giovedì 7 ottobre 2010

PASSO DEGLI SCALINI : nebbia e stelle alpine

Maggie, Elena e Giovanni, Marisa e Luca domenica 3 ottobre 2010



Quando arriviamo all’altipiano una fitta nebbia ci accoglie. Il grigio fitto e uniforme è come una coperta e il bel cielo azzurro caratteristico delle nitide giornate d’autunno è solo un pensiero. Lentamente ci avviamo lungo la carrareccia che collega le Malghe del Montasio con le Casere Cregnedul

...


L’idea era quella di salire con tranquillità la Cima di Terrarossa, ottima e facile escursione per riprendere dopo tre settimane di stop. Assieme a Giovanni ed Elena e alla neo promossa mascotte Maggie, volevamo salire in quota per farle conoscere gli stambecchi e i gracchi e mettere una firma sul libro di vetta, ma invece ci ritroviamo immersi nel grigiore autunnale. Che fare? Con la nebbia tutt’attorno a noi resta poco da fare e puntiamo alla strada che collega le Malghe con l’idee di raggiungere il Passo degli Scalini e il rifugio Corsi. La piccola Maggie sembra apprezzare, scorazza avanti e indietro, si infila tra le gambe, annusa nuovi odori, scopre mondi nuovi. Procediamo lungo la strada superando gli insediamenti delle Casere Parte di Mezzo e Casere Larice.



Un bellissimo itinerario con poco dislivello ideale per le ciaspe è invece per noi una specie di tranquilla passeggiata ovattati dalla nebbia, dai primi colori gialli e rossi delle foglie, dai larici che fanno vedere l’autunno. L’umidità penetra e la nebbia a tratti si dirada a tratti si fa più fitta, comunque di panorami non se ne parla. Fino a Casera Cregedul non si sale, dopo si. 
Inbocchiamo il sentiero 625 per il Passo degli Scalini e il Rifugio Corsi. La piccola Maggie ci precede, seguendo rigorosamente il sentiero come sapesse già la strada. La giornata è umida e fa anche freddo ma mica rinunciamo ad una giornata in compagnia, sarà mai.




Entriamo nel bosco, il sentiero sale monotono e superate alcune piccole radure ricche di larici ormai gialli d’autunno, il terreno si fa più roccioso. Piegando a destra, seguendo le serpentine che risalgono senza troppa pendenza il costone est del Monte Cregnedul usciamo su un lungo pendio erboso senza alberi.



La nebbia si fa ancora più fitta, escluso del tutto il panorama sulle Giulie, speravo di poter almeno vedere verso la Valle del Rio del Lago ma ormai sembra quasi di camminare sospesi, pochi metri visibili davanti e dietro di noi, il grigio è il colore dominante. Ma siamo allegri, con il fiatone per l’inattività ma allegri. Sicuramente il musino carino di Maggie mette di buon umore e poi ci sono le stelle alpine.


Per un attimo sembra farsi vedere il sole, un cerchio di luce sta forzando la fitta coltre tanto che riusciamo a vedere l’estensione del sentiero e le creste rocciose sopra di noi.


Poi, poco prima dell’ultimo tratto ripido che porta al Passo, tutto torna come prima la piccola croce sembra quasi comparire dal nulla. In genere ogni volta che passo di qua mi fermo per una sosta contemplativa perché il posto è molto bello e merita. Oggi visuale a 360° completamente azzerata. 


Facciamo pausa sui massi con i panorami fatti di nebbia. L’idea di scendere al Rifugio Corsi, tra l’altro già chiuso, l’abbandoniamo quasi subito, inutile immergersi oltre. Mi ricordo di una targa, con incise alcune parole del canto alpino “Stelutis Alpinis” su una roccia poco lontano dal Passo e allora con Giovanni risalgo brevemente lo stretto sentierino a destra lungo una sottile cresta.



La nebbia avvolge i nostri piedi, accanto a noi le pareti che sprofondano, senza che si possa vedere cosa c’è sotto. 
Nebbia e cresta si combinano tra loro, lì su una roccia la piccola targa, un po’ consumata ma le parole si leggono ancora e così nel silenzio della mente canto quello che secondo me, assieme a "Signore delle Cime" è uno dei più motivi alpini che ci sia :




« Se tu vens cà sù ta' cretis,
là che lôr mi àn soterât,
al è un splàz plen di stelutis:
dal miò sanc 'l è stât bagnât.

Par segnâl une crosute
jé scolpide lì tal cret:
fra chês stelis nàs l'arbute,
sot di lôr jo duâr cuièt.

Ciol sù, ciol une stelute:
je 'a ricuarde il néstri ben,
tu 'i darâs 'ne bussadute,
e po' plàtile tal sen.

Quant che a ciase tu sês sole
e di cûr tu preis par me,
il miò spirt atòr ti svole:
jo e la stele sin cun té. ».



La giornata non cambia, per cui dopo una pausa, durante la quale facciamo fuori tutto quello che c’è nello zaino riprendiamo la comunque lunghetta strada verso il ritorno rassegnati. Un pò di chiacchiere, qualche foto a Maggie e la giornata è andata lo stesso nonostante tutto. 




La lunga strada verso l’Altipiano del Montasio ci regala qualche bella cartolina autunnale e poi alla fine anche un po’ di azzurro , ma solo un pochino, ormai quando siamo a casere Larice. 



Maggie usa la tecnica della guerriglia, alterna tratti di corsa con improvvisi stop per farsi prendere in braccio. E’ ancora piccola però le sue cinque sei ore le ha fatte ed è stata bravissima. A noi, non ci resta che rubare qualche scatto su un improvviso scuarcio tra le nubi prima di scendere a valle.




Mentre noi ci godiamo una buona birra, Maggie si gode un meritato riposo.


Non ha visto gli stambecchi, non ha visto i gracchi, non ha potuto ammirare le cime ma almeno le stelle alpine, quelle si.



10 commenti:

  1. giovanni writes:rimane sempre un bel posto!ciao a tuttip.s e' l'erede di boom?

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  2. Un'escursione classica, con gli scenari da immaginare...ma è un classico anche questo! ;)Maggie è fortissima :flirt: saluti a tutti

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  3. @Maggie se ti serve manda una mail a enpa@enpa.it altrimenti questi ti sfiancano :D

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  4. quando in montagna cammino nella nebbia ho una sensazione strana, mi sento talvolta libero dai pensieri, sarà forse che non si vede niente per cui non penso anche a niente...boh!!! RIFLESSIONE...mandi, mandiFabio:rolleyes: :eek:

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  5. Originally posted by anonymous:Anonimo
    # 7. October 2010, 07:40
    giovanni writes:

    rimane sempre un bel posto!

    ciao a tutti

    p.s e' l'erede di boom?

    Giovanni ed Elena li abbiamo visti contenti e Maggie come "erede" d Boom fa di tutto per farsi voler bene.
    Mandi

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  6. Originally posted by lor74cas:Lorenzo # 8. October 2010, 10:26
    @Maggie se ti serve manda una mail a enpa@enpa.it altrimenti questi ti sfiancano

    Prova tu a corrergli dietro nei campi di lamponi. Poi quando era stanca si faceva prendere in braccio , altrochè. :D

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  7. Originally posted by frivoloamilano:Un'escursione classica, con gli scenari da immaginare...ma è un classico anche questo! Maggie è fortissima saluti a tuttiOrmai siamo abituati alle escursioni immaginarie :(

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  8. Originally posted by Highlanders:Fabio # 8. October 2010, 18:02
    quando in montagna cammino nella nebbia ho una sensazione strana, mi sento talvolta libero dai pensieri, sarà forse che non si vede niente per cui non penso anche a niente...boh!!! RIFLESSIONE...
    mandi, mandi
    Fabio:rolleyes:


    Si, però sapendo che panorami ci siam persi .......:(

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  9. hai ragione...basta immaginarseli...ed ecco che appaiano...nella nostra testa...mandi, mandiFabioPSnon so da voi, ma qui il tempo è davvero una M.....ma dov'è finito l'autunno??? aiutatemi a trovarlo:p :mad: :ko:

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  10. Originally posted by Highlanders:Fabio # 8. October 2010, 21:53
    hai ragione...basta immaginarseli...ed ecco che appaiano...nella nostra testa...
    mandi, mandi
    Fabio
    PS
    non so da voi, ma qui il tempo è davvero una M.....ma dov'è finito l'autunno??? aiutatemi a trovarlo:p

    questo week end sono previste giornatone per cui andremo di sicuro da qualche parte a togliere la muffa dagli scarponi
    :D. e speriamo in qualche bella foto d'autunno.
    Mandi mandi

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