domenica 29 aprile 2018

Javorka e Izvir Tolminske


Ovvero la Chiesa di Santo Spirito di Javorca e le sorgenti della Tolminska.




Riprendiamo il cammino sui percorsi della grande guerra tra Italia e Slovenia. In particolare continuiamo “l'esplorazione” delle cime e delle trincee delle montagne da Caporetto a Tolmino, mettendo insieme la curiosità e la conoscenza della storia della guerra in montagna, con il piacere naturalistico dell'escursionismo. Superato ormai da tempo l'ostacolo psicologico di quello che era il confine di stato eccoci quindi nuovamente in movimento sui pendii della Prima Guerra Mondiale, a ridosso e talvolta lungo quella che era la prima linea del fronte bellico. Molto spesso le escursioni in queste zone, considerato il tipo di terreno, presuppongono una discreta preparazione fisica e una certa predisposizione a muoversi su territori aspri e selvatici, dove i dislivelli sono importanti e anche le ore di marcia. Percorrendo questi sentieri, salendo queste cime, attraversando le trincee e i baraccamenti, non si può fare a meno di pensare alle difficoltà in cui si svolgevano le operazioni militari e gli scontri costati migliaia di vittime. Ma l'aspro ricordo della storia trova in parte il suo equilibrio nella bellezza selvatica delle Alpi Giulie e dell'Alto Isonzo. La natura infatti qui si fa sentire, siamo ai bordi del Parco Naturale del Triglav, territorio indiscusso di storie e leggende, di di tesori di inestimabile bellezza, custoditi da un camoscio dalle corna d'oro simbolo del parco.
Non siamo ancora in grado quest'anno di affrontare dislivelli eccessivi e pertanto, con il dovuto rispetto per la montagna, ci lasciamo si convincere, ma ci avviciniamo gradualmente con una bella escursione nella zona sopra Tolmino e in particolare andremo a visitare le sorgenti del torrente Tolminska, più su della splendida forra della Tolminska Korita che abbiamo già avuto il piacere di vedere alcuni anni fa. Andiamo a vedere dove nasce la Tolminska, un angolo di paradiso, un giardino protetto dalle alte pareti del Tolminski Kuk, del Veliki Bogatin, del Prehodci.


Vale proprio la pena, prima dell'escursione, che ha inizio dal parcheggio vicino al cancello di Malga Polog, andare a visitare la Chiesa di Santo Spirito di Javorca, posta su un bel balcone panoramico posto esattamente alle spalle di quelle montagne citate, sulle quali si è aspramente combatutto. Prima però occorre mettersi il cuore in pace e affrontare con calma i 7/8 chilometri di strada sterrata che uniscono il paese di Zatolmin alla malga Polog. In quindici venti minuti si raggiunge la chiesa che appare davvero bella , lassù in alto sopra la scalinata di accesso. La Valle della Tolminska durante la guerra fungeva un po da via di collegamento per rifornire le prime linee del fronte Austro-Ungarico, alimentate anche da una teleferica che partiva dal lago di Bohjni. La particolare chiesa in struttura lignea risale al 1916, decorata con numerosi stemmi tra i quali si riconoscono quelli di Gorizia e Trieste. All'interno tutte le pareti sono rivestite in quercia su cui sono incisi i nomi di tutti i caduti sulle montagne dei dintorni , sul pavimento in granito le iniziali di Francesco Giuseppe l'Imperatore. La visita è breve ma molto suggestiva e remunerativa e ne vale la pena , anche dal punto di vista paesaggistico. Da qui partono anche alcuni percorsi che consentono di raggiungere le malghe in quota e alcune cime come ad esempio il Mrzli Vrh , punto panoramico sulla testa di ponte di Tolmino .






Ridiscesi al cancello della malga, iniziamo percorrere la pista sterrata che conduce alla stessa. Si entra in un giardino in fiore, nelle vicinanze resti di bunker e trincee. 



La malga Polog si raggiunge in pochi minuti. La stagione della monticazione è iniziata da poco, ci sono le mucche al pascolo, ma non è ancora possibile acquistare il formaggio, bisogna aspettare ancora un mesetto circa. 




Risaliamo la sterrata che si snoda tra gli alpeggi fioriti in direzione del bosco, in direzione delle montagne. Entrati nel bosco prevalente di faggi, dopo pochi minuti si trovano le indicazioni per malga Prode, per raggiungerla però occorre cimentarsi con una rudimentale “kurukula” che attraversa sospesa le rumorose e limpidissime acque della Tolminska. 







Dalla malga Prode oppure proseguendo lungo la strada sterrata, che ora diventa più ripida, si raggiungono i prati di Planina pod Osojnico.





Davvero un bel posto, un giardino nascosto tra le montagne. Dalle rocce sgorgano in più punti le acque della montagna a formare numerosi rivoli che si sovrappongono e si intersecano tra loro, sui prati punteggiati da centinaia di genziane e tante preziose orchidee spontanee, fino a confluire sul letto sassoso del torrente. 














Per un po stiamo qui, poi però alla fine dobbiamo scendere e lo facciamo lasciando che i pensieri si sovrappongano, contrasti inevitabili tra i crudi ricordi della guerra e la bellezza indiscutibile della natura, che alla fine prevale.  

4 commenti:

  1. Bel giro in luoghi che sembrano abbastanza solitari, ideali per guardarsi attorno e meditare.
    La settimana scorsa sono andato anch'io, solitario, sull'Ortigara a meditare....
    Buon proseguimento per sentieri.
    Ciao. Decimo

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    1. Ciao Decimo, le montagne della Slovenia sono molto Wild, c'è veramente la possibilità di immergersi nella natura, con il corpo e con la mente.......

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  2. Ciao Luca . Complimenti per le superlative foto .
    Ma dimmi ; che obiettivo utilizzi con il tuo Nikon ?

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    1. Grazie Paolo. Durante le escursioni in montagna devo fare i conti con il peso, per questo in genere uso il 16-80 mm con la D7200 che mi consente sia di sfruttare il grandangolo che il medio tele. Per le foto dei fiori e dei dettagli a volte come in questo caso il 105 micro e un piccolo cavalletto leggerissimo ma sufficiente. Qualche volta, quando so che c'è la possibilità di fotografare torrenti o cascate porto anche il polarizzatore e alcuni filtri. Ma non sempre, dipende appunto da quanto impegnativa è l'escursione.... Ciao

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