lunedì 19 gennaio 2009

UNTERE TSCHINTEMUNT ALM : Tracce “sottosopra” nella neve tra il Polinik e il Pal Piccolo.

Marisa e Luca 18 gennaio 2009


Vale proprio la pena di percorrere in inverno questa bellissima vallata racchiusa tra i fianchi del Polinik e la catena del Pal . Nel silenzio della lunga valle tra ruscelli , boschi e grandi radure innevate , seguendo una singola traccia in direzione della cima Avostanis………


...



Una simpatica e prolungata cena di sabato, che ci fa tirare l’una passata non mi impedisce di alzarmi presto per prendere in considerazione cosa fare. Il fatto che il meteo prevedesse maltempo ha contribuito parecchio a far pendere la serata di sabato verso altre direzioni ma qualcosa devo fare per smaltire. Sono le 6.30 che guardo fuori dalla finestra, mentre Marisa come al solito lascia a me ogni decisione continuando a dormire beata. Certo a quell’ora anche se il cielo è grigio capisci ben poco però dato che non piove va bene e quindi da qualche parte si va. Verso l’Austria l’ARPA dice che il tempo sarà un po’ meglio , almeno fino al pomeriggio e allora punto i pensieri in quella direzione e mi saltano fuori due soluzioni: o la Valle Valentina o quella di fronte. Passo Monte Croce Carnico,lato Austria. Non sono escursioni lunghe, con poco dislivello ma la zona è davvero spettacolare. Spero che l’ARPA abbia ragione. Preparato tutto si parte sotto una leggera pioggerellina. La tristezza e il muso lungo di Marisa che non ha fiducia nelle mie facoltà mi accompagnano fin oltre l’uscita dell’autostrada di Carnia dove verso Tarvisio sembra sereno. Risaliamo la valle But, superiamo il Passo Monte Croce per scendere verso Mauthen. L’idea sarebbe per la Valle Valentina ma il tempo si è rimesso verso il brutto. Il vento spinge la nebbia verso valle mentre un leggero cielo azzurro dalla parte austriaca cerca di resistere. La valle è coperta e le cime dei monti non si vedono, non si vede il Mooskofel, non si vede la Creta di Collinetta, non si vede niente.
Dall’altra parte il Polinik a tratti ci sorride. La nebbia avvolge il Pal Piccolo ma a tratti sembra che l’azzurro prevalga . Va bene andiamo lì. Ma quanta neve c’è.
Lasciata l’auto al Plocken Haus per la prima volta quest’anno indossiamo le ciaspe dall’inizio per procedere lungo l’itinerario che già da subito si presenta a noi.

Imbocchiamo quella che dovrebbe essere una strada forestale, ridotta a semplice traccia da qualcuno che ci ha preceduto. Uno strato di una decina di centimetri di neve fresca sopra un buon metro e mezzo di neve consolidata. Superati i primi dossi con delle baite, seguiamo la traccia in direzione del laghetto Sawmill.

Il freddo dei giorni precedenti, la neve e la particolare posizione della valle, insieme ai bellissimi colori verde azzurrino delle acque ci regalano il primo paesaggio spettacolare della giornata.
Vale la pena fermarsi un po’a raccogliere qualche scatto fotografico, assorbendo intanto il silenzio della valle. Siamo soli, noi due, il vento. Non ci sono tracce di racchette da neve, solo tracce di sci alpinisti, poche e animali tante. Segno che la tranquillità della zona favorisce il loro migrare nel bianco magico manto invernale.

Trascurando le indicazioni per il Pal Piccolo e Freikofel seguiamo ancora la traccia in dolce quasi impercettibile pendenza. La neve caduta ha coperto tutto, strada, alberi, tronchi e massi, disegnando strane forme, smussando e arrotondando tutto. Il percorso è dolce e piacevole, si alternano gradevoli boschetti di abeti a stupende immense radure bianche ricoperte di neve.
Il cielo intanto si è fatto grigio, l’azzurro è sparito del tutto e la nebbia avvolge ancor di più le pendici del Pal. Davanti a noi ogni tanto compare la Cima Avostanis e il Koderhohe. La cima del Polinik non si vede più. Ancora silenzio, ancora nessuno, si calma anche il vento e tutto diventa ovattato. Immersi in questa stupenda atmosfera che ricorda i boschi del Nord America o del Canada procediamo silenziosi. Le tracce di persone sono limitate mentre abbondano quelle di caprioli, volpi e altre che faccio fatica a distinguere, un po’ più grandi …..non saprei. Marisa dice che son di Orso. Non gli do retta, figurati …. Un orso ma valà ( possisappo direbbe qualcuno). Sorride sorniona. Ci metto un po’ a capire.
Superato un tratto di terreno un po’ sottosopra e alcuni tornanti in leggera pendenza raggiungiamo i prati della Untere Tschintemunt Alm dove per la prima volta incontriamo tre sci alpinisti austriaci provenienti da Pal Grande.

Discretamente scambiamo quattro chiacchiere sulla zona, loro cercano di parlare italiano e noi proviamo a rispondere in tedesco e così mescoliamo impressioni e pensieri sottosopra e divertiti ci salutiamo. Un altro piccolo gruppetto scende verso valle. Le uniche persone incontrate lungo la salita. La Malga sorge su una bellissima collinetta coperta di neve, è chiusa ma ci consente comunque di sostare comodamente fuori.
A parte qualche breve apparizione del Mooskofel giù in fondo alla valle, tutti i monti circostanti sono avvolti nelle nebbie. E noi siamo avvolti nel bianco. Bianco dappertutto, silenzio e bianco, bianco e silenzio, neanche il vento, qualche fiocco di neve scende da un misterioso cielo grigio ma la sensazione è comunque misteriosamente rassicurante. Cerco una traccia di sentiero che dovrebbe portare alla Obere Tschintemunt Alm per convincere Marisa a proseguire, ma non c’è niente, solo neve, metri di neve e così ripieghiamo verso valle nel bianco che assorbe i nostri passi. E’ una neve stupenda, dolce, soffice e leggera che ci culla verso il ritorno. Marisa segue la strada, io vado per i boschi, assaporando per un po’ il piacere dello scendere in mezzo agli abeti nella neve fresca, da solo come un orso(....eccolo lì), cado, mi rialzo, immerso nella neve, per poi rincontrarci al limite della grande radura.

Ripercorriamo quindi il restante tratto assieme contenti di essere stati qui.
Quando arriviamo all’auto il vento si alza un po’ e riprende a nevicare bene. La tristezza di stamattina è sparita spazzata dal vento, coperta dalla neve. Ancora neve .





< FOTO E SLIDESHOW DELL'ESCURSIONE >







4 commenti:

  1. Luca l'alpinauta writes:

    è una bella valletta!e che belle luci che hai colto nelle foto.

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  2. Da grande nord. devo dire che in effetti c'era una strana atmosfera nell'aria e una strana luce e son riuscito a cogliere bei particolari.Docile e comprensiva la piccola Nikon.

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  3. Come non condividere il pensiero dell'Alpinauta. Luce particolare, valletta invitante, sei riucito a restituire e a farci "percepire" quell'atmosfera.un saluto, Frivoloamilano

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  4. Grazie Frivoloamilano. Sono contento di esser riuscito con immagini e parole a raccontare questo posto oggi. Domani sarà probabilmente diverso e ogni volta è una storia a se.Ciao Luca e Marisa:up:

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