domenica 28 agosto 2016

CRESTA DI COSTABELLA: Alta Via Bepi Zac


Le cime si accendono, dal blu al rosa, dall’arancio al giallo, mentre il sole sembra vincere lentamente sull’umidità……… e qui scatta la voglia di riprendere il cammino.



Mi alzo presto, non posso perdere quel momento il cui sorge il sole, quel momento in cui per un attimo, prima che i raggi spuntino sopra le montagne, senti quel fremito che ti fa trattenere il respiro. Non è l’aria che si muove, è proprio un brivido magico, qualsiasi cosa può succedere…… 









Mi avvicino alla targa, qui inizia il sentiero attrezzato Bepi Zac. Un’alta via che dal Passo delle Selle, lungo creste dall’indubbio interesse storico e paesaggistico, si sviluppa fino al suo culmine naturale, nella splendida salita alla Cima Uomo, una delle più belle cime delle Dolimiti. Ne percorreremo un lungo tratto, fino alla Forcella del Cjadin, su cenge, scalette e tratti attrezzati, lungo postazioni della grande guerra, con splendide viste sulle Dolomiti. Parto in testa lungo il ripidissimo tratto che a stretto tornanti sale verso il Piccolo Lastei, la prima delle tante cime che raggiungeremo. Un tratto di cavo è utile a superare un primo canalino di detriti per culminare subito in cresta. 












Già da qui si possono visitare le prime postazioni di guerra, opere e baraccamenti. Cenge attrezzate, gallerie a volte basse e anguste, resti di ricoveri tra cui spicca uno recentemente sistemato. Siamo quindi sul Piccolo Lastei, ancora cenge in parte attrezzate, una paretina con i pioli, ponticelli in legno e qualche crestina. Il tutto sempre ben protetto.














L’interesse storico si alterna a splendide visuali sul Passo San Pellegrino, sull’ormai lontano rifugio e su tutte le Dolimiti che ci circondano. Il percorso, man mano che procediamo si fa sempre più entusiasmante. Superato il Grande Lastei scendiamo tra i resti di filo spinato e pezzi di legname ormai ridotto a sfasciume, salvo poi risalire ancora una volta con un po’ di fatica verso altre gallerie, tra le quali una è indicata da una scritta scolpita nella roccia ( Konig Ludwig Hutte).

















Tra panorami, fioriture e resti di guerra raggiungiamo la panoramica Cima Campagnaccia, dove ci fermiamo per una sosta. La Croce di vetta indica il punto più alto della zona e da qui il panorama è veramente superbo. La giornata è un vero regalo e non possiamo far altro che, seduti sulle ghiaie, trarne vantaggio ed ammirar tanta bellezza. Ho fatto molta difficoltà nel selezionare le tante fotografie che ho potuto scattare, alla fine non me la sono sentita di toglierne di più. Lo so sono molte, ma come potevo?







 Si riprende, una breve discesa alla sella sotto di noi, ancora tra resti di trincee, poi ancora a risalire verso la Cima di Costabella con la sua piccola croce. Un breve tratto un po’ più comodo precede la scaletta in legno dove inizia il tratto forse più impegnativo. 













Un tratto di cresta, qualche galleria, con l’ultima che sbuca su una parete gradinata dove bisogna stare un po’ più attenti e termina su una comoda e larga insellatura. 











Il Sasso di Costabella si raggiunge superando un dosso e percorrendo un bel sentiero in quota. Splendida la visuale sul gruppo del Sassolungo, sul Passo San Nicolò e sul gruppo del Sella con il Piz Boè. A fianco, dietro Cima Uomo la Marmolada e il Gran Vernel. Che posto fantastico. Il Sasso di Costabella è una specie di uovo di roccia traforato, riconoscibile subito dal grande finestrone che si spalanca sulla parete, raggiungibile tramite un canale attrezzato e una passerella in legno. 










All’interno del Sasso di Costabella, dove sorgevano le postazioni italiane, è visitabile una mostra fotografica stanziale, con foto d’epoca. Dopo una breve visita alle postazioni sulla cresta si inizia a scendere verso il punto in cui interromperemo la lunga traversata.






Un cengia attrezzata inclinata, una stretta fessura nella roccia, attrezzata con una ripida scala in legno ed ecco che arriviamo alla fine delle attrezzature.




Ancora una breve cengia un po’ esposta, ancora postazioni e alla fine arriviamo alla Forcella del Cjadin. Qui termina la nostra alta via. Discutiamo un po’ sulla possibilità di procedere verso Forcella Uomo e tentare la salita alla splendida Cima Uomo ma poi si rinuncia. Per arrivare in cima ci vorrebbero circa ancora tre ore su terreno decisamente pù impegnativo, poi la discesa. Io sono del parere che mi piacerebbe tentare ma la salita alla cima meriterebbe una escursione dedicata. Poi, per quello visto e goduto oggi, a partire dall’alba, va benissimo così. Sotto di noi ci attendono i dolci prati del Passo San Pellegrino, prima però una divertente discesa tra i ghiaioni ………. 






Alla fine, percorrendo il sentiero che si snoda tra fiori, marmotte e grandi massi, rendendomi conto che ormai siamo arrivati alla fine di questa splendida ed entusiasmante Alta Via Bepi Zac, rallento il passo per gustarmi gli ultimi momenti, fermandomi spesso a guardare all’insù.

7 commenti:

  1. Mamma mia!! Che meraviglia!!
    Ecco una escursione che probabilmente non farò mai, vuoi per inesperienza, vuoi per mancanza di allenamento e vuoi semplicemente per fifa.... per cui grazie Luca che con le tue immagini e parole riesci a catapultarmi lì con voi e farmi sentire per un attimo un "prode alpinista".
    Splendidi gli attimi che precedono l'alba e non omettere foto, non si può, come fai a decidere quelle che non meritano?
    Doveroso un attimo di riflessione su dove e cosa hanno dovuto affrontare cent'anni fa ragazzi che avevano solo voglia di vivere e che la falce dell'idiozia umana ha impedito loro di farlo.
    Ciao. Decimo

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  2. Ciao Decimo,
    una delle più belle escursioni che ho mai fatto. Storia, natura, panorami, albe e tramonti ... felice di averti portato con me :-) !

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  3. Beh hai detto tutto, ma quel "la giornata è un vero regalo" la dice lunga sul tuo amore per le Montagne. E poi alla fine il tuo rallentare il passo per godere degli ultimi momenti...non è da tutti. Complimenti Luca, foto e racconti che entusiasmano. Avanti con la nostra missione. Un saluto, Alfredo

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    1. Grazie Alfredo,
      non sempre si riesce a cogliere momenti così, per questo penso che tutto sommato siamo molto fortunati ......

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  4. Che ricordi in questo giro! Anche noi abbiamo avuto una giornata fantastica allora...e leggendo ho rivissuto quella giornata con la cara amica Ilaria, preceduta dalla salita alla Roda de Vael e Cresta del Masaré!
    Complimenti per le sempre strepitose foto! Bellissima quella del sorriso felice del tuo amico!

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  5. Giornata da incorniciare a cominciare dall'alba..... poi è andato via tutto liscio ed eravamo in buona armonia...... grazie per le foto, sembra che seguire dei buoni consigli mi abbia permesso di migliorare abbastanza :-) però è faticoso portarsi dietro la roba ......

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  6. Studenda escursione (e invidia allo stato puro). Alcuni scatti sono meravigliosi. Complimenti e grazie per la condivisione.
    Saluti

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