Non ho fatto in tempo ad assorbire il gran bel giro della Cima Ombretta che, per sfruttare una finestra di bel tempo e gli ultimi giorni di ferie, siam pronti a ripreparare gli zaini e a ripartire per un altro bel giro sulle Dolomiti.......
Inutile negare, i Monti pallidi offrono una tale varietà di percorsi ed opportunità eccezionale e anche stavolta ne tiriamo fuori uno che è sicuramente molto remunerativo dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e geologico, l'anello della Croda da Lago. Escursione che ci vogliamo gustare tutta e per questo ci mettiamo vicino anche la cima del Lastoi di Formin e una notte al rifugio Palmieri.
Un bel percorso ad anello che affrontiamo partendo dalla località Ponte Rocurto, sulla strada che da Cortina sale al Passo Giau, attraversando una bella varietà di ambienti, ognuno con le sue speciali caratteristiche, ognuno con il suo spettacolare fascino.
Un cartello posto all'inizio del sentiero illustra le varie possibilità e alcune carattersitiche. Seguendo il segnavia 437 con le indicazioni per il rifugio Palmieri ci addentriamo in una bella abetaia, superato il rio Costeana avanziamo tranquillamente quasi in piano per poi iniziare a salire sempre all'interno del bosco e superato un gradone roccioso giungere ad un bivio. Qui, lasciato il sentiero per il rifugio e la graziosa radura erbosa del Cason di Formin, costeggiando il Rio dell'alpe di Formin risaliamo la valle omonima.
Un cartello posto all'inizio del sentiero illustra le varie possibilità e alcune carattersitiche. Seguendo il segnavia 437 con le indicazioni per il rifugio Palmieri ci addentriamo in una bella abetaia, superato il rio Costeana avanziamo tranquillamente quasi in piano per poi iniziare a salire sempre all'interno del bosco e superato un gradone roccioso giungere ad un bivio. Qui, lasciato il sentiero per il rifugio e la graziosa radura erbosa del Cason di Formin, costeggiando il Rio dell'alpe di Formin risaliamo la valle omonima.
Intanto tra la vegetazione, dietro di noi fanno capolino le sagome delle Tofane, La valle presenta una primo tratto immersa nella vegetazione di pini e larici che però, ben presto termina per lasciare spazio ad un ambiente interamente roccioso, fatto da enormi massi dove occorre destreggiarsi un po per affrontare la sempre più ripida salita. Siamo al cospetto delle grandi guglie rocciose della Croda da Lago.
Man mano che saliamo, mentre alle nostre spalle i panorami si ampliano, di fronte a noi prendono sempre più forma le lunari formazioni caratteristiche del Lastoi di Formin. Raggiunta la forcella omonima approfittiamo della pausa per ammirare il paesaggio che si apre sull'altro versante, i grandi prati verdi dell'Alpe di Mondeval, le inconfondibili forme del Pelmo e del Civetta, il becco di Mezzodì.
La forca Rossa del Formin si distingue dal resto dell'ambiente proprio per la colorazione particolare delle sue rocce, che improvvisamente si interrompe appena oltre il dosso quando ci avviamo in direzione della cima del Lastoi de Formin. Cambio di scena, alle nostre spalle le colorate pareti ovest della Croda da Lago, davanti a noi l'immenso altipiano roccioso dall'aspetto lunare che culmina sulla cima. Ad attirare l'attenzione ora sono delle strane formazioni rocciose, sabbie arenarie spezzate in migliaia di pezzi e posizionate in verticale o in formazione, quasi a sembrare l'opera di un bizzarro artista. Il percorso per la cima, in una giornata splendida come oggi, non è obbligato, si può procedere tra i grandi piani rocciosi obliqui, ma la cosa migliore è seguire gli ometti, che rendono tutto più facile La salita in caso di nebbia secondo me non è tanto consigliabile, visto proprio l'immensità rocciosa e le numerose tracce che si perdono o che possono diventare delle trappole per la presenza di crepacci che precipitano in pareti rocciose decisamente verticali.
L'ultimo tratto è un po più ripido ma alla fine zigzagando tranquillamente tra le rocce raggiungiamo la panoramica cima del Lastoi de Formin. La vista dalla cima è mozzafiato, forse uno dei più bei panorami delle Dolomiti. 360 gradi di emozioni !
Merita una bella sosta per gioire del momento e per scattare delle belle foto e intanto il tempo passa e viene il momento di scendere, ci vuole ancora un po di tempo per arrivare al rifugio.
Il posto è talmente particolare e affascinante che però ci fermiamo spesso durante la discesa alla forcella, prospettive curiose, spazi e paesaggi infiniti attirano i nostri sguardi, tanto che appena guardo l'orologio mi accorgo che sono già le cinque di pomeriggio.
Raggiunta di nuovo la forcella si deve ora scendere nelle praterie del Mondeval e risalire alla forcella Ambrizzola per poi scendere al rifugio lungo le praterie dei monti di Federa. Tra la Croda da Lago e il Becco di Mezzodì una traccia raggiunge una piccola forcella e decido di andare a curiosare. Come pensavo, da lì una traccia non segnata sulla carta scende lungo un ripido ghiaione fino alla comoda pista per il rifugio e ci consente di evitare un giro un po più lungo.
In breve siamo al rifugio sul bordo del lago Federa, arrivati giusti giusti per cena........ Ora blu e foto alle stelle per completare la splendida giornata, poi via a dormire...........
...................Come dicono, il mattino ha l'oro in bocca. Seguendo il proverbio mi alzo presto in attesa di colazione, infilo gli scarponi e faccio un bel giro intorno al grazioso piccolo lago Federa proprio sotto le grandi pareti della Croda.
Alle prime luci dell'alba e in attesa che il sole faccia capolino dietro la sagoma dell'Antelao, cerco di portare a casa qualche gioco di luce riflessa nel lago.
Il blu si trasforma pian piano e la luce diventa calda e morbida, le ombre ancora lunghe regalano suggestive visioni, ogni volta è uno spettacolo nuovo che a me piace gustare a piccoli sorsi.
Dopo colazione, prima di scendere ci facciamo un altro giro del lago, poi entriamo nel bellissimo bosco per scendere a Ponte Rocurto.
La discesa è senza fretta, il sentiero per un po , prima di scendere , è un dolce saliscendi all'interno di un bosco luminoso. Assaporiamo gli ultimi panorami e poi giù, raggiunta l'auto facciamo una puntata a Passo Giaù per passare il tempo, hanno previsto pioggia a breve e non osiamo salire al rifugio Nuvolau, meglio una bella sosta prima di Auronzo all'agriturismo Bombassei..........
.... e tu chiamale, se vuoi, emozioni.....
RispondiEliminaStupendo. Ciao Decimo
le discese ardite e le risalite, su nel cielo aperto .......... !
EliminaCiao !