domenica 27 luglio 2008

FINE SETTIMANA IN “CORDATA”

Era da tempo previsto che alla fine di luglio organizzassimo una cordata insieme ai ns. amici di “suimonti” e al gruppetto di Daniele B. di Paulet . Ebbene l’esperimento è riuscito nel migliore dei modi possibili , con il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. ...
In attesa del sabato però per fare un po’ di allenamento , venerdì su invito del Zio Enso e Rosy mi sono unito in spedizione con i fortissimi Sergio il triestin e Rino. Non ho ricordi fotografici dell’evento per aver dimenticato la Nikon ma posso solo dire che la jota con la salsiccia e le patate era ottima, innaffiata da buon merlot e contornata dalle grappette finali.

 

Ma veniamo a sabato. Minaccia pioggia e in attesa dell’arrivo degli altri compagni io e Daniele con le rispettive signore cominciamo a preparare il terreno per quella che sarà una bella impresa.

 

Dal sacco comincio a togliere l’imbrago di salsiccia, vorrei indossarlo ma forse è meglio cuocerlo, mentre Daniele si cimenta con i gradi più bassi della via “Lasko” per alzarsi faticosamente lungo le pendenze sempre più ruvide della via “pinotage”.


Kugy ci guarda (cucciolone), emette strani versi, sa che parliamo di montagna, però sembra più interessato ai cevapcici. Mentre il tempo tiene e noi facciamo faticosamente il nostro dovere di primi, attrezzando la via e sudando sette camicie, ci raggiunge Marco in solitaria, dolorante alla mano per aver sbagliato di piantare un chiodo a U. Subito lo battezziamo anche lui facendogli provare i primi passaggi e constatiamo che è in gran forma.
Piano piano, un pò alla volta arrivano tutti: Giovanna, Elena e Giovanni, Enzo e Rosy, Luigino e Franco, che già parlano per domani per l’Anita Goitan. Siamo in molti e la serata va, vola via liscia sotto il segno dell’amicizia che si è formata. Tra un polletto e una braciola si raccontano storie passate e progetti futuri, con il Zio Enso che la fa da padrone.
Come cuochi io e Daniele, festeggiati di turno, abbiamo superato tutte le difficoltà brillantemente e siamo contenti della riuscita della spedizione. L’atmosfera è quella giusta delle grandi serate, sembra di essere in rifugio e partono i racconti più veri, quelli del passato. Si discute delle vie e delle escursioni, si fa a gara a chi sbaglia prima sui nomi dei monti o dei bivacchi ecc. Si scopre di avere amicizie comuni e i ricordi vanno anche a quelli che non ci sono più. Le parole viaggiano serene in libertà mentre sotto il tavolo si allunga la fila dei vuoti. Ogni tanto Kugy si ricorda di farsi sentire e lo fa a modo suo. Gli tiro un pezzo di pancetta e torna a dormire. Chissa se Daniele gli ha messo delle gocce di genepì nella ciotola visto che dorme con le zampe tese all’insù……………


Un bel gruppo si è formato, quasi dal nulla, con grande naturalezza. Queste serate fanno bene e arricchiscono il bagaglio personale, si ascolta le storie di altri con umiltà, non ci sono gradi da superare anche se abbondantemente “superati”.
Appuntamento al Fungo per le 8.30? ma chissa ……….Questo fine settimana niente montagna sotto i nostri scarponi ma tanta voglia di montagna. Sveglia alle undici con in testa il ricordo di una bella serata e domenica di riposo a programmare la Val Gardena.


Così va bene.

3 commenti:

  1. Marco writes:

    E’ stata proprio una bella cordata. Il gruppo era compatto ed affiatato e nessuno ha sbagliato nemmeno un passaggio, ma una lode va ai primi non solo per aver aperto la via, ma per essere i festeggiati. Serate così fanno bene all’animo, all’amicizia ed al consolidarsi del gruppo…. ma male al fisico!!!Grazie ragazzi…. cento di queste serate! e... chissà se ad una delle prossime cordate (o uscite) riusciamo ad avere anche qualcuno dalla bassa!p.s.: il chiodo ad U è entrato bene…..ma nella mano!

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  2. caro Marco non so se dopo aver letto della spedizione qualcuno della bassa voglia farne parte, qui si rischia la pellaccia. Sai quanti giri in bici bisogna fare in settimana per smaltire la "fatica". E chissa quanta ne dobbiamo fare ancora se la mettiamo a confronto con gli anni che passano. Ma queste però son.........."frivolezze ".Mandi Luca

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  3. Luca l'alpinauta writes:

    sempre vere le parole del vecchio maestro:inutile fare l'8a se non sai affrontare da uomo l'11° del merlot e il 12°del sauvignonper non parlare del 45° del Nonino, via corta ma difficile

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