giovedì 20 marzo 2008

PREJERE DELL’ALPINIST

E’ un po che non mi muovo , anche domenica scorsa complice la giornata piovosa, mi sono ritrovato a ripercorrere le immagini della mia mente e i ricordi mi hanno riportato indietro nel tempo. Dalle recenti ultime escursioni ai primi passi fatti sul Matajur quando ero bambino . "So di avere da qualche parte un libro proprio sul Matajur e allora voglio riguardarlo con piacere". Lì trovo immagini di amici, alcuni non ci sono più. E poi storie di questa semplice ma ricca montagna, cronache passate, libri di vetta, fiabe e leggende delle Valli del Natisone . Ma una pagina mi colpisce subito, non la ricordavo proprio e rapito dalle parole mi fermo a leggere con calma . E' una poesia in lingua friulana scritta da Renzo Basaldella, poi cantata dal Coro CAI. Frasi bellissime in lingua madre ma facili da intuire che terminano con : "Signore, insegnami a vedere gli uomini tutti miei fratelli come quassù”.


Signor,
un’edere e cres lunc i murs
da la to catedral
immense , cence cuviart .

‘E vif in tun omp sol
une strece di vitis
leade pe man.
El cor par che uniche vene
un sanc
che si clame coragio .

Signor,
profont cidinor d’infinit
studimi le set
lavimi l’anime
cul blancjor de nef .
‘O respiri
animis sbregadis di fradis
che mi drecin le strade.

Il cret,
mantele operade
di femine ombrose e superbe
‘l è lari di tocs de me piel.

Grazie , Signor
tu mi insegnis
a jessi franc.
Sul troi che mi mene
su , in alt,
no pues imbroja’
nè te , nè me,
nè chei altris .

‘O svoli
incjocat di lusor,
ti cjati in me stes .

Insegnimi a viodi tal mont
i omps duc’ miei fradis .
Come ca su.
(Di Renzo Basaldella )

Chiudo il libro e penso……

3 commenti:

  1. Dorino writes:Bielissime!

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  2. Mandi Dorino , ho piacere che ti sia piaciuta , se la leggi di fiato ti lascia senza respiroMandi e buine PascheLuca

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  3. Dorino writes:Buine Pasche ancje a duc vuatris.

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