domenica 13 novembre 2016

MONTE GLEVIZZA: da Mezzana ai piedi del Matajur


Immersi nei boschi delle Valli del Natisone saliamo dal paesino di Mezzana verso la cima del Matajur  



Quando arriviamo al paesino, in piazza, presso le due grandi vasche in cemento, non posso fare a meno di pensare a quanto lontani siano i tempi in cui salivo a Mezzana dove da Jolanda si poteva sempre gustare un'ottima pasta....... tempi lontani purtroppo. Ora a Mezzana vivono una dozzina di persone e per l'occasione ci accoglie freddamente all'ombra della dorsale che da San Pietro al Natisone sale fino alle pendici del Matajur.



Camini fumanti, foglie ghiacciate che pian piano stanno svestendo gli alberi per affrontare, supportate da un leggero ma frizzante venticello, il loro ultimo viaggio che la natura ha previsto per loro. Qualcuna cerca di resistere, di mantenere vivo ancora il colore dell'autunno, poi si stacca, vola per un po, si deposita dolcemente a terra lungo la strada interpoderale che porta verso Rodda, a formare un soffice tappeto su cui trovano buon stare tantissime castagne, segno che ormai anche nelle Valli del Natisone la malattia che le aveva colpite sembra superata. La strada sale, regala qualche panorama su Loch di Pulfero e sul corso del Natisone, poi piega a destra e poi ancora ripiega per poi appianarsi. 



Qui si incontra il sentiero, la pista che immergendosi in un bellissimo e vario bosco ci porta in breve al Passo di San Canziano (Svet Kocjan).






Prima di proseguire vale la pena di salire la cimetta del Monte omonimo dove sorgono i ruderi della Chiesa di San Canziano. Dalla cimetta una bella vista verso valle, ma quello che rende magico il posto sono i resti della Chiesa. Ormai in stato di abbandono dal 1935, i muri di pietra conservano i ricordi di un posto dove una volta si festeggiava il Santo, ma che a seguito di alcune diatribe tra gli abitanti di Vernassino e Mezzana con il parroco dell'epoca fu profanata e in seguito abbandonata al suo destino. Questo è un buon posto per fare una sosta.






Ripreso il cammino in poco più di mezz'ora, attraversando un bellissimo bosco di betulle, aceri, carpini e castagni arriviamo al Passo San Giorgio ( Svet Jur), storico crocevia di sentieri provenienti da Rodda, Pechinie, Podar.



Ancora nel magico bosco superiamo anche il bivio che porta in discesa alla chiesa di S. Ulderico per uscire poco dopo in un ampia radura prativa in località Nad Dolino. A brevi saliscendi, sempre in ambiente decisamente affascinante, raggiungiamo finalmente il Passo Glevizza per proseguire oltre la strada asfaltata proveniente da Mersino Alto, fino alla cima del Monte Glevizza. 











La panchina invita ad una bella sosta prima di decidere se proseguire. Da qui si possono raggiungere le Malghe di Mersino ( Marsinska Planina), il rifugio Dom Na Matajur e la cima in circa un ora e mezza. Percorso che conosco benissimo per aver percorso decine di volte, anche se ogni volta mi soddisfa e mi regala sempre nuove emozioni. Questa volta decidiamo di lasciar stare la cima. La chiesetta che tanto ci piace svetta sulle ormai visibili pendici dell'amato monte, oggi la osserveremo da qui. Le giornate in questa stagione si stanno accorciando parecchio e la salita alla cima ci porterebbe via troppo tempo precludendo la mia intenzione di realizzare un anello scendendo a Buttera dalla traccia che raggiunge dapprima la chiesetta di S.Ulderico.


Si scende dunque, al bivio imbocchiamo la traccia un po nascosta tra le erbe che in 10/15 minuti ci accompagna alla piccola chiesa posta su un'altrettanto piccola radura, su un pulpito affacciato sulle Valli.





Una traccia meno evidente, seminascosta dalle foglie, picchia giù ripida nel bosco. In alcuni tratti c'è da fare un minimo di attenzione ai radi segnavia, ma qualcuno ci ha preceduto, un paio di cacciatori, foglie mosse sul tappeto nel bosco che indicano il percorso da seguire. Finalmente, dopo 3/400 mt di discesa ambientata da un affascinante quanto solitario bosco, incrociamo una stradina sterrata. La traccia prosegue oltre e in una decina di minuti siamo a Buttera.



Un serie di piccole borgate, incorniciate dai colori autunnali, Tuomac, Uodnjak, Skubini e infine la strada interpoderale e ancora una bella e tranquilla passeggiata e siamo di ritorno a Mezzana. 






Ancora una volta pur non essendo stavolta protagonista, il Matajur mi ha fatto un'altra sorpresa, questa lunga dorsale che dal Monte Barda presso San Pietro al Natisone, raggiunge la sua cima è particolarmente affascinante in questa stagione. Oggi ne abbiamo percorso un tratto tornando a casa con una bella conferma  

2 commenti:

  1. Certo che quando vi mettete voi due..... gironzolate in lungo e in largo!!!....dando a noi modo di scoprire luoghi solo intravisti sulla cartina!!! Bravi!!!
    Ps. Bellissimi i resti di quella chiesetta!!!

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  2. Bellissimo Grazie! ho scoperto bellezze delle mie radici

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