domenica 30 marzo 2014

ANELLO DEL MONTE CUARNAN

A cavallo tra le Prealpi Giulie e le Prealpi Carniche, con un vasto panorama e con una grandissima varietà di flora, appena risvegliata dal sole di primavera, sorge il Monte Cuarnan.

Grazie al clima mite di questo inizio di stagione, mentre sulle cime più alte la neve permane ancora per un po’, protetto a settentrione dal più alto rilievo del Chiampon, con le sue piccole e tranquille borgate che si appoggiano tranquille sui suoi pendii, l’escursione sul Cuarnan è sempre suggestiva. Nel percorrere la stradina sterrata e il sentiero nel bosco fino al Zuc de Cros, nel salire i suoi verdi paloni erbosi fino al ripiano dell’Ors di Cuarnan ti senti invaso da una sensazione di serenità che rende questa meta sempre piacevole. Lo testimonia il gran numero di escursionisti di ogni età che anche oggi son diretti verso la cima. Sensazioni che senza dubbio hanno ispirato anche gli amici Giovanni, Elena e Maggie che oggi abbiamo incontrato sul sentiero e con cui abbiamo condiviso il piacere della cima.


All’Ors di Cuarnan le prospettive cambiano un po’, il crestone erboso che porta in cima passando accanto al ristrutturato ricovero Pischiutti si arricchisce di affioramenti carsici, decorati da grandi ciuffi di erica in fiore, mentre la tranquillità del paesaggio viene improvvisamente interrotta dalla vista della grande frana del Monte Chiampon. Le dolci e smussate forme del Cuarnan , con il suo naturale anfiteatro su “Lis Presis” si contrappongono alle sagome frastagliate dell’Alta Via con il suo lungo sviluppo dal Chiampon al Cuel di Lanis tanto che, mentre raggiungiamo la Cappella del Redentore, l’occhio deve esercitarsi non poco ad associare questi due elementi contrastanti per permettere alla mente di viaggiare senza restrizioni.


In cima, vicino alla Cappella troviamo un posticino, in mezzo a tanti escursionisti, per fare pausa, poi una foto assieme. Giovanni, Elena e Maggie torneranno indietro, noi contiuniamo il giro scendendo per la sottile cresta sud-est. Sempre tenendo d’occhio l’eccezionale panorama, anche se velato da foschia, scendiamo superando il primo tratto un po’ più affilato e un breve stretto sentiero a cavallo di due frane, poi dopo un pulpito la cresta diventa un ampio ripido prato che ci deposita su una selletta.
  

Le correnti di aria mite provenienti dalla pianura favoriscono il volo a vela, un aliante e numerosi parapendii si scambiano evoluzioni incrociandosi in cielo al ritmo di primavera, mentre noi proseguiamo verso ovest intenti a percorrere il vecchio sentiero originale che resiste ancora nonostante la grande frana di alcuni anni fa. Attraversata la zona de “Lis Presis” e la frana in breve siamo comodamente e nuovamente al Zuc de Cros completando l’anello.


Coccolati da un venticello tiepido ci fermiamo sulla panchina a raccogliere le idee e le emozioni sparse, le mettiamo a posto secondo un nostro ordine personale, come sempre animati da quel senso istintivo e non pianificato che fa diversa ogni escursione, per infilarle nello zaino e portarle a casa.


6 commenti:

  1. Conosci il sentiero, conosci gli scorci, conosci il dislivello, conosci tutto di un'escursione perchè già fatta, più volte, eppure c'è sempre qualcosa di nuovo perchè è il nostro stato d'animo che ci fa vedere le cose in modo diverso. Forse per questo non è mai un ripiego tornare su una montagna nota e aggiungi pure un incontro inaspettato con amici che non vedi da tempo,. tutto questo (ti cito) ":... fa diversa ogni escursione, per infilarle nello zaino e portarle a casa."

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    1. Le combinazioni che ogni volta entrano in gioco nel ripercorrere lo stesso sentiero, come nell'andar più volte nello stesso posto, sono così effimere che non bastano mai ad accontentarci fino in fondo e così ogni volta che torniamo lo facciamo con mutato atteggiamento . Ciao Flavio , grazie del commento

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  2. Bene! C'è stato Flavio, ci siete stati voi, ora ritoccherà a me! L'avevo quasi preso in considerazione mercoledì, ma poi c'erano troppe nuvole da quelle parti e ho optato per il Brancot. Rimane sempre una meta gettonatissima, d'altra parte è sempre bellissimo da lassù!!!

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    1. questa secondo me è sempre stata la stagione perfetta per il Cuarnan!

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  3. ... ed e' sempre un piacere leggere il vostro "ordine personale".

    mandi

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    1. mandi Giovanni, abbiamo un ordine "disordinato" ...... sottosopra insomma :-) !

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