domenica 12 marzo 2017

Foresta di Tarnova - Mali Golak : sulle tracce dell'orso


La montagna è tante cose. Grandi cime rocciose da salire o ampi paesaggi da ammirare dove lo sguardo può spaziare lontano, priva di ostacoli. La montagna è anche bosco, fitto, selvatico, misterioso, rifugio indiscusso per gli animali, nascondiglio intrigante che affascina. La natura racconta le sue fiabe per noi umani che al suo interno abbiamo avuto origine, pregandoci di non rovinarlo, spesso le fiabe son realtà e non vorrei mai diventassero solo dei ricordi.

Mi piace camminare nel bosco, d'autunno, quando le foglie dai colori accesi cercano di restare attaccate agli alberi fino a quando il vento non le fa volare via accompagnandole nell'ultimo breve viaggio che la natura ha predisposto per loro. Mi piace camminare nel bosco d'inverno, in silenzio, anzi ad ascoltare il silenzio, solo il rumore dei nostri passi nella neve, il cui ritmo non è altro che quello del nostro cuore. Oggi abbiamo voglia di bosco d'inverno. Fortunatamente abitiamo in un contesto che offre molte possibilità di scelta e vicino a noi, nella confinante Slovenia c'è la fantastica boscosa Selva di Tarnova o meglio Trnovski Godz che, assieme allo Sneznik, sono le indiscusse dimore dell'orso.
Da Gorizia si supera Solkan per imboccare la rotabile per Lovke. La lunga strada ci avvicina alla Foresta di Tarnova, passando per  Ravnica, Trnovo, Nemci fino raggiungere Lovke dopo una ventina di chilometri. La strada è la via di accesso al bosco, lo attraversa in alcuni tratti fantastici, alternando alcuni spazi prativi con altrettante faggete e pinete. E' proprio il bosco che mi piace, un capriolo ci attraversa la strada, si ferma un attimo curioso salvo poi saltellare via ….. poco più avanti, in un tratto più aperto un falco di discrete dimensioni volteggia davanti per poi appoggiarsi ad un ramo restando ad osservare. A Lovke si continua in direzione Predmeja, una strada sterrata supera il Turski Klanec per scendere alla grande radura di Mala Lazna. Il tratto è una spessa lastra di ghiaccio, procediamo con attenzione, non c'è anima viva e non nascondiamo qualche apprensione a dover rifare poi il tratto a ritroso …... Comunque siam qui e iniziamo l'escursione, poi vedremo....
Ho recuperato una cartina della zona e quattro righe di descrizione. Un breve sguardo, una letta veloce e ho già inquadrato il giro da fare. Si parte seguendo le indicazioni per Ledenica. La pista forestale dal fondo ghiacciato si inoltra nel bosco, la seguiamo evitando i vari bivi e deviazioni. In comoda e rilassante salita andiamo lungo il suo percorso, entrando progressivamente a far parte del bosco. I raggi del sole illuminano il sottobosco in parte innevato, rendendo tutto molto affascinante, anche se non possiamo far a meno di parlare proprio del bosco e della costante presenza dell'Orso, molto diffuso in questa parte della Slovenia. Nella neve qualche impronta di passaggio, forse una coppia con un cane, andiamo dietro fino al bivio con il cartello per le grotte di ghiaccio, Velika Ledena Jama.






Fino ad ora tutto ok, il cinguettio degli uccelli, il ticchettio del picchio, la tranquillità della stradina innevata illuminata dal sole rende tutto molto rilassante. Prima di proseguire decidiamo di scendere il sentiero per le grotte di ghiaccio che dovrebbero distare poco. La pista in leggere discesa va progressivamente ad infilarsi in una zona piuttosto isolata. Non ci sono più le impronte di scarponi di chi probabilmente ci precedeva, segno che di qua non è passato nessuno.
Non so come chiamarlo questo senso, ma spesso mi succede di sentire quando qualcosa non quadra e l'istinto mi fa raddrizzare le antenne. E' già da un po' che non sento il picchio, che gli uccellini hanno smesso di cantare, qualcosa non torna. Guardo Marisa, il pensiero è univoco, si gira i tacchi, si torna su. Poi improvvisamente sento il pericolo vicino, troppo silenzio, adrenalina …...... Ecco, sulla neve le impronte dell'orso, inconfondibili, fresche, non so neanche se c'erano prima quando siamo scesi, ma forse si perchè vanno verso su....... poi altre impronte, sempre di orso, ma più piccole..... brutto segno. Potrebbe essere una mamma orsa con il piccolo. Risaliamo in fretta, senza correre, ma in fretta, facendo rumore, parlando ad alta voce per farci sentire ma con calma..... la sensazione di essere osservati speciali da vicino è forte. Ma per fortuna l'orso sa che le escursioni mi fanno venire fame e per non rischiare si tiene alla larga :-).




Ripresa la strada, due provvidenziali e rumorosi quad rompono il silenzio e sicuramente risolvono non pochi problemi. Superando anche i bivi per il Veliki Bukovec e la Smrekova Draga, seguiamo finalmente le indicazioni per l'Iztokova Koca pod Golaki. La pista, a dolci saliscendi e ancora un paio di impronte plantigradi, regalandoci qualche scorcio sulla sottostante boscosa fossa Paradana ( che poi a casa, dai commenti scoprirò essere molto frequentata dai nostri grossi amici) raggiunge il crocevia di Preval Strgarija. Da qui al piccolo grazioso rifugio in un attimo. 












Ai bordi del bosco, in una piccola radura sorge l'Iztokova Koca pod Golaki. Ci fermiamo solo un attimo, faremo tappa al ritorno, per ora si prosegue, direzione Mali Golak, 45 min. Il Monte Calvo , così come lo chiamiamo noi è la cima più elevata del gruppo del Golaki e nonostante la sua moderata altezza di 1495 mt svetta isolato a dominare la sottostante Selva di Tarnova. 


Per raggiungere la cima seguiamo la traccia nella neve e nonostante alcuni tratti molto ripidi è molto piacevole. Dopo un primo tratto di pineta, superato uno sperone roccioso si infila in una valletta e contornando i pendii raggiunge la sua cresta finale, dapprima in un basso bosco di alberi contorni dal vento, poi, negli ultimi metri finali attraverso una fascia di mughi innevati.













La cima è molto ampia e panoramica, la vista può spaziare a 360° gradi, dalle grandi montagne al mare. Lontane le Alpi Giulie con il gruppo del Canin, il due Monti Neri ( Krn e Piedicolle) collegati da un susseguirsi di cime minori. Dietro svetta il Triglav. Se poi ti giri e la foschia te lo concede puoi ammirare il golfo del Quarnaro. Altre due cime, lo Srednji e il Veliki Golak completano il trittico del Golaki, un sentiero li collega per poi scendere offrendo la possibilità di chiudere un anello. Noi ritorneremo giù al rifugio, le palacinke ci attendono ….....







Al quadrivio di Preval Strgarija abbandonata l'idea, seppur fattibile di scendere in direzione di Predmeja, imbocchiamo la traccia diretta per Mala Lazna. Il sentiero cala all'interno del bosco innevato e silenzioso della Paradana. Con percorso dolce e rilassante procediamo, senza però non provare la stessa emozione di stamattina, si sente forte la sensazione di selvatico, ma non siamo soli, altri escursionisti ci precedono e ci seguono.





Alla fine arriviamo a Mala Lazna, nella radura un po di auto, la temperatura gradevole probabilmente ha allentato la morsa del ghiaccio sulla strada e molte persone hanno raggiunto la piacevole spianata. 


Prima di tornare, ci fermiamo un po qui a pensare, alle nostre spalle la foresta. Sembra quasi incredibile che a pochi chilometri da casa esistano posti come questo. La montagna è tante cose

2 commenti:

  1. Memore di tue passate esperienze: ce li avevi i raudi dentro lo zaino? (visto come sono preparato?)

    Ciao
    Decimo

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    1. Ah ah ! è vero, me ne sono scordato......ma cavoli, sei preparatissimo !

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