domenica 10 giugno 2018

Avostanis


La Foresta di Pramosio ci accoglie mentre saliamo all'omonimo agriturismo. Oggi la strada forestale stranamente non è molto trafficata e il sottobosco ombroso si offre a noi come un tonificante toccasana.........



La pista termina alla Casera Pramosio bassa, base di partenza escursionistica sempre molto affollata, per la sua accoglienza, per le variegate fioriture e per la vicinanza con il bel laghetto montano incastonato tra le rocce. Ma non solo, abbondanti panorami, verdi pascoli di bestiame, resti della prima guerra mondiale e placche rocciose, giocattoli indiscussi degli arrampicatori, completano uno scenario forse tra i più belli delle montagne del Friuli Venezia Giulia.
Le fioriture di rododendro irsuto, di genziane, orchidee spontanee, pulsatille e camedrio sono oggi a dare un tocco in più a questo splendido ecosistema e mentre saliamo al vicino lago ci fanno compagnia, assieme al fischio guardingo delle marmotte. In tutto questo stonano un po gli scavi di estrazione del marmo grigio e la stradina cementata che collega la Casera Pramosio Alta. 




In ogni caso la vista può spaziare oltre e ubriacarsi di colori e profumi e questi piccoli particolari scompaiono a confronto con il grande lavoro che la natura ha fatto nel tempo su questi luoghi, che ha il suo degno coronamento nella conca lacustre dove sorge il Lago Avostanis, incastonato tra le liscie pareti della omonima cima e i pendi erbosi della Creta di Timau.




Parecchie volte siam stati da queste parti, i ricordi partono da lontano, ai tempi della grande Traversata delle Alpi Carniche, passano per la Creta di Timau, Scarniz, Cuestalta, Paularo e finiscono a Cima Avostanis su cui siamo saliti un paio di anni fa. Dentro i cassetti dei ricordi trovano spazio amicizie, fatiche, sentieri di guerra, emozioni. 






Ogni volta che si arriva al lago, attraverso quel corridoio fiorito di calta palustre, appena ti posi sulle sue verdi sponde la mente si rilassa e i cassetti si aprono, escono ricordi, altri nuovi ne entreranno....
Estremamente semplice e adatto a tutti, non servirebbe andare oltre, l'appagamento che ti da questo luogo potrebbe essere sufficiente.








Ci sono giorni in cui si sta pure bene in posti abbastanza frequentati, anche se in generale questo si scontra leggermente con il nostro modo di andare in montagna. Visto il tempo un po incerto quasi tutti preferiscono fermarsi qui al lago per rientrare comodamente a Malga Pramosio, così, alla ricerca di qualche attimo più silenzioso, decidiamo di salire ancora la vicina Cima Avostanis. Da dietro il piccolo bivacco la vecchia mulattiera di guerra sale, con vista lago, il versante sud della cima, prima a comodi tornanti poi con un lungo traverso in direzione di Sella Avostanis.







Da qui si potrebbe procedere o verso la Creta di Timau o scendere a Pal Grande. Davanti a noi il grande palcoscenico delle Alpi Carniche, le quinte di montagne parzialmente oscurate dalle nuvole basse che ci vengono incontro. Nuvole che corrono veloci, alternando momenti di nebbia fitta con ampie e soleggiate schiarite........ magari dalla cima si vede meglio e così affrontiamo subito il pendio che improvvisamente, ma brevemente si impenna.



La cima è preceduta da un serie di camminamenti, resti di trincee e opere di guerra, che come al solito, con grande rispetto per i luoghi, percorriamo in punta di piedi per non disturbare. In cima il panorama è vastissimo ma oggi, almeno nel momento in cui ci fermiamo, il tempo non premia.





La croce, già malandata l'ultima volta, è rotta, non ci resta che una foto ricordo prima della discesa. Tra fiori e pensieri ripassiamo per il laghetto. 







La moltitudine di escursionisti ha già lasciato il lago, aspettiamo che anche l'ultimo numeroso gruppetto si metta in movimento per fare una lunga sosta, poi si scende …..




..........ma piano, dobbiamo mettere a posto i cassetti e non c'è premura.  

2 commenti:

  1. Sai cosa mi piace di voi? Che spesso lasciate trasparire la capacità di accontentarsi, di perdersi tra i piccoli (e grandi allo stesso tempo) capolavori della natura, il vostro saper ascoltare il silenzio.
    I ricordi.... qualcuno li ha definiti i mattoni con cui costruiamo la nostra vita.
    Ciao. Decimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Decimo, capita a volte di programmare una escursione, poi una volta raggiunta la meta decidi di andare avanti ancora. A volte capita di fermarsi prima, non abbiamo vincoli, abbiamo girato tanto queste montagne che a volta vale la pena di fermarsi a guardarle e basta .......così affiorano i ricordi !

      Elimina