Alla Casera Monte dei Buoi...... piacevole e panoramica escursione, poi nel bosco, dove la natura si rivela allo stesso modo, serena e calma, selvaggia e nobile ..........
Dal centro del paese di “Sighiet” sotto un cielo azzurro di nuvole imbocchiamo il segnavia 169 percorrendo una bella mulattiera che va poco più avanti a raccordarsi con la pista forestale che serve la cava di marmo. Nel breve tempo che serve a raggiungere un crocevia lo sguardo può già spaziare sugli articolati profili rocciosi delle belle montagne che sovrastano la Val Degano, preludio di rilassanti panorami che ci accompagneranno nell'escursione di oggi. Si può seguire la pista forestale di servizio girando a destra o seguire il sentiero che salendo nel bosco, passa accanto a una vecchia presa dell'acqua e poi con percorso più articolato si ricollega più in alto con la pista stessa nei pressi di una ancona votiva. Scegliamo questa soluzione che si rivela più interessante. Sarà pure lo stesso ma il sentiero permette di entrare più in contatto diretto con il bosco che è decisamente bello. Fitta vegetazione di abete rosso, tra i rami filtrano i raggi di un bel sole che, complici le nuvole sparse illuminano magicamente il sottobosco, facendo risaltare uno splendido mondo in miniatura.
Ripresa la strada, un traverso, qualche stretto tornante e poi il fitto bosco lascia spazio a radi larici spalancando la vista a grandi panorami con la splendida visuale sul versante Est del Monte Chiadin che attira già da un po' il nostro interesse per una probabile futura salita. Proseguendo ormai in spazi sempre più aperti e lasciando a sinistra la diramazione per casera Vas a breve siamo in vista del bel ripiano dove sorgono i ruderi di Casera Monte dei Buoi distrutta da una slavina di recente. Le marmotte sorvegliano lanciando sonori avvisi mentre sulle rocce compaiono le prime fioriture di orecchia d'orso e genziane. Per qualche minuto il sole scompare tra le nuvole avvisandoci che la stagione buona non è ancora pronta. Si alza il vento freddo e per poco fiocca qualche pallina ghiacciata, ma dura poco …... oggi il tempo varia di continuo e quando torna fuori il sole si sta bene.
La Casera è ormai ridotta ad un cumulo di pietre, dei ruderi dai quali spuntano momenti di vita lasciati probabilmente come stavano...... Speriamo che in futuro possa essere ristrutturata in qualche modo, sarebbe un vero peccato perderla, così ben inserita in un fantastico ambiente. Guardiamo su, verso Ombladeet, c'e' ancora neve e il sentiero che prosegue dalla Casera sembra scomparire tra gli schianti. Si vorrebbe provare ad andar su ma la voglia di primavera ci ha fatto lasciare i ramponcini in auto e allora lasciamo perdere. Anche il monte Vas sembra problematico, la traccia che porta al Passo Pizforchia si aggroviglia tra i rami rotti degli alberi …... alla fine lasciamo perdere, no fastidi per oggi.
Facciamo sosta alla Casera prima di riprendere il cammino verso Casera Vas. Questa sorge in posizione felice al centro di una splendida radura e offre possibilità, seppur spartana di un discreto ricovero. C'è pure il libro degli ospiti per lasciare una firmetta.
Si prosegue lungo la forestale, ogni tanto tagliamo per i boschi fino ad una sorgente, il Poc di Suttul, poi è tutta pista forestale. Si scende, piano, assaporando colori e odori del bosco, andando incontro al vento da ovest che si mescola con il rumore dell'abbondante acqua del Rio Frassanetto ormai vicino.
Cammino avanti, guardo a terra, Marisa è qualche centinaia di metri più dietro, poi alzo lo sguardo ed è li, di schiena, il grande mammifero non mi ha sentito arrivare, forse il vento e il rumore dell'acqua mi hanno dato una mano. Un bel cervo, con il suo affascinante palco. Un attimo, lo guardo, lui mi guarda. Un attimo e non c'è più. Non ho provato a scattare una foto, non ci sarei riuscito, tutto troppo rapido. Mi resta l'affascinante visione del Signore della foresta, Cernunno, con i suoi rami protesi la cielo, elegante e dignitoso, che con nobile slancio scompare all'interno del suo selvaggio regno.
Senza velleità alcuna
vado dietro, per terra i segni freschissimi del suo passaggio sono
l'unico e inequivocabile ricordo......
Il cervo con il palco mi manca!!! Spero un giorno in un bell'incontro! Peccato per la casera Monte dei Buoi....speriamo veramente che la ricostruiscano!!
RispondiEliminaLa vista del cervo è una bella emozione che conserverò per molto, quasi quasi son contento di non essere riuscito a fotografarlo, così rimarrà solo un emozione
EliminaBella passeggiata ma in questo momento ho gran voglia di roccia e le foto con le montagne ancora innevate in quota mi lasciano un po' sconsolato ma in fondo non siamo ancora estate.
RispondiEliminaImpronte di cervo: io faccio il tifo per il lupo.....
Per quanto riguarda la casera spero che da voi vada meglio che da noi: i fondi mancano per queste cose(zaia dixit)..... lasciamo perdere.
Ciao.
Decimo
Qui da noi purtroppo i soldi per queste cose cominciano a scarseggiare e poi non ci sono più tanti capi da giustificare la motivazione, almeno se non abbinata ad un discorso turistico, ma c'è tanto da fare ..... devo dire che qualche giovane comincia a capire e si sta muovendo, ma sono piccoli casi....... le montagne alte hanno ancora neve nei canali e le situazioni non sono da sottovalutare, speriamo nel caldo...... cervi,lupi,orsi e linci... la montagna si sta ripopolando
Eliminaciao Luca, la 5 foto la trovo molto suggestiva, sembra di vedere un bosco in miniatura...va beh dai con un po' di immaginazione...mandi
RispondiEliminaCiao Fabio, non è immaginazione, ma realtà....... un bosco in miniatura popolato di elfi e spiritelli...... fantastico !
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