sabato 10 gennaio 2009

1. IN VAL FISCALINA : invernale verso il rifugio Locatelli......

Marisa e Luca 5 gennaio 2009



Quando gli amici Roberto e Keti ci propongono tre giorni da passare assieme in montagna, dico subito di si, al volo, senza pensarci due volte e i miei pensieri vanno diretti verso le dolomiti di Sesto. Loro potranno sciare nelle bellissime piste del Monte Elmo o della Croda Rossa e noi ….. solo l’imbarazzo della scelta. Presa come base logistica Moso/Sesto, cominciamo a cercare un posto per sistemarci. Si sa,in periodo di feste natalizie è molto difficile non trovare tutto esaurito, ma dopo un centinaio di rifiuti troviamo un onesto posticino a gestione familiare all’imbocco della Val Fiscalina. E allora si va volando come il vento (e che freddo) in quel del Parco Naturale delle Dolomiti di Sesto.
...


Hurrà. Urlo a me stesso. Già mi pregusto valloni silenziosi coperti di neve , complesse montagne selvagge all’ombra delle Tre Cime. Comincio a cercare itinerari per escursioni invernali nei dintorni: La Val di Foresta a Braies, Il Monte Specie, I prati di Croda Rossa, Il rifugio Locatelli dalla Val Fiscalina e ancora il Monte Piana o la bellissima Val Campo di dentro. Ne memorizzo una ventina, ma devo ridimensionare le mie aspettative e le mie fantasie ……. Stiamo via solo tre giorni.
Comunque la zona è quella: il parco naturale delle Dolomiti di Sesto, immenso complesso montuoso che comprende anche parte delle Tre Cime di Lavaredo. Ci sono due convalli che sono i punti di accesso principali: la Val Campo di Dentro presso San Candido e la Val Fiscalina a Sesto/Moso. Entrambi si sviluppano in lunghezza per terminare su altipiani intorno ai 2200 mt da cui si ammirano le poderose montagne dall’alto valore alpinistico, note a tutti. La zona frequentatissima è quella del Paterno e delle Tre Cime, delle seghettate cuspidi di cima Undici, delle impervie Cime dei Tre Scarperi, dei silenzi della Rocca dei Baranci, dei castelli rocciosi della Croda dei Toni. Un mondo di rocce giganti che partono in alto dai ghiaioni sopra le pinete. Qua e là qualche minuscolo laghetto alpino…… un sogno. Andiamo a vedere ancora questi posti ….. come son belli anche in inverno, i boschi coperti di neve, il vento che soffia modellando il manto che copre i sentieri, le pareti famose che ti accompagnano mentre cammini salendo una traccia ghiacciata. E ancora, tracce di sentieri, pensieri e punti di vista.
Con questi pensieri e con lo spirito giusto della buona compagnia partiamo entusiasti.Il primo giorno passa veloce, una passeggiata a San Candido, qualche foto di paesaggi innevati, chiesette e cena tipica a Moso.
Quando usciamo il termometro segna -21 e il pensiero di una escursione invernale per domani ci lascia un po’di dubbi. Forse dobbiamo rivedere qualcosa. Ma le case in questi luoghi sono costruite bene e si dorme al caldo, acquistando coraggio per la mattina.


Colazione prevista per le 8.15 ma un'ora prima sono già in strada mentre Marisa dorme ancora. Non mi lascio sfuggire gli scatti fotografici della mattina. I primi raggi del sole ad est che illuminano di rosso le splendide pareti della Croda dei Toni e una allegra famigliola di scoiattoli che viene a cercar cibo sulla neve. Mi piace il freddo della mattina sulla pelle, lo scricchiolio del terreno sotto gli scarponi, le ombre della notte che se ne vanno regalandomi le prime luci del giorno.

Non c’è nessuno nei prati che vanno verso l’interno della Val Fiscalina e mi prendo tutto per me questo momento. Respiro a pieni polmoni fino a quando il gelo mi invade: meglio di una Golia activ plus. Rientro in casa per colazione e poi si parte. Roberto e Keti a sciare sul monte Elmo e noi verso il piano Fiscalino con destinazione Prati di Croda Rossa ( ma in testa non so come pensavo al Locatelli). Lasciata l’auto al parcheggio l’indicazione porta per il 124 ai Prati. Ma il rifugio di fondovalle è aperto e non c’è molta gente e così spingo Marisa in quella direzione per gustare la bella valle Fiscalina innevata, circondata dalla belle cime , la Croda Rossa ,Cima Undici , la grande piramide di Cima Una cher nasconde la Croda dei Toni e a lato le punte di Lavina Lunga e in alto la cima di tre Scarperi e le torri di Sesto.

Magari diamo una occhiata alla traccia del Locatelli e poi torniamo indietro per il giro previsto……. Gatta ci cova. Lei asseconda ma sa già. Arriviamo al rifugio fondovalle. Il cartello è chiaro: rifugio Locatelli- rifugio Pian di Cengia – Rifugio Comici – Rifugio Carducci. La traccia c’è ed anche ben battuta. Che si fa? Si torna indietro è ovvio, così era previsto. Non c’è nessuno che va su. Fa freddo già qui, son -13. Giriamo i tacchi per tornare indietro, ma più diciamo di no e più siamo indecisi. Mille metri di dislivello, freddo, abbiamo ancora domani ……..Niente da fare, ormai è deciso, era già deciso, si sale al Locatelli. Qualche maledizione mi arriva subito, ma in cuor mio sono convinto che era desiderio di entrambi. C’è tanta neve, ma la traccia iniziale è ben battuta e ci accompagna comodamente oltre il bivio per il Comici.





Tutto intorno a noi neve e montagne, grandi montagne. Sono frastornato da tutto questo ben di Dio. Le grandi pareti nord delle Crode Fiscaline ci sovrastano completamente. La cima Una, mitica è lì sopra di noi, da un lato le guglie di Cima Undici, dall’altro lato il Crodon di San Candido, nel mezzo la Valle di Sassovecchio che sale. Assecondiamo la traccia per una parte in leggera salita. Si procede in un bel boschetto per un po’, poi si comincia a salire, nella tanta neve. Un timido sole spunta sopra il monte Giralba illuminando la valle e il cielo si rasserena. Seguiamo la traccia, a tratti è ghiacciata, mentre a tratti si sprofonda nella neve, al cospetto delle pareti delle Crode Fiscaline. In ombra il freddo è intenso e pungente e costretti a cambiare ciaspe con ramponi e viceversa ci fa fermare un po’ di volte. Intanto il sole se ne va del tutto e il cielo azzurro si colora di grigio.
Un grigio che assorbe tutto. Non c’è molto vento ma freddo si e sembra aumentare. Alcuni ci sorpassano con le pelli di foca agli sci, altri che si sono arresi scendono a valle. Mi fermo un po’, il posto è bellissimo, certo più in su sarà spettacolare, ma già il vallone di Sassovecchio è stupendo.

Il paesaggio ghiacciato, le pareti, la neve e il cielo grigio che sembrano unirsi appiattendo tutto. Noi saliamo ancora, davanti a noi tuttO il gruppo del Paterno, un altro tratto in piano e poi un’altra rampa, poi ancora un piano e freddo. Dovrebbero esserci dei mughi attraverso il quali passa il sentiero, ma i mughi sono tutti sotto la neve e la traccia ghiacciata ci passa completamente sopra. Un’altra rampa poi dopo si dovrebbe arrivare ai Piani dei Laghi. Fa troppo freddo, guardo l’altimetro: 2150 mt, ore 13.15. E’ tardi e manca almeno un’altra ora. Davanti ancora salita abbastanza ripida e gruppi di persone ferme, qualcuno prosegue, altri ritornano indietro. Cascate di ghiaccio del Rio di Sassovecchio ricamano le pareti di roccia. Proprio un bel posto, direi in altre circostanze , ma la mente vede le spettacolari Tre Cime di Lavaredo. Sono indeciso su cosa fare e male facciamo a fermarci per una sosta. Mi tormenta il fatto di voler arrivare su, ma ormai siamo infreddoliti abbastanza e la ragione vuole che si torni indietro. Certo arrivati lì rode un po’. Una sola ora, ma se le cose non stavano così, forse si sarebbe scesi al buio a – 15. Non ci siamo arrivati al Locatelli ma son contento di averci provato.
Rientriamo a valle piano, cercando di prenderci quello che questo magnifico posto ci offre, certo, in testa c’erano altre immagini ma son sicuro che ci torniamo e la prossima volta non ci sto tanto a pensare su. Un bottino di splendide immagini mi consola mentre mi avvio, dopo un sosta riscaldatrice alla base, verso il Maso Kleinmarherhaus, dove ci attende uno splendido stinco di maiale che si scioglie in bocca e alla fine ripuliamo tutti i pensieri, il freddo e la fatica con una buona grappa al cirmolo con i nostri amici.





< FOTO E SLIDESHOW DELL'ESCURSIONE >

6 commenti:

  1. Posti splendidi,che non avevo mai visto "così da vicino" in veste invernale. saluti,frivoloamilano.

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  2. Eh sì proprio bei posti. dispiace un pò aver perso lo spettacolo delle Tre Cime ma già lì ci ha soddisfatto parecchio.saluti Luca e Marisa

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  3. fab writes:

    Ciao, volevo farti i complimenti per il bel blog, molto interessante, anch'io come te sono un appassionato di montagne friulane ( ma anche slovene, austriache, dolomiti... ) e sono sempre alla ricerca di nuove "ispirazioni".Comunque anch'io qualche settimana fa ho fatto questa splendida escursione e l'ho definita "la madre di tutte le ciaspolate", veramente fantastica! Io sono stato un pò più fortunato di te e malgrado l'alto rischio valanghe sono riuscito a raggiungere il rifugio, un luogo che in inverno quanto a bellezza e poesia quasi non ha pari. Se ti interessa leggere le mie impressioni e vedere qualche foto le trovi qui:http://thedharmabum.altervista.org/portale/?q=node/17Mandi e buona montagna!!

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  4. Salve Fab.grazie per la visita. ho dato una occhiata al tuo lavoro sul web ed è altrettanto interessante. Sopratutto ho dato una occhiata al Locatelli e mi mangio le dita per non esserci arrivato. Faceva tanto freddo e le giornate a gennaio son più corte per cui siamo stati costretti a rinunciare. Comunque è una tra le più belle e affascinanti ciaspolate mai fatte. Hai ragione a chiamarla la madre di tutte le ciaspolate. Un link tra i preferiti ci sta tutto:up: :up: :up: Mandi Luca

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  5. Enrico writes:Ciao Luca, volevo qualche informazione riguardo la gita che hai fatto l'anno scorso. voglio ripetere la ciaspolata, magari partendo da misurina ed arrivare al locatelli con tanto di "pernottamento" al ricovero invernale. Ho appena iniziato ad avvicinarmi alla montagna in inverno, appena qualche ciaspolata, ma mai con pernottamento, nonostante sia ben attrezzato, allenato e consapevole. Puoi consigliarmi sulla fatibilità dell'escursiono?grazie tante

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  6. Ciao Enricograzie del passaggio. Per quanto riguarda le escursioni invernali ti posso dire che per valutarne la fattibilità bisogna tener conto della situazione volta per volta a seconda delle condizioni meteo e di innevamento. In inverno le giornate sono brevi e comunque la zona è parecchio fredda. Quando ci siamo stati noi c'erano circa 20 gradi sottozero e la neve era abbastanza ben consolidata anche se il grado era marcato 3. Dal punto di vista tecnico per la Valle di Sassovecchio al Locatelli non ci sono grossi problemi anche se in alcuni tratti ripidi qualche attenzione ci va. In inverno è un po tutto diverso. Di solito comunque è un percorso spesso battuto dagli scialpinisti quindi è facile trovare già una traccia. Dal rifugio Fondovalle segui le indicazioni per il Comici e poi al bivio ti tieni a destra , risali la valle di Sassovecchio che è bellissima, specie il tratto sotto le Crode Fiscaline. Tieni conto che si parla di un migliaio di metri di dislivello che in inverno non è proprio poco.Un salutoLuca

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