sabato 29 marzo 2008

ALPI GIULIE: un ritorno al romanticismo

“Io me ne stetti, accarezzato dalla tenerezza di quelle aure montanine, inebriato dal respiro balsamico dei boschi , circondato da una pace che sembrava scesa da regioni celesti su un angolo di terra benedetta”. ...
Non si può parlare di Alpi Giulie senza parlare di Julius Kugy (1858-1944)il più grande conoscitore di queste stupende e amate montagne. Con le sue parole, più che con le sue imprese, questo grandissimo personaggio, poeta, scrittore e alpinista ha trasmesso a noi tutto il suo amore e tutta la sua sensibilità profonda per questi paesaggi maestosi, selvaggi e silenziosi.

foto di Marco Cabbai - Baba Grande


Fu uno degli ultimi rappresentanti di un modo di andare sui monti romantico e rispettosissimo della natura, quando la smania della prestazione e del risultato ad ogni costo e con l’ausilio di ogni mezzo tecnico non avevano ancora spazzato via ogni altra considerazione.
Per me il suo pensiero è ancora un prezioso esempio e quando salgo su questi monti penso a questo straordinario personaggio perché mi aiuta ad arricchire il sogno di un andar in montagna con riflessione e rispetto, in un’epoca che come quella presente in cui spesso il consumismo e la ricerca agonistica la sviliscono.


foto di Luca - stambecco

Si dovrebbe riflettere a lungo sulle parole lasciate per noi su questi luoghi severi e che vorrei incontaminati, avvicinandosi alle Giulie in punta dei piedi, quasi trattenendo il respiro in segno di rispetto .
Ricordo una leggenda legata alle Alpi Giulie e più precisamente alla zona del Tricorno di cui riassumerò solo alcune parole "Se qualcuno poi si avvicina alla tua preziosa e meravigliosa flora con intenti egoistici solo per ricavarne vantaggi e gloria, colpiscilo con i sassi di Zlatorog e con i fulmini che perseguitarono anche Bosio: allora il suo animo avido proverà spavento.


foto di Marco Cabbai - Medeon del Buinz


Le Alpi Giulie sono un gruppo montuoso molto grande con cime non molto elevate (in Slovenia la cima più alta è il Tricorno con i suoi 2864 metri mentre nelle Giulie occidentali la cima più alta è il Montasio con 2753metri). Si dividono in Giulie orientali prevalentemente in Slovenia e Giulie occidentali che scendono in territorio italiano. I miei ricordi sono per lo più legati a questa parte anche se una puntatina sul Tricorno a fine anni 80 la ricordo con molto piacere. Sono montagne molto severe, maestose e selvagge. Su questi monti spesso il clima è molto rigido e la neve si trova anche in estate inoltrata.



foto di Luca - Bivacco Cai Gorizia in Rio Bianco


Spesso gli itinerari sono ripidi e le pareti inaccessibili, proprio per la loro conformazione geologica. La roccia è formata da dolomia e le vie di arrampicata sono molto apprezzate dagli alpinisti, paragonabili a vie molto più conosciute delle Dolomiti. Ma anche la maggior parte dei sentieri sono impegnativi, molto di più rispetto per esempio di quelli delle Alpi Carniche e spesso con attrezzature molto scarne e ridotte al minimo. Un minino di esperienza alpinistica e di montagna spesso è necessaria per superare alcune vie “normali “ con passaggi di I e II grado .
Ma la bellezza di questi luoghi è completata dai suoi altipiani e dalle sue foreste di abeti, larici e faggi che le rendono uniche, dai panorami che si godono dalle cime e dall’atmosfera che si respira la mattina presto dopo una notte in bivacco.


foto di Marco Cabbai - Monte Forato


Su questi monti la natura si fonde con l’uomo che cerca di coglierne i segreti più reconditi. E’ facile trovare uno stambecco, un camoscio, una marmotta, come è facile dire ciao in tre o quattro lingue a uno come me che sale il sentiero. Si perché questi monti, zona di confine, favoriscono i contatti con le genti. Si è combattuto per questo come ricordano i numerosi resti della grande guerra e ora sono considerate una specie di ponte tra i vari popoli.


foto di Luca - il Vallone di Riofreddo


Queste montagne sono conosciute in tutto il mondo non per le piste da sci, ma principalmente per caratteristiche legate alla ricchezza della fauna e della flora, alla pace e alla tranquillità seppur severe di questi luoghi, alla maestosità delle pareti delle sue vette principali : il Montasio e lo Jof Fuart, alle bellezze indiscutibilmente insuperabili degli altipiani del Montasio e del Canin, dei boschi della Val Saisera o dei laghi di Fusine.


foto di Marco Cabbai- Scala Pipan

I ricordi mi riportano alla Pipan , alla cima dello Jof Fuart , alla via Italiana al Mangart , ma anche alle facili salite alle vette più basse come il Sompdogna o il Miezegnot con i sentieri coperti da bottoni d’oro e poi al bellissimo vallone di Riobianco con la “Ive Piemontese” alla Cima piccola della Scala, alle stelle alpine, ai libri di vetta. Sono montagne da amare con lo spirito di Kugy, di Piussi, di Pesamosca e con il cuore appagato e lo spirito incantato da tanta rara bellezza .


foto di Luca - da Sella Carnizza verso il Vallone di Riofreddo

Solo chi gli si avvicina con animo sincero potrà, alpinista o camminatore instancabile, capire e vivere le Giulie e il loro essere ricco di essenziale fascino e severa maestosità.


foto di Marco Cabbai - panorama Alpi Giulie




Ringrazio Marco di http://www.suimonti.it per le belle foto

4 commenti:

  1. Marco writes:

    Kugy ha anche detto "una montagna si impara a conoscerla davvero quando ci dormi sopra" e "Non si cerchi nel monte un’impalcatura di arrampicate, si cerchi la sua anima". Queste due piccole ma significative frasi racchiudono, per me, il segreto per scoprire le vere Alpi Giulie. Così severe, aspre, talvolta così fragili che si sgretolano nelle mani, così solitarie, così maestose, affascinanti, belle, scontrose e difficili. Ed allora camminarci sopra, in silenzio, senza fretta, lasciandosi guidare dai segnali della montagna…e quando viene la sera fermarsi ore ad ammirare le lunghe ombre e facendo volare i nostri pensieri oltre ogni guglia, dietro ogni anfratto e lungo ogni parete, che con il chiarore della luna sembrano più vicini e magici.Questo è il modo giusto per avvicinarsi alle Giulie.Grazie Luca, complimenti per il lavoro e grazie per averci fatti fermare ancora a pensare ... ed a sognare sulle Giulie.

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  2. "Per tutta la vita io mi sono stretto alle montagne come ad amici più forti. E furono così buone con me! Spesso mi hanno guidato, qualche volta confortato e risollevato da gravi pene terrene.Questa è, secondo me, una vita d'alpinista.Così vi ho desiderate, così son venuto fiducioso, e così, quando sarà l'ora, me ne andrò da voi, belle eterne montagne! (Julis Kugy)Grazie a te Luca:idea:, rileggero' "Dalla VITA di un alpinista"ciao, frivoloamilano

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  3. Eh sì , mi frullava da un po di tempo questa idea di una immagine pulita delle Giulie. Se in futuro non sarà così , almeno dentro di me le vorrò sempre ricordare in questo modo. Mandi Luca

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  4. dorino writes:Bellissima Poesia di immagini e parole. Proprio un bellissimo Capolavoro. In queste immagini, in queste frasi si può toccare con mano e sentirne la consistenza della Vera Passione per le Nostre Grandi Signore. In ogni parola c'è una forza che riconoscerei fra mille, la Vera Forza della Passione. Una Forza Magnifica che per fortuna ci distingue da altri nostri simili abituati a salire verso il cielo azzurro solamente per "stoppare" il cronometro. Complimenti Luca stai facendo un Lavoro Incantevole e sono veramente contento di averti assegnato a suo tempo il PREMIO IL GROP perchè te lo meriti tutto. Te lo meriti perchè sai scrivere con l'inchiostro più raro del nostro mondo, quello dell'Anima. E leggendo i vari tuoi post mi sono accorto che anche tu, come me, hai un modo speciale di "salire", anche tu usi l'Anima prima degli scarponi. Per ultimo voglio aggiungere un piccolo mio pensiero che forse ci accomuna: "In Montagna non per conquistare, ma per essere conquistati". Buona Salita a tutti da Dorino.

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