martedì 4 novembre 2008

KRNSKO JEZERO: Escursione in Slovenja da Lepena fino al cospetto del Monte Nero

Marisa e Luca domenica 2 novembre 2008

Il Krnsko Jezero, o Lago del Monte Nero, è posto in un luogo molto suggestivo , in una pittoresca conca ai piedi del Krn (Monte Nero ). E’ lo specchio d'acqua alpino più grande della Slovenia, popolato da una ricca e vivace fauna ittica. Non molto lontano uno stupendo rifugio alpino . Nel cuore delle Giulie orientali, dai 700 ai 1400 m. di quota, il percorso si svolge su mulattiera, risalendo un'ombreggiata faggeta sino a panoramici pascoli nella stupenda Val Lepena , all’imbocco della più famosa Val Trenta tanto cara a Julius Kugy.


...


Ore 6.30 sveglia. Mentre Marisa dorme ancora mi alzo e guardo fuori . Dopo tre giorni di forti piogge oggi è previsto bello. Così a prima vista mi sa che non ci hanno azzeccato per nulla. E’ nuvoloso, ma si va lo stesso destinazione Slovenia. Una volta pronti si parte. A Cividale arriviamo subito e prendiamo la strada per le Valli del Natisone sotto un cielo plumbeo con goccioline di pioggia che bagnano il parabrezza. La strada porta verso il confine di Stupizza costeggiando il signor Nadiza , il tutto in un atmosfera da brughiera autunnale del nord . Cielo grigio, bosco umido, nebbiolina della mattina che copre le acque del fiume creando una cappa misteriosa e rendendo triste il nostro inizio di giornata.
Così fino al confine. Poi guardo verso la catena dello Stol e mi pare che un po’ di azzurro comincia a filtrare. Parlo con Marisa: “dopo la curva di Robic comparirà l’immensa figura del Monte Nero nel sereno “.

E così è stato, o almeno siamo sulla buona strada . A Caporetto c’è il sole, facciamo colazione veloci e via su verso Bovec . Così scorrendo la valle dell’Isonzo in successione Trnovo , Seprenica, Zaga , come in uno stupendo film un susseguirsi di splendidi colori dalle variopinte sfumature autunnali contrastati dalle smeraldine acque dell’Isonzo che scendono copiose. I raggi del sole che si alza radente alle montagne creano riflessi d’arcobaleno come una corona sui vapori che rimbalzano dalle cascate del Boca. Passato il pianoro di Bovec entriamo in Val Trenta e poi seguiamo la valle Lepena. In dolce ascensione ( dolce perché fatta in auto) seguiamo la valle del Lepenica e la attraversiamo passando per bei boschetti di faggi e successioni di baite alpine fino al rifugio Dom dr. Klementa Juga. Uno stupendo contrasto di colori che si amalgano attraverso rosse sfumature autunnali. Le chiare cortecce dei faggi che spuntano dai verdi muschi dell’umido sottobosco creano già atmosfera. Saliamo il sentiero che inizia dopo il rifugio con destinazione Krnsko Jezero . La valle è piuttosto chiusa, solo alle nostre spalle tra pendici rossastre compare la sagoma del Grintavec e del Vrh spruzzati di neve. Il sentiero è comodo e piacevole, immerso principalmente in un tranquillo bosco di stupendi faggi da alto fusto. Ormai in cielo non c’è più una nuvola ( neanche quella di Fantozzi)e l’azzurro si fa vedere tra le fronde.
Saliamo camminando sulle foglie cadute dei faggi, rese umide dalla pioggia dei giorni precedenti. L’odore del bosco si fa sentire e pian piano entriamo nella scena, ascoltando le voci della natura. Rami che si spostano con il vento, gocce che cadono dalla roccia umida, acqua che scorre trasformando il sentiero in un piccolo ruscello. Salendo non abbiamo incontrato nessuno per un po’ e allora abbiamo fatto nostri tutti questi segreti. E’ sempre bello il bosco in autunno. Principalmente faggi, alti, vanitosi, semplicemente diritti.
La vecchia mulattiera italiana con continue e dolci serpentine ci porta su e la vegetazione cambia lasciando posto a larici e abeti. Una vibrazione straniera interrompe la poesia: Sms dell’amico Robert di Caporetto : “Io sono in vetta al Krn e tu sei al lago ? Quassù è stupendo, c’è la neve, vento freddo, sopra il mare di nubi si vede tutto lontano, tutte le Giulie, oltre le Carniche fino alla Marmolada, avrai una bella giornata Ciao”. Che invidia, vorrei essere con lui.
Siamo a quota 1400 circa e il paesaggio diventa tipicamente alpino. Ci riposiamo un attimo poco dopo la stazione di arrivo della teleferica in corrispondenza di un curioso misuratore di livello della neve per scoprire che ad aprile del 2008 c’erano oltre due metri.
C’è il libro e quindi firmiamo il nostro passaggio. Il sentiero ora quasi in piano ci porta in una ventina di minuti verso il lago. Tralasciamo le indicazioni per il rifugio che faremo al ritorno. Con piacere la mia attenzione viene attirata dai cartelli che indicano varie cime circostanti. Non nego che sono stato tentato dal Velika Baba a due ore dal rifugio, così come dal Komna o dal Montura.
Il Velika Baba però è quello che mi ha colpito di più perché compare chiaramente in tutta la sua mole. Si vede un po’ di neve che ne sporca l’esposto sentiero in costa. Comunque sarebbe un fuori programma, di certo interessante, ma che mi svierebbe dalla meta odierna: il Krnsko Jezero. Percorriamo la valle prativa con rapidi saliscendi e finalmente arriviamo al lago che ci compare bellissimo con sullo sfondo la sagoma poderosa del Krn (Monte Nero). La meta raggiunta vale l’intera giornata.

Ci riposiamo sul prato al cospetto dei monti circostanti, sotto uno stupendo cielo azzurro, un tiepido sole, accarezzati a momenti dal soffio del vento per dir la verità freddino proveniente dalla cima. Il lago è lungo circa 400 mt che percorriamo su comodo sentiero che lo costeggia arrivando all’altro lato. Non resistiamo ad una prolungata sosta di contemplazione. Le acque del lago leggermente increspate dai soffi del vento assumono i colori riflessi dell’ambiente che lo circondano regalando graziosi quadretti naturali degni di essere ripresi. Rubiamo quindi solo fotografie all’ambiente, come al solito senza lasciare tracce di inciviltà tipiche dell’uomo. Il lago è popolato da un piacevole ecosistema acquatico che si diverte a giocare con noi con piccole briciole di pane.

Che bella giornata. Ci avviamo tranquilli ma controvoglia verso il ritorno deviando in direzione del rifugio Koča pri Krnskih jezerih. Famoso per la sua stupenda jota con crauti patate e fagioli è purtroppo ormai già chiuso. Entriamo al bivacco invernale, lasciamo firma anche qui del nostro passaggio.

Scendiamo per la mulattiera verso l’auto e un pensiero mi coglie. Penso al sole d’autunno basso che diffonde la luce rossa verso le bianche pareti delle Giulie. La valle di Lepena è piuttosto chiusa e non può regalare questo spettacolo. Su verso le cime vedo le rocce colorarsi e in cielo le prime striscie di nuvole color rosa intenso. Giù di corsa all’auto per raggiungere velocemente il pianoro verso Bovec all’imbocco della Val Trenta dove sono sicuro che il sole me lo troverò contro. Avevo visto giusto ma ho fatto appena in tempo a ricavare uno scatto, ultimo di una splendida giornata.
Mentre scendo verso Caporetto dalla vetta del Krn spunta la sagoma del quarto di Luna in uno stupendo cielo che sfuma l’azzurro del giorno verso i colori della notte, mentre la luce del sole ormai sceso crea quell’alone di contorno alle cime
Chiamo Robert: “ti va una birra a Caporetto?” “Dove sei? Arrivo subito”. Ci troviamo da Cinca Marinca a raccontarci la giornata davanti ad un bel boccale. Robert mi mostra le stupende foto scattate in cima. Grandiose. Guardo l’etichetta delle bottiglie di birra ormai vuote : lo Zlatorog, una leggenda delle Giulie Slovene. E noi sulle Giulie Slovene vogliamo tornare.




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21 commenti:

  1. Ciao Luca,faceva da specchio anche con l'acqua increspata come sembra dalle foto ?Quando siamo andati noi era immobile ed impressionante per come si riflettevano le montagne circostanti.

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  2. Ciao Lorenzo C'era un pò di vento che muoveva lo specchio d'acqua e le sagome circostanti si riflettevano mosse, ma comunque molto bello e tranquillo.Mandi Luca

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  3. Luca l'alpinauta writes:

    bellissimo, ho una mezza idea di andarci con la neve, o comunque quest'invernolo visto due anni fa dalla sella tra Nero e Batognica.. stupendo

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  4. Guardando il "livellometro" della neve , ad aprile del 2008 c'erano oltre 2 metri. Vai avanti tu che a me mi vien da ridere:D :lol: :D :lol: :wine:

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  5. Silenzi d'Alpe writes:

    Deve essere proprio un bellissimo giro ! Ora che le Giulie mi hanno toccato il cuore, penso di venire anch'io da quelle parti, sper abbastanza presto !ciao a presto sui ns Blog Silenzi d'Alpe PS Bellissime foto e complimenti anche al paesaggio.

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  6. Luca l'alpinauta writes:

    ridi ridi, ti metto Sottosopra su una pulka e ti attacco a Indy!cosa saranno mai due metri di neve??

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  7. Non so se ti conviene, gli bevo tutta la borraccia del soccorso....... :drunk: :zzz: e poi me la godo. Povera bestiola lo vuoi far soffrire a tirar avanti un orso come me.

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  8. LO hai decritto così bene che viene voglia di andarci col sole, con la neve, con la nebbia e persino con la pioggia!un saluto

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  9. Allora Nadia, becca più la viperona o l'Alpinauta quando ci si mette ?:D a parte gli scherzi è veramente un bel posticino. un salutoLuca

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  10. Grazie Frivoloamilano.Direi di sì, penso che sia sempre bello. I monti nei dintorni poi mi incuriosiscono molto. Da approfondire.

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  11. nadia writes:

    Anche io ci son stata..ma prima dell'avvento dell'alpinauta!!:lol: Fatto un bell'incontro con una viperona che se ne stava a prendere il sole e che spaventata mi ha "soffiato" facendoni fare un balzo all'indietro che roba che non mi ammazzo nei pietroni!!:furious:Proprio un bel posticino!!:up:

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  12. Ciao Silenzi D'alpe.Grazie per il commento. Mi fa piacere che hai scoperto le Giulie con la valle dei sette laghi. Torna presto . Se vuoi capire le Giulie e scoprirne tutti i segreti non può mancare tra i tuoi libri "dalla vita di un alpinista" di Kugy. In questo periodo di ritorno "romantico" è per me molto attuale. Un salutoLuca

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  13. Luca l'alpinauta writes:son più pericoloso io, perchè non hanno ancora scoperto l'antidoto!! al massimo si può fare prevenzione.. con un tajut di chel bon

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  14. Ehilà ..... allora meglio prevenire che curare.:wine: :wine: :lol: :lol: Mandi

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  15. Fabio writes:

    hai forse da consigliarmi qualche pubblicazione e/o cartina per ulteriori escursioniin queste zone ?GrazieFabio

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  16. Anonymous writes:

    sono innamorato di quelle zone ! vuoi per il fiume/i che ci scorre vuoi per l'atmosfera che si ha avendo preventivamente letto di Kugy...insomma secondo me è ancora Montagna vera !ci sono stato proprio ieri ....!!!ciao e complimenti !Fabio

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  17. Buondì Fabio Uno dei tanti libri che potrei consigliarti è un libro di Tine Mihelic edizioni Sidarta "Escursionismo in Slovenia". 80 itinerari di vari tipi da passeggiate a escursioni impegnative principalmente nelle Giulie Orientali ma anche sui gruppi delle Alpi di Kamnic e della Savinia e anche sulle Karavanke.Si trova normalmente nelle librerie della nostra zona oppure lo trovi sicuro al museo del parco del Triglav in Val Trenta. una carta del parco del Triglav : http://www.campedel.it/schede/212989.HTMUn salutone Luca

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  18. Anonimo writes:

    Ciao Luca,grazie infinite per le informazionisaluti carissimiFabio

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  19. Matteo writes:ciao a tutti,io ci sono stato fino a 2 ore f fino sul jezero in cima era stupendo,una giornata bellissima ed eravamo soli in 4. comenque x chivolesse andarci vi informo che da oggi il Dom è chiuso quindi non è consigiabile avventurarsi x ki volesse altro ditemi....

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  20. Originally posted by anonymous:Matteo writes:ciao a tutti,io ci sono stato fino a 2 ore f fino sul jezero in cima era stupendo,una giornata bellissima ed eravamo soli in 4. comenque x chivolesse andarci vi informo che da oggi il Dom è chiuso quindi non è consigiabile avventurarsi x ki volesse altro ditemi....Ciao Matteo. ci vorrei andare in cima questo autunno . vedremo..... grazie per la visita

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  21. Anonymous writes:Ciao questo weekend abbiamo fatto questa bellissima passeggiata... Stupendo il laghetto e quei curiosi pesciolini. Impressionante il misuratore della neve.. nel 2009 ha superato i 3 metri, mentre nel 2012 solo 30cm... ;)

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