In occasione dei 50 anni della sezione CAI “Montenero”
di Cividale, si organizza una salita contemporanea a 50 cime. Per partecipare
all’evento ho scelto il Clapsavon, cima tra le più alte delle Carniche Occidentali,
non difficile, discretamente poco frequentata, con un buon panorama, solo un po’
faticosa per il lungo approccio da Casera Razzo. Ho coinvolto Flavio, Marisa, Roberto e Keti
che ringrazio, d’altronde che amici sarebbero se non condividessero gioie e fatiche
………….
per l'album e la presentazione clicca sulla foto
Approfittando di una giornata clemente, di
quelle che finalmente sembra estate, ecco che da Casera Razzo ci ritroviamo ad
imboccare la strada sterrata che verso est, in piacevoli e impercettibili
saliscendi si snoda tra i prati in fiore tra mille colori in direzione di
Casera Chiansaveit. Superato un laghetto, con sullo sfondo i profili dei
Brentoni e della Terza Grande, proseguiamo comodamente tra una chiacchiera e
l’altra seguendo la strada oltre il bivio per casera Mediana, affacciandoci al
vallone del Lumiei e contornando le pendici del Col San Giacomo. Tra un
rododendro e l’altro, tra camedri e radi larici le donne chiacchierano
prendendosela giustamente con calma, i maschietti guardano le cime del Bivera e
del Clapsavon……… e le nuvole. Tutto
sommato non c’è fretta, la meta non è
proprio vicinissima, ma lo scopo è passare una giornata in compagnia, pur con
un occhio all’impegno preso.
Arrivati al ripiano di Casera Chiansaveit facciamo una breve sosta, si carica le batterie, da adesso in poi si sale, praticamente diritti. Dalla destra della casera si risale per un po’ un pendio per uscire brevemente in una bella radura contornata da un bel bosco di conifere. Tra i larici e le mughete, faccio strada nell’erba alta, nel sentiero non sempre evidente e a tratti ripido e scivoloso, fino a raggiungere la dolce insellatura di Casera Chiansaveit, non senza lottare con l’afa e le insidiose e agitate mosche, che comunque sembrano aver preso di mira qualcun altro …………. Le mosche e le nuvole non sono certo buon segno, forse prenderemo pioggia, ma andiamo avanti, per ora possiamo ancora godere di notevoli panorami sul Tiarfin e sui Monti di Sauris da una parte e sulle creste dei Monfalconi dall’altra, mentre le nuvole contribuiscono a dare un tocco magico sfiorando, nascondendo e rivelando le pieghe della montagna e del sentiero. Giunti in sella, un breve tratto sull’altalenante cresta tra il Monte Lagna e il Clapsavon, precede il ghiaioso pendio che ci sovrasta. Uno sguardo in su a riconoscere il sentiero che sale ripido sul ghiaione e ripartiamo, prima una zona di facili roccette erbose, poi un catino poi due faticosi ghiaioni separati da altrettante zone di roccette, il tutto pregevolmente impreziosito di fiori alpini.
Arrivati al ripiano di Casera Chiansaveit facciamo una breve sosta, si carica le batterie, da adesso in poi si sale, praticamente diritti. Dalla destra della casera si risale per un po’ un pendio per uscire brevemente in una bella radura contornata da un bel bosco di conifere. Tra i larici e le mughete, faccio strada nell’erba alta, nel sentiero non sempre evidente e a tratti ripido e scivoloso, fino a raggiungere la dolce insellatura di Casera Chiansaveit, non senza lottare con l’afa e le insidiose e agitate mosche, che comunque sembrano aver preso di mira qualcun altro …………. Le mosche e le nuvole non sono certo buon segno, forse prenderemo pioggia, ma andiamo avanti, per ora possiamo ancora godere di notevoli panorami sul Tiarfin e sui Monti di Sauris da una parte e sulle creste dei Monfalconi dall’altra, mentre le nuvole contribuiscono a dare un tocco magico sfiorando, nascondendo e rivelando le pieghe della montagna e del sentiero. Giunti in sella, un breve tratto sull’altalenante cresta tra il Monte Lagna e il Clapsavon, precede il ghiaioso pendio che ci sovrasta. Uno sguardo in su a riconoscere il sentiero che sale ripido sul ghiaione e ripartiamo, prima una zona di facili roccette erbose, poi un catino poi due faticosi ghiaioni separati da altrettante zone di roccette, il tutto pregevolmente impreziosito di fiori alpini.
Si arranca, ci si sgrana, ci si ricompatta,
ma la cima è ormai lì a pochi metri. Ancora un tratto inclinato cosparso di
detriti ed eccoci infine alla croce di vetta del Clapsavon ( mt.2462) ……. A Marisa di Frivolo l’onore del primo
suono di campanella, suono di buon auspicio……….. intanto ha cacciato le mosche,
per le nuvole forse non basta mica. Comunque eccoci qua , in cima al Clapsavon,
a festeggiare una delle 50 cime del CAI e un po’ della nostra amicizia……….
Le nuvole non se ne vanno, ma contribuiscono
parecchio nella composizione di quadretti fantastici sulla cresta del Bivera,
sul sottostante Pian delle Streghe. Altre aperture di azzurro decorano e regalano
sguardi preziosi sulla lontana Forcella Scodavacca e sul gruppo del Cridola.
Foto di gruppo e poi giù, adesso il panorama non
c’è più, ha vinto la nebbia, solo in sella un gioco di correnti d’aria sembra
quasi bloccare le nuvole sospendendole tra un versante e l’altro, mentre noi ci
consoliamo soddisfatti tra papaveri alpini, silene e primule di Haller. Un vero
giardino. La discesa fino alla casera è tutto uno scivolamento di sentiero che
termina la sua corsa sulle panchine di legno.
Il rientro a Casera Razzo con un po’ di nebbia è
in contropendenza, all’apparenza può sembrare quasi monotono, ma ormai ci
siamo, anche se è da un bel po’ che vedo solo un gran bel boccale di birra
davanti. Per i miei amici, per il CAI e anche per me il Clapsavon è fatto, ci è
andata bene con il tempo, e tutto sommato siamo stati molto bene assieme.
Stavolta per circostanza ho fatto il capo,
ma la figura di “Gran Visir “ non fa per me e comunque, anche se non era
niente di più di una “passeggiata”,per me vale doppio.
sentieri CAI 210 + segnavia bianco e blu
il racconto di Flavio lo trovate qui : Via Normale - Clapsavon
cosa chiedere di più, una giornata intera senza pioggia...quasi un miracolo! Questa era l'unica incertezza perchè sulla buona compagnia, sulla fatica, sui fiori e sulla "conquista" della cima ci avrei scommesso. Auguri al CAI di Cividale- Sez. "Montenero"! ;-)
RispondiEliminasiamo stati fortunati, è stata una bella escursione........ comunque la cima non e' poi cosi vicina
EliminaSei visi molto sorridenti in cima! Dicono già tutto! Le nuvole? una bellissima coreografia per fotogeniche immagini! Salutoni a tutti!!! :D
RispondiEliminaMandi, abbiamo sparato cagate tutto il giorno e così a forza di dai è venuta sera :-) :-) :-) !
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