“Grido di pietra”, così è conosciuto in tutta Europa il Campanile di Val Montanaia. Quel profilo, simbolo indiscusso del Parco delle Dolomiti Friulane, svetta al centro del catino sommitale della Val Montanaia, circondato da una spettacolare corona di pinnacoli e crode. Non vediamo l'ora di metterci sotto con il naso all'insù.
Ma per poter godere di tanta bellezza, per poter restare per dei minuti a bocca aperta ad ammirare questo obelisco di pietra, bisogna faticare un po', c'è da risalire la ripida e pietrosa Val Montanaia.
Le Dolomiti Friulane sono montagne aspre, apparentemente inaccessibili, i sentieri sono spesso ripidi e impervi, con lunghi avvicinamenti. Più ti avvicini a loro più ti isoli, più sali più senti di entrare in un'altra dimensione, lontano dalla folla, lontano dalle grandi direttrici del turismo montanaro. Ti sembra di entrare in una cattedrale dove le pareti sono fatte di guglie, cime e pinnacoli e il tetto è il cielo. Tutto diventa Silenzio con la esse maiuscola.
Si cammina, guardando su, magneticamente attratti dalle pareti, una sorta di rispettoso procedere pensando ai tanti nomi famosi che nel corso degli anni ha fatto la storia dell'alpinismo. Nel 1902 l'ha sfiorato Napoleone Cozzi, lasciando,però la prima salita agli austriaci Von Saar e Von Glavell . Su queste montagne, le Dolomiti Friulane seguirono poi i nomi di moltissimi alpinisti famosi, da Tita Piaz a Soravito, da Solleder a Castiglioni, Gilberti e Comici, Gervasutti e Casara, per citarne alcuni senza dimenticare poi Spiro dalla Porta Xidias e naturalmente Mauro Corona.
Partiamo subito dal parcheggio nei pressi del rifugio Pordenone che per il momento evitiamo tenendoci sulla destra orografica della valle seguendo le indicazioni. Un primo tratto immerso nel bosco di abeti sale già ripido poi abbandonato a sinistra la traccia per il belvedere usciamo sulla bianca pietraia che sempre in costante salita si sposta, fedele agli ometti di pietra, sull'altro lato della vallata per raccordarsi con il sentiero proveniente dal rifugio.
Proseguiamo ora sulla sinistra orografica, con un occhio agli ometti e l'altro alle pareti che avvolgono la Val Montanaia. Prima ancora che la vallata si restringa, prima ancora di procedere in direzione del canalone sulla destra ecco che appare per la prima volta la punta del Campanile, la parte alta, quasi dal ballatoio in su. Sembra vicino, sembra !. Ma le pietraie instabili e il successivo stretto canale incassato, disseminato di grandi massi sono l'ostacolo da superare con fatica.
Poi, oltre questi si attraversa a lunghe svolte una parte caratterizzata da un bellissimo lariceto e tralasciate le indicazioni del sentiero Micheluz si accede al tratto finale. Il Campanile ormai appare distintamente e svetta incombente e strapiombante sopra le nostre teste. Eccolo li, come un miraggio, in piena luce, la valle si allarga e lui spunta come un missile, altissimo. Si vede la cuspide, il ballatoio, seguo le linee immaginando la prima salita. Il suono di una campana, qualcuno è in cima.
Sotto l'impressionante e isolato campanile, che appare strapiombante da qualsiasi parte lo guardi, un enorme basamento lo sorregge, sembra quasi che delle radici di pietra siano conficcate per chissà quanti metri in profondità, per resistere nel tempo al gravare della sua inclinazione e del suo peso. Una meraviglia!
Le ultime pietraie, per quanto ripide e faticose si affrontano con il piacere imminente del premio, le foto si sprecano, eccoci al cospetto del Campanile di Val Montanaia.
Alla sua base, nella conca prativa dell'alta Val Montanaia spicca il rosso Bivcacco Perugini, tutt'attorno pinnacoli, cime, guglie e torrioni apparentemente irraggiungibili. In alto davanti a noi forcella Montanaia, da li si scende in Val d'Arade e al rifugio Padova. Un trekking di più giorni ( che mi frulla in testa da un po ) consente, toccando i rifugi Padova, Giaf, Pacherini e Pordenone di realizzare uno splendido anello all'interno del parco, toccando i posti più suggestivi e appartati delle Dolomiti Friulane. Cerco di resistere all'attrazione che il Campanile provoca inevitabile, costringendoti a stare li ad ammirarlo in ogni suo forma, concentrandomi sul resto del contesto, Cima Toro, Cima Emilia, Cima Both, I Monfalconi di Montanaia, la Croda Cimoliana, la Cima Meluzzo. Ma il protagonista è lui “il Grido di pietra” che svetta elegantemente sopra di noi .
Una montagna illogica, così lo definisce Mauro Corona , custode legittimo del Campanile “parte in mezzo ad un prato e va su per 300 metri, strapiombante da tutte le pareti. La sua posizione solitaria lo rende unico, è come una matita piantata dal Padreterno, io credo che anche un profano, uno che non sa niente di scalate, se arriva alla base del Campanile e lo guarda per un attimo sente il desiderio di salirvi in cima almeno una volta “. Ed eccoci qua con il naso all'insù.
La discesa non è altro che un continuo voltarsi indietro a controllare che il Campanile sia ancora li, che non sia stato solo un incredibile miraggio, poi una volta girata l'ansa del canale e il Campanile scompare, realizzi che non è un sogno ma è tutto vero.
l'ultimo quadretto ti appare con la vallata e di fronte il Monte Ferrara e le Postegae.........
.........e mentre sorseggi una birra e assaggi un dolce al rifugio Pordenone pensi che in effetti questa è come una grandissima Cattedrale e come ogni cattedrale che si rispetti anche questa ha il suo Campanile, solo che questo è il più bello del mondo!
Mi inchino a cotanta bellezza e non pronuncio parola, non servono. Complimenti. Noi siamo nelle Dolomiti di Sesto e cerchiamo di rendere omaggio a Flavio seguendo le sue orme:oggi il Monte Arnese, domani il giro dei tre rifugi.
RispondiEliminaCiao. Decimo
Ciao, appena tornato dopo qualche giorno in Val di Fassa...... anche noi abbiamo ripercorso i sentieri di Flavio, con piacere ho salito il Sasso delle Undici con Marisa......uno dei posti di cui tanto avevamo parlato!
EliminaIl campanile di Val Montanaia ........beh si commenta da solo !
forse la prossima settimana se gira giusto faremo anche noi il giro del tre rifugi !
Ciao
Dico sempre di tornarci...è un posto davvero meraviglioso!
RispondiEliminaMeraviglioso è poco, lì resti a bocca aperta per un bel po di minuti !
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