I pinnacoli della cima che danno il nome alla montagna altro non sono che dei cacciatori trasformati in pietra dopo aver sparato verso il Sacro Monte Santo di Lussari. Cacciatori di pietra dunque, Steineme Jager, ma anche le pietre su questa cima hanno un cuore, come la strana forma che si può ammirare nell’anfiteatro roccioso e sotto la cima.
Doveva essere Cima di Terrarossa ma poi all’ultimo momento, partendo un po’ più tardi, come spesso quest’anno ci succede, decidiamo per questa breve ma sulla carta gratificante escursione. Anche stavolta bariamo sul dislivello, usufruendo della funivia del Lussari. Giornata splendida, richiamo irresistibile per turisti e fedeli il Monte Santo di Lussari si offre subito con un suggestivo colpo d’occhio sul gruppo del Montasio e sulla conca di Tarvisio. Peccato appunto che la nostra stessa idea oggi l’abbiano avuta centinaia di persone.
Ci lasciamo subito alle spalle il Santuario superando la collinetta con la croce, il bivio sotto il Prasnig per imboccare quello che resta del tratto di sentiero storico del Pellegrino che per poco coincide con quello per la Cima del Cacciatore. I panorami verso il gruppo del Montasio, verso la Val Saisera e l’Alta Spragna ci distraggono da sbancamenti e ruspe e finalmente dopo la cappelletta, dove è stata posta una targa in memoria di Luca Vuerich, inizia il sentiero che si infila nel bel boschetto di pini e larici.
Solo per un attimo abbiamo l’impressione di essere soli soletti, ma dura poco, dietro di noi e anche davanti numerosi escursionisti e turisti hanno scelto la nostra meta, sicuramente per il breve percorso e per la bellezza del panorama che si gode dalla cima.
Il sentiero comunque prosegue e dopo aver attraversato il versante ovest della Croce del Poverello comincia a salire più ripidamente con un percorso piuttosto tortuoso verso il bel semicerchio di cime davanti a noi, che avvolgono un caratteristico catino roccioso, con al centro la strana forma di cuore. Il sentiero si tiene sulla destra fino a raggiungere il canale che si apre tra le due cime, da lì aiutati da un cavetto che riduce al minimo le difficoltà originali si sale in cima.
Proprio per la presenza del cavo e vuoi anche per la brevità del percorso ci ritroviamo in coda a parecchia gente che sale e altrettanta che scende. Effettivamente il pericolo è proprio dovuto a questo procedere di sassi mossi tanto che la salita e il raggiungimento della cima non sono per niente appaganti come un posto del genere meriterebbe e così, quattro foto di numero, una firmetta, un rintocco di campana, toccata e fuga e ci rifugiamo nella selletta oltre la cima est, un po’ snobbata ma che offre comunque una discreta vista.
C’è anche una cimetta con una piccola croce tra i mughi e una gran vista sul Mangart e sul gruppo dello Jof Fuart.
Una bella sosta, una chiacchierata con le uniche tre persone che come noi hanno scelto un angolino più appartato e poi scendiamo.
La giornata è splendida e i panorami sono davvero speciali, una visita al piccolo paesello e al Santuario del Lussari e un ultimo sguardo classico fanno si che anche questa sia una escursione da ricordare.
...e tutta la gente l'hai eliminata lungo la salita? :lol: :lol: Paziente lavoro di inquadrature immagino, per una classica e tranquilla salita ma non per questo meno interessante.ciao ;)
RispondiEliminaecco come era ad un certo punto il canalino http://files.myopera.com/montagnesottosopra/files/IMG_1321_.jpgho dovuto aspettare il momento giusto per scattare ed è stato più difficile della salita :D :D :D ! Comunque è andata bene lo stesso :up: Ciao :)
RispondiEliminagiovanni writes:di' la verita', non hai peccati da espiare e quindi ti sei concesso la cabinovia... :D
RispondiEliminaOriginally posted by anonymous:Unregistered user # Wednesday, September 19, 2012 5:59:08 PMgiovanni writes:di' la verita', non hai peccati da espiare e quindi ti sei concesso la cabinovia... :Da dir la verità qualche peccatuccio ce l'ho......ma ci siamo sacrificati per calare il deficit di Promotour :D e poi chiesto perdono alla Madonnina!
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