Per non smentirci anche stavolta decidiamo di chiudere l'anno con un'ultima uscita. Non andiamo a cercare meraviglie, anche se a volte basta poco per poter tirar fuori dalla carta topografica un itinerario si semplice, ma molto piacevole. Quello che ci vuole, quello che cerchiamo in attesa che giunga l'ultima sera di questo 2016
Dalla piazza di Forgaria il segnavia CAI 816 con indicazioni per Monte Prat ci inviata a salire la lunga e ripida scalinata in pietra , per poi, superate le ultime case del paese, imboccare il sentiero che nel primo tratto coincide con una pista sterrata. Prima di intraprendere l'escursione vale la pena effettuare una breve visita alla zona degli scavi archeologici di Castelraimondo o Zuc di Schiaramont, dove oltre al piccolo parco culturale si può godere di una buona vista sulla profonda Val d'Arzino. Non mi soffermo nella descrizione del sito che comunque merita una visitina, ma rimando alle numerose recensioni reperibili in rete. Comunque dopo una breve visita riprendiamo la mulattiera che in questo primo breve tratto, fino alla località Forcja, procede in falsopiano tra la vegetazione. Ciclamini e pungitopo, qualche timida primula cerca di farsi largo tra le edere dei muretti a secco, mentre i raggi di un sole senza troppe pretese filtrano tra i rami dando l'illusione che l'inverno non sia ancora arrivato. In realtà la temperatura è più frizzante del solito, ma basta mettersi in moto ….
Un cartello indica a sinistra il sentiero di Costalunga mentre noi procediamo verso Monte Prat. Adesso si sale, in parte nel bosco in parte affacciati sui ghiaioni di Costalunga fino al bivio in località Coronas, dove ancora tralasciamo la deviazione per Rope, seguendo il sentiero principale.
Tra muretti a secco ricoperti di muschio, solitari boschetti, improvvise aperture sulla Val D'arzino, sui monti di Anduins ,verso Piancavallo e anche verso il mare, raggiungiamo piacevolmente in piccolo nucleo di case di Bedoi.
In breve seguendo la pista arriviamo alla strada di Monte Prat, dove si apre il grande pianoro con una discreta vista sulla dorsale del Monte Cuar e del Monte Flagjel. Giornata piacevole, percorso rilassante privo assolutamente di qualsiasi difficoltà, adatto a tutti, basta aver voglia di camminare un po'. Al bivio poco prima dell'albergo Monte Prat, sempre seguendo il segnavia CAI, ci dirigiamo verso Ciondolar. L'altipiano di Monte Prat è particolarmente gradevole, si passeggia in falsopiano tra i prati, i boschetti e le roccette, lungo la stretta stradina che serve numerosi piccoli e grandi stavoli ristrutturati che fanno da contorno ad altrettante, a volte appartate, piccole radure.
Piegando verso nord ci addentriamo ancora nel bosco fino a raggiungere la Val Borgna dove facciamo sosta. Abbandoniamo l'idea di proseguire fino in Val Tochel, per tenerci un po di tempo per eventualmente scendere per il sentiero Costalunga.
Ritornati verso l'Albergo Monte Prat , seguendo le tracce del Troi da l'Ors andiamo a vedere se si può scendere il sentiero di Costalunga. Vari commenti trovati in rete parlano di un percorso piuttosto ripido e mal indicato, con diversi problemi dovuti alla cattiva manutenzione...... comunque siamo escursionisti curiosi e andiamo a vedere e tutto sommato abbiamo fatto bene …..Attraversiamo uno splendido bosco di faggi, camminando su uno spesso tappeto di foglie, tra affioramenti rocciosi, conche e doline per raggiungere il grande spazio prativo di Ciondolar di Sot, dove un crocefisso con campana e una panca si affacciano sulla Val d'Arzino. Impossibile rinunciare all'invito per una bella e riposante sosta. Non abbiamo premura, oggi è l'ultimo giorno dell'anno e non abbiamo impegni …. se fosse per me si potrebbe anche star qui ed aspettare la sera.
Un'ombra oscura per una frazione di secondo il sole, poi un'altra e un'altra ancora..... un rumore in cielo, come un fruscio, come quando senti passare un aliante o robe simili..... alzo lo sguardo ed eccolo, eccolo lì, un grande esemplare di grifone e un altro e un altro ancora. Ci volano sopra, a pochi metri, enormi, eleganti. E' relativamente facile imbattersi nel grifone in questa zona, sono tutti provenienti da Cornino, ma ammirarne il volo, osservare la grande apertura alare, seguire i loro lenti e prevedibili volteggi è sempre una bellissima esperienza. A quest'ora si alzano in volo dalla riserva , spesso in direzione del Flagjel e per farlo passano sopra le nostre teste, a pochissimi metri e allora, cercando di controllare inevitabili emozioni è anche abbastanza facile portare a casa degli scatti discreti. Mezz'ora abbondante di grande soddisfazione, poi quando il grande gruppo si allontana, riprendiamo il cammino alla ricerca della ripida traccia.
Seguendo dei radi bolli troviamo quella che può sembrare la giusta direzione. Il sentiero è piuttosto ripido e non proprio evidente, taglia in cost , poi scende ma non ne colgo la direzione, qualche albero di traverso, erba alta......mi fermo. Un altro gruppo di grifoni volteggia sopra di noi....... forse è lì in attesa, forse ci ritiene interessanti......ma siccome penso non sia ancor giunta la mia ora decido che forse è meglio tornare indietro. Ripercorriamo ancora il bellissimo bosco, che tagliamo e fuori percorso raggiungiamo case Bedoi per scendere a Forgaria .
E' pomeriggio inoltrato e il sole sta scendendo oltre i profili delle montagne, togliendo piano piano colore alle ombre ma non senza prima salutare il 2016 con un ultimo rassicurante tramonto, che solo in parte possiamo ammirare attraverso il bosco.
Al nostro arrivo
Forgaria è già in ombra e non ci resta che sorseggiare l'ultima
tazza di thè
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