martedì 1 maggio 2018

Mrzli Vrh


Aggiungiamo ancora un tassello al lungo lavoro di esplorazione delle cime e dei sentieri della grande guerra, nel tratto compreso tra la Conca di Dreznica , sopra Caporetto e Tolmino dove sorgeva la “Testa di ponte” dell'esercito dell'impero Austro-Ungarico.



Il nostro itinerario parte stavolta da poco sopra il villaggio di Krn, incoronato dallo splendido panorama di cime che vanno dal Monte Nero (Krn) alla Batognica , dal Peski al Maznik dallo Sleme al Mrzli Vrh. E sarà proprio il Mrzli Vrh la nostra meta. Il ritorno in questi luoghi è sempre ricco di emozioni e ricordi, dai racconti di guerra ad episodi allo stesso modo tristi di qualche anno fa ( Krn e Batognica due cime da ricordare). Il nostro andar per questi monti è silenzioso e rispettoso dei luoghi che portano il segno della morte ma che allo stesso tempo sono mitigati dalla rinascita della primavera, dalla fioritura di genziane e pulsatille, dalla vita che senti ripartire sotto i passi lievi dei nostri scarponi. Un cancello, poco prima del parcheggio di Planina Kuhinja, indica la via da seguire, una dolce pista forestale si estende in leggero saliscendi sui prati in fiore, al cospetto delle cime. Per arrivare a Krn si passa per Kobarid e prendendo la strada in direzione di Bovec si oltrepassa il Ponte di Napoleone e invece di salire a Dreznica si prende a destra per una stretta rotabile superando i piccoli paesi di Ladra, Smast, Libusnje e Vrsno per terminare nella conca di Krn. Si inizia quindi con la splendida vista sulle creste, seguendo la sterrata che presto inoltrandosi nel bel bosco di faggi si trasforma in mulattiera e poi sentiero, per andare infine a raccordarsi con la pista forestale proveniente dal paese di Krn.








Sempre all'interno di un bel bosco rigoglioso, ricco di fioriture di stagione, con qualche scorcio panoramico verso valle e verso il Matajur, dopo circa un'oretta ci si congiunge con la strada proveniente da Planina Medrja in direzione dello Sleme. Da li, in leggera discesa, in campo aperto, tra preziose fioriture di orchidee spontanee, in pochi minuti raggiungiamo Malga Pretovc, proprio alla base della piramide del Mrzli Vrh.








Una breve pausa per fare il punto, guardare indietro verso il Monte Nero e spaziare poi sui profili delle montagne sopra Tolmino e poi si riparte seguendo le indicazioni per la cima. Da dietro la malga un sentiero sale decisamente sul fianco sinistro della montagna, in direzione delle rocce, dove si possono notare alcune grotte scavate nella roccia, in particolare una con all'esterno una recinzione e una grande croce. All'interno un piccolo altare in pietra dedicato alla Vergine Maria e realizzato dalle truppe ungheresi dell'esercito imperiale. Riprendendo a salire sempre sul lato sinistro della montagna, appena si esce da un bel boschetto, la vista non può non cadere verso giù, sulla piccola chiesa di Javorca, visitata proprio un paio di giorni fa, in occasione della salita alle sorgenti della Tolminka. 








Raggiunto il punto più a est in corrispondenza della cresta, si inverte direzione e seguendo quest'ultima in pochi minuti si raggiunge la grande croce della vetta del Mrzli Vrh . Sul versante opposto a quello di salita la montagna precipita scoscesa sul fondovalle dell'Isonzo regalandoci splendide viste, disturbate , ma solo in parte dalla foschia e dal cielo non proprio azzurro. Anzi, le nuvole grigie e il vento che aumenta un po di intensità sulla cima, preannunciano l'arrivo di probabile pioggia, non prevista per oggi.









Il sentiero prosegue seguendo il filo di cresta della cima, attorcigliandosi un po tra le rocce e i ruderi di guerra preannunciando l'interessante scenario di resti di trincee , si scende dunque verso nord ovest, il sentiero segue un po la linea della trincea principale, mentre in direzione di Malga Pretovc, si possono notare il resti delle trincee austro-ungariche con numerosi camminamenti. L'esercito Italiano invece occupava il versante in direzione di Malga Lapoc fermandosi nel “Trincerone”. La conquista del Mrzli Vrh, per la posizione predominante sopra Tolmino, era considerata fondamentale per l'esercito italiano ma nonostante i numerose e sanguinosi attacchi non fu mai conquistata, anzi , nelle memorie di guerra resta comunque sinonimo di morte. 




In rispettoso silenzio, come ogni volta che percorriamo i sentieri della memoria, scendiamo tra le trincee per fare ritorno a Malga Pretovc e poi dopo una breve pausa riprendere il cammino verso Krn sotto le prime gocce di pioggia che comunque non mi impedisce di fermarmi a fotografare i dettagli della natura . 





Il rientro a Krn è lento e piacevole, ha smesso di piovere, adesso siamo nei verdi prati di Krn, si torna a casa con i ricordi di una bella escursione..............




........... chiudiamo il cancello dietro di noi ma il cassetto pieno di fogli dei nostri racconti resta aperto

2 commenti:

  1. E vorrei vedere che due gocce di pioggia ti impediscono di fotografare la natura. Ti sei già dimenticato di Cima d'Asta?
    E, per favore, non chiudere mai il cassetto dei racconti.
    Ciao. Decimo

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    1. Il cassetto dei nostri ricordi non si chiude, ogni tanto devo fare un po di ordine per non perdermi .......

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