sabato 18 giugno 2016

MONTE PIZZUL


Breve ma remunerativa uscita sul Monte Pizzul dove trincee e resti di guerra di certo non mancano e le marmotte si ergono a guardiani di splendidi panorami 



Percorsa con i brividi la stretta rotabile, da Paularo raggiungiamo il Passo di Cason di Lanza. A piedi lungo la strada in discesa per Studena, dopo circa un chilometro si prendono a destra le poco evidenti indicazioni del sentiero 441. Nel bosco di abeti e larici un po in leggera pendenza, un po a più ripide e strette serpentine ci si alza. Seguiamo la traccia tra fioriture di bottoni d'oro e camedrio che, aggirando le pendici del Monte Pizzul, esce pian piano dal bosco e tra mughi e ontani ci accompagna oltre un panoramico costone dove lo sguardo spazia verso la frastagliata cresta del Salinchiet e oltre la valle Pontebbana. 





Dall'altra parte fanno da sfondo le cime di Val Dolce, della Creta di Aip e del Gruppo del Cavallo. Il bel pendio erboso che precede la breve risalita alla Forca Pizzul è colonizzato da simpatiche famigliole di marmotte che ci osservano incuriosite, salvo poi scomparire nei loro buchi quando mi avvicino troppo. Lasciamo a sinistra la traccia per il Ricovero Pezzeit, diretti a forca Pizzul, crocevia di sentieri. Si può procedere in direzione della dorsale del Salinchiet, o verso casera Pizzul o, come faremo noi, verso la forca di Lanza, la grande insellatura che separe il Monte Zermula dal Monte Pizzul. Creta di Aip e Cavallo splendono nelle loro forme, così come dall'altro versante, Sernio e Tersadia sovrastano la bella conca di Paularo. 








La forca di Lanza è una specie di terrazza splendidamente coperta di genziane maggiori. Tra il Monte Pizzul e lo Zermula la vista si apre anche verso nord, regalandoci le morbide curve di Sella Val Dolce con la Creta di Lanza e l'Hochwipfel. 


Il Pizzul è sempre ed ingiustamente messo in disparte e invece, a dispetto delle più blasonate cime vicine, anche questa montagna merita di essere salita. Si esce dal sentiero per seguire delle tracce abbastanza libere che salgono per i ripidi prati intersecando anche resti di trincee della prima guerra mondiale. Poco sotto la cima la traccia porta verso sinistra passando accanto a resti di fortificazioni e aggirando uno sperone di roccia, sotto il quale si apre una galleria di guerra, ci porta verso la sommità che ormai è vicina.










La cima, come detto, merita di essere salita, il panorama che regala è davvero interessante, così come i numerosi resti di guerra che sparsi lungo il versante si sviluppano lungo la affilata cresta dello Zuc di Malaseit. Un mucchio di sassi, un barattolo di vetro per la firma, ecco la nostra cima. Non avrà un nome famoso, attorno ci son montagne sicuramente più importanti, ma se non ci siete mai stati andateci almeno una volta, prendetevi un giorno in cui non avete voglia di fare troppa fatica, salite sul Pizzul e godetevi il panorama........ 














I numerosi resti della prima guerra mondiale fanno parte della linea difensiva italiana della Carnia che, in questo settore, a partire dal Cul di Creta trovavano sviluppo lungo la cresta dello Zermula proseguendo poi sulle pendici del Monte Pizzul e del Salinchiet. Le linee austro-ungariche correvano dal Lodin alla Creta di Lanza, da Sella Val Dolce alla Creta di Rio Secco. Si può, come poi in tutte le montagne del Friuli, ancor oggi approfittare e sfruttare questa interessantissima rete di sentieri per accedere, con percorsi a volte molto affascinanti, a tantissime e bellissime cime.





Dopo aver curiosato nei dintorni, all'interno dei vecchi camminamenti e dedicato un po di tempo al panorama scendiamo di nuovo alla forcella e imbocchiamo il segnavia per il Cason di Lanza. 









Ancora in compagnia delle marmotte passiamo oltre la zona acquitrinosa rientriamo nel bosco per poi, dopo una breve discesa uscirne nei pressi della vecchia casermetta della Finanza al Passo.



6 commenti:

  1. Confermo! Una simpatica e ingiustamente snobbata cima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Nadia......... abbiamo un compito molto grato, quello di continuare a raccontare le escursioni anche su cime minori o sconosciute.............

      Elimina
  2. Grazie per l'apprezzamento, cerco di fare del mio meglio ....... e anche tu fai bene a consigliare i tuoi ospiti e a suggerire la montagna .
    Un saluto
    Luca e Marisa

    RispondiElimina
  3. Siamo saliti dalla caserma pizzul, raggiunta in auto.
    Bella cima, non molto faticosa: un consiglio: proprio a pochi metri dalla vetta c'è un piccolo sperone roccioso, esposto, e il passaggio per proseguire va cercata bene tra la roccette.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie del suggerimento, se dovessi tornare andrò a vedere sicuramente . Ciao

      Elimina