Lasciata la strada che prosegue per Arta, appena passato il ponte sul torrente But, infiliamo la strada che in salita ci porta a Fielis. Man mano che saliamo ad ogni curva sentiamo le ansie scaricarsi liberando la mente dai problemi della quotidianità.
In piazza a Fielis non c’è
nessuno, una fontana fiorita, una panchina, i preparativi e poi via , a riscoprire come ogni volta il silenzio
dei nostri passi, del nostro respiro.
Non correre, sali in pace, cammina con passo lento, è il messaggio che sembra mandarmi Marisa. Il percorso è lungo e con discreto dislivello, ma abbiamo tempo e come sempre siamo grati al tempo. Il meteo è buono, prevedo di non trovare neve, anche se qualche possibilità c’è ancora. Comunque eliminiamo il superfluo dagli zaini e dalle menti e nonostante la strada forestale sia sempre in discreta salita oggi tutto sarà più leggero. Immersa nel bosco di faggio e abete rosso sale con regolare pendenza a tratti sterrata a tratti cementata. E’ lunga ma senza quasi accorgerci ci ritroviamo all’aperto, nei prati che precedono il complesso di Malga Dauda, dove finalmente possiamo spaziare ad ammirar panorami. Colori predominanti Verde e Azzurro.
Genziane e botton d’oro si mescolano con l’erica e le primule, le stagioni ormai si accavallano in una strana composizione, un ciclo della natura che a valle è già avanti ma più si va su e più cerca inutilmente di resistere al nuovo che sgomita per venir fuori. Proseguendo sul segnavia CAI 157 verso il Passo Meleit, ancora in un luminoso bosco di faggi, appena sbuchiamo sul versante settentrionale del Monte Dauda, infatti, fa la sua apparizione il residuo dell’inverno che quest’anno tarda a lasciarci. Ecco infatti la neve che a tratti blocca la pista per il Passo, che comunque raggiungiamo dopo un bel tratto panoramico, con belle visuali sull’Arvenis e Tamai in primo piano. La dorsale del Crostis è quasi sgombra ma sulle grandi montagne la neve non cede.
A Forcella Meleit lasciamo la pista per piegare a sinistra su una traccia erbosa in direzione dei ruderi di Malga Chias di sopra. Da qui in poi inizia il tratto più suggestivo dell’itinerario, non un sentiero ma una traccia, in grandi spazi aperti, dai molti orizzonti, con la salita che diventa un gioco, tra piccole pozze d’acqua che riflettono le cime di fronte e fioriture di crochi, tra i sassi e i mughi, fino alla cima , aperta , panoramica, accogliente .
In cima ci riposiamo, siamo arrivati al momento giusto, per un attimo il sole si era rifugiato dietro una nuvola ma poi è venuto fuori come il nostro sorriso.
Scendiamo la docile cresta erbosa, proseguiamo diritti passando a fianco alle alture del Cavolat lungo i resti di una vecchia strada militare, ancora in parte conservata. La seguiamo per un tratto poi scendiamo lungo un’altra sottile cresta erbosa in direzione di una piccola forcella, dove ritroviamo una traccia più evidente che contornando le pendici meridionali del Monte Dauda rientra nel bosco.
Ancora il bosco, illuminato dal sole del pomeriggio, poi la traccia sbuca nei prati di Malga Dauda .
Dopo una breve sosta non ci resta che la strada per ritornare a Fielis. Percorso lungo e con discreto dislivello, da affrontare con calma, ci si muove sull’erba, nel bosco, sulla montagna. Già, la montagna, stavolta facile, dove si può chiudere gli occhi e lasciare che la mente ti porti dove il corpo non può arrivare.
La montagna e la sua cima, dove non ha senso fare programmi, dove si può procedere a vista, dove veramente la meta può portare in qualsiasi posto, ha poca importanza, ma puoi veramente godertela passandoci sopra.
Mi piace questa salita; aperta, panoramica, che ti fa fare dislivello senza fatica...sembra, perchè mi pare che un migliaio di metri ci sono! ;-).
RispondiEliminaUn po di fatica la devi mettere in conto, ma è ampiamente ripagata . La prima parte è un pò monotona ma poi .......
EliminaRicommento...anche se non mi ricordo esattamente cosa avevo scritto :D
RispondiEliminaMi ricordo una salita "molto alternativa" a questo monte!!! C'era ancora taaanta neve lassù e tutto era candido e gelato!!! Ora lo vedo in versione estiva, ed è sempre un bel vedere!
Salutoni!!!
grazie Nadia per il ricommento, dal telefonino invece di pubblicare ti avevo eliminato per sbaglio ......
Eliminacomunque penso che anche in inverno sia una gran bella escursione, anche se nel tratto finale per la cima dipende da quanta neve c'è. Anche se lunga i muscoletti se ne stanno abbastanza in pace...... :-) !
Mandulis !
bel giro!!!
RispondiEliminaMandi
si non male !
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