lo sguardo attento delle timide marmotte che appaiono e scompaiono tra i sassi. Quando siamo quasi in cima mi fermo ancora a guardare indietro. Un capriolo appare appena fuori dal bosco a destra, guarda incuriosito e scompare elegante su per le rocce di questo anfiteatro naturale. Certo è semplice e lineare ma già dal Belvedere del Ciampaz molto appagante.

In realtà avevamo previsto di risalire il sentiero delle Pecore, attraversare le pendici delle Pale Rabbiose dal lato del Vallone di Vael per salire poi al Passo delle Cigolade. Un itinerario tipico di vecchi pastori e di rari escursionisti, anche in questo caso facile e sereno, grandioso, per gusti raffinati. Lontano dall’andirivieni del Roda de Vael, ma ad un passo. Se prendi una cartina topografica scopri che il segreto sta tutto nello spostarsi di qualche centimetro e semplicemente di qualche curva di livello per uscire dai giochi e trovarsi al di sopra di uno zoccolo roccioso nella terra di nessuno. Una traccia scorre su questo naturale terrazzo con grandi e accattivanti panorami, contornati da pinnacoli, torri e torrette. Tutta un’altra montagna. E tutto di fronte alle incombenti moli del Masarè e dei Mugoni. Percorrendone un tratto al ritorno abbinato quindi alla Alta Via di Fassa un giusto compromesso ci permette di compiere un anello più ampio e di soddisfare anche un ‘altra gratificante curiosità.

Raggiunto il rifugio Roda de Vael, diamo una occhiata al libro delle firme e con piacere troviamo i saluti di < Frivoloamilano> , che ci ha preceduto di poco con l’amico Guido. Loro son diretti al Masarè. Ci eravamo messi d’accordo ieri prima di salutarci per il rientro e dopo la semplice birra un sigillo andava messo. Rispondiamo al messaggio e riprendiamo il nostro cammino, sicuri che al loro ritorno ripasseranno di qua. Missione compiuta. Basta poco e la giornata acquista quel valore che va ad aggiungersi al resto . Tutta un’altra montagna.
Si procede. Lungo il sentiero 541 in falsopiano, sotto la Torre Finestra la Crep de Sant’Uiana e il Masarè, raggiungiamo il quieto anfiteatro superiore del vallone del Vaiolon sotto l’omonimo passo e sotto le slanciate forme della Sforcella e della parete sud dei Mugoni. Ci fermiamo un po’ a guardare, un canale sale a ripide serpentine al Passo del Vaiolon. Da lì mi piacerebbe un giorno salire sulla cima delle Coronelle, più alte dei Mugoni, poco meno della Roda di Vael. Poter guardare i versanti ancora ignoti dei Mugoni e lo spalancarsi improvviso della gran Busa de Vael bella e desolante e ancora le creste del Catinaccio e i Dirupi del Larsech. Da Passo della Sforcella si sale liberi, senza ferrate e senza tracce, assecondando la montagna, in cima solo un ometto di sassi.Ma questa spero sarà un'altra storia.

Uno sguardo alla cartina topografica per spiegare un po’ a Marisa le cime, i sentieri e i passi che ci circondano poi mentre si incammina verso le Cigolade scatto qualche foto.

Il sentiero sale ripido, oltrepassa un foro creato dalla caduta di un grosso masso contro le rocce dei Mugoni e dopo un breve ghiaione con alcune anse raggiunge lo stretto Passo delle Cigolade. Davanti a noi si spalanca la vista sul Catinaccio e sulla conca di Gardeccia con tutti i monti vicini e lontani già citati.

Dietro di noi un saluto alla Roda de Vael e poi giù per il ripido pendio che a serpentine ci accompagna verso l’incrocio di sentieri in fondo.

Si può salire al Passo delle Coronelle, raggiungere lo sperone dei rifugi Vaiolet e Preuss, scendere per i prati a Gardeccia o seguire le indicazioni per Ciampedie. Stranamente sulla carta Tabacco questo ultimo sentiero non è segnato ma so, per averne parlato ieri con Flavio, che porta al Sofion Pass con una bellissima traversata a nord delle Pale Rabbiose. Conveniamo quindi per quest’ultimo e andiamo a visitare questo territorio isolato e meraviglioso, che durante tutto il tragitto si affaccia sulla vallata del Vaiolet. Sotto le rocce, tra i sassi, e qualche piccola frana seguiamo il sentiero che taglia la montagna appena sotto il susseguirsi di intriganti pinnacoli, rocce e spuntoni e poi attraverso un sentiero tra un labirinto di rocce giungiamo a Sofion Pass.

Altro cambio di scenario in discesa. Di fronte la valle Monzoni e i monti della Vallaccia sovrastano la Val di Fassa mentre incrociamo il sentiero delle pecore che riporterebbe verso il roda de Vael.
Seguendo il sentiero in discesa tra le sassaie in un bel ambiente, raro, selvaggio, integro scendiamo verso Pra Martin. La cosa bella è che basta veramente così poco per non incontrare praticamente nessuno, a pochi passi dai sentieri strabattuti e strafamosi. Alla fine mi vien da pensare che il fatto che questo sentiero non sia segnato sulla carta è solo un vantaggio e spero che resti così senza svilire.

Da Pra Martin tre, quattro magnifiche e impagabili vedute riassunto del Catinaccio a ricordo di questa bella ed emozionante escursione.
Scendiamo a Vigo, soddisfatti. Stasera o domattina chiamerò Flavio per sapere come è andata a loro, ma siam sicuri che anche per loro le soddisfazioni saranno grandi, diverse sicuramente ma ugualmente grandi.
Domattina si rientra e ci toccherà con un po’ di tristezza abbandonare questi terreni. Abbiamo completato due interessanti escursioni incompiute due anni fa, poi ritorneremo a provare qualcosa di nuovo ( Larsech?Coronelle?Punta Vallaccia?) Ma ci attendono le nostre di montagne, meno famose, ma che comunque ci cullano e coccolano ogni volta e poi in mezzo lungo la strada di Auronzo laveremo via la tristezza del ritorno per lasciar posto solo ai gratificanti ricordi. C’è un agriturismo dove i sapori e i profumi son quelli di una volta.
Tutta un’altra montagna.


10 commenti:

  1. giovanni writes:un altro giro favoloso! prendo nota ;-)ciao

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  2. Molto bello, sta g10 ormai l'hai consumata

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  3. Luca l'Alpinauta writes:eeh che strano, giorni diversi, occhi diversi, pensieri diversi per gli stessi paesaggi.

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  4. ..che bello! Ho rifatto il giro delle Cigolade con piacere. Bella ed accurata descrizione. La prossima volta ci organizziamo meglio perchè mi è dispiaciuto non aver fatto qualche passo insieme :worried: ciao

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  5. Originally posted by lor74cas:lor74cas # 31. August 2009, 08:35
    Molto bello, sta g10 ormai l'hai consumata

    soddisfacente, anche la G10.
    :yes: :yes:

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  6. Originally posted by anonymous:Anonimo
    # 31. August 2009, 14:40
    Luca l'Alpinauta writes:

    eeh che strano, giorni diversi, occhi diversi, pensieri diversi per gli stessi paesaggi.

    Ciao Alpinauta. davvero superfrequentato il Catinaccio, ma anche il Sassopiatto mi pare. Spero che dopo il maltempo di sabato ieri vi sia andata bene. Forse un pò freddino, per voi vecchietti
    :lol: :lol: :lol:

    Mandi

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  7. Originally posted by anonymous:Anonimo
    # 31. August 2009, 07:57
    giovanni writes:

    un altro giro favoloso! prendo nota ;-)

    ciao

    appena al di fuori dei circuiti della massa un angoletto da grandi soddisfazioni.
    Ciao
    :)

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  8. Originally posted by frivoloamilano:frivoloamilano # 31. August 2009, 17:06
    ..che bello! Ho rifatto il giro delle Cigolade con piacere. Bella ed accurata descrizione.

    La prossima volta ci organizziamo meglio perchè mi è dispiaciuto non aver fatto qualche passo insieme

    ciao

    Ciao Flavio, siamo riusciti a fare due belle escursioni che avevamo in programma e di tempo ne è restato poco come spesso succede in cinque giorni. Ci ha fatto comunque piacere trovarvi e sentirci vicini e dirimpettai, frequentatori di stessi sentieri e stessi rifugi. Spiace davvero, vorrà dire che se i dirupi del Larsech devono essere, saranno. Intanto coccoliamoci le Giulie........ che dici?

    Un saluto a te e Marisa
    da Luca e Marisa
    :)

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  9. Anonimo writes:sigh...che nostalgia...mi sa che per un po' il mio pensiero andrà sulle dolomiti e poi vedendo le tue foto mi viene ancor più voglia di ritornarci...mandi, mandi

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  10. Originally posted by anonymous:Anonimo
    # 2. September 2009, 21:14
    Anonimo writes:

    sigh...che nostalgia...mi sa che per un po' il mio pensiero andrà sulle dolomiti e poi vedendo le tue foto mi viene ancor più voglia di ritornarci...
    mandi, mandi

    Anonimo. non vorrei sbagliarmi:dolomiti mmh :confused: voglia di tornare , come una malattia? e poi mandi, mandi?

    Fabio trekker?
    se sei tu complimenti per l'alta via n.1 :yes:

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