domenica 15 gennaio 2017

Da Resiutta agli Stavoli Ruschis


L'idea era quella di una traversata da Resiutta a San Giorgio di Resia sulla lunga dorsale, ma non riuscendo ad organizzarci con due auto e volendo comunque approfittare della nevicata del giorno prima, decidiamo di percorrere questo itinerario fino agli Stavoli Ruschis andata e ritorno.



Al nostro arrivo a Resiutta fa davvero molto freddo, come comunque preannunciato, e così infilati gli scarponi e allacciate le cinture partiamo subito per avventurarci nel magico mondo del bosco innevato. Dalla Chiesa del paese imbocchiamo la strada sterrata della via Crucis che in un paio di tornanti sale alla piccola chiesa del Calvario che sovrasta il paese, di fronte a noi la grande mole del Pisimoni sembra incombere sulle case di Resiutta, che intimorite e intirizzite dal freddo riprendono pian piano vita, uscendo dall'ombra della morsa di gelo. Il piccolo spiazzo della chiesetta sembra segnare un po il confine tra il caldo e il freddo. Il sole arrampicandosi a forza sopra i Musi spezza il predominio delle ombre, regalandoci riflessi e brillanti cristalli, creando magici contrasti tra il bianco della neve e il blu del cielo.








Le singole tracce di qualcuno che si è portato fin qua, subito dopo la nevicata, terminano, da ora in poi solo impronte di ungulati, volpi e piccoli animali del bosco. Si infila il sentiero, si batte la traccia nella neve nuova...... che ha sempre il suo fascino. Un bianco corridoio tra gli alberi ci invita ad entrare nel mondo del bosco d'inverno. Dopo un primo tratto piacevole in falsopiano, dove i raggi del sole filtrano ancora a creare magie di luce, il sentiero cambia versante e sale un po ripido la dorsale del monte Chichi fino a raccordarsi alla pista forestale. Dove il sole non può fare nulla si batte i denti. Un ultimo sguardo al borgo di Povici che sembra dormire nel blu dell'ombra e si penetra nel bosco. Fitto, disordinato di bianco e rami piegati dalla neve. Saliamo sempre battendo la traccia, a brevi tratti un po ripida, niente di meglio per portare i battiti del cuore al giusto ritmo, respiro e ritmo in risonanza con l'ambiente.






Quando i raggi del sole si intravedono tra i rami è segno che la pista non è lontana e infatti in breve si esce in corrispondenza di un tornante. Anche se fa freddo, al sole si sta bene e il movimento ritmato imposto dalle racchette da neve fa si che l'asticella del termometro non dia poi così tanto fastidio. Comodamente saliamo la pista forestale, battendo neve, godendo del sole e degli scorci panoramici seppur parzialmente privati dalla vegetazione. Lontana l'Amariana, un po più vicino il Plauris e il Lavara.








Risaliamo le pendici del Monte Staulizze, contornandolo lungo la pista fino a raggiungere, cambiando più volte direzione, un panoramico ripiano, dove finalmente la vista può essere premiata da un ampia panoramica. Da un lato è sempre il Pisimoni a predominare, ma fan capolino le sagome innevate del Sernio e Grauzaria, ma la vista più bella è verso i gruppi del Montasio e del Canin, mentre, laggiù in fondo, Scluse ha ben donde di portar questo nome, incastonata tra le montagne.







La nostra metà saranno gli Stavoli Ruschis, procediamo ancora lungo la pista forestale, a tratti tagliando il sentiero, nel silenzio di un bellissimo bosco di abeti, reso ancor più affascinante dal bianco mantello del generale. Uno stavolo solitario ci invita ad una brevissima sosta, da qui si gode un bella vista sull'alta Val Resia e poi giù, in discesa fino agli stavoli che raggiungiamo, sparsi su un grande ripiano, illuminati e riscaldati dal sole. 










Dopo una sosta e la conoscenza di un custode felino, non potendo effettuare la traversata fino a San Giorgio, non ci resta che prendere la via del ritorno, affrontando con calma la risalita fino al ripiano del Monte Staulizze, dove merita un ulteriore sosta panoramica. Da qui si vede bene anche la punta di Furcje Diame  un bel posticino che abbiamo scoperto tempo fa girovagando sui monti sopra Chiusaforte.








In discesa ripercorriamo piacevolmente le nostre tracce sulla neve, nella luce pomeridiana di una giornata che sta cambiando un po' umore. La pista che si snoda nel bosco impone le sue visuali, comunque piacevoli, accompagnando lo sguardo attraverso scorci di panorama che le nuvole cambiano in un attimo e che noi cerchiamo di catturare prima di entrare nuovamente nell'astratto del bosco.......






...........tra forme e trame, tra luci ed ombre che sembrano perdere ogni dimensione.
 








Poi improvvisamente il mistero del bosco termina, ci affacciamo al paese che si appresta ad accogliere la sera e scendiamo...... ma lasciamo sempre aperta la porta alle nostre spalle.  

Nessun commento:

Posta un commento