domenica 17 settembre 2017

FORCELLA CLAUTANA



Settembre prosegue con il suo andamento altalenante, qualche giorno di bel tempo si alterna con fine settimana piovosi e umidi. Dopo due settimane di stop non resistiamo e messe a confronto previsioni meteo diverse, prendiamo in considerazione la migliore anche se poco rassicurante. Risalendo la Valcellina osserviamo il cielo, oggi, dopo un po di sereno alla mattina, si dovrà convivere con le nuvole basse e qualche goccia di pioggia..........



Passato Claut proseguiamo in direzione di Lesis e oltrepassato il Ponte degli Alpini e Pian del Muscol imbocchiamo la stretta rotabile che dopo alcuni stavoli inizia a salire la stretta val Margons dove nasce il Cellina, ripida a stretti tornanti, per poi terminare, dopo un breve tratto sterrato, a Pian della Cea dove inizia la nostra escursione di oggi. Lasciate a sinistra le indicazioni per Casera Podestine e le Grave de Giere, seguiamo la strada di servizio per Casera Casavento nei pressi della quale è possibile visitare l'interessante sito archeologico dove su una roccia è visibile l'impronta del dinosauro. Una breve deviazione è quindi obbligatoria prima di iniziare la salita a Forcella Clautana. Ai piedi dell'affascinante cascata del Ciol de Casavent, su un grande masso si nota evidente l'impronta del dinosauro.








A Casera Casavento, dal cui camino esce il fumo di un bel fuoco acceso, è possibile trovare ristoro e accoglienza. L'idea, visto la giornata sarebbe buona, ma ci penseremo dopo, per ora proseguiamo sperando che il tempo tenga. Imboccata la strada sterrata a monte della Casera e tralasciata la diramazione per Casera Colciavas ( che sarà la nostra via di discesa) iniziamo la salita, sempre dolce, mai troppo ripida. Siamo sulla “Strada degli Alpini”. 




Prima un sentiero tra pecci e larici, poi dopo aver piegato quasi a gomito si entra in un faggeta e il terreno si trasforma in una comoda mulattiera. La varia vegetazione che comprende Pino mugo, Pino Nero, rododendro e Maggiociondolo, lascia a tratti intravedere il fondo valle con la Casera Casavento, mentre lentamente ci avviciniamo al canalone del Ciol de la Gialina, da cui scendono abbondanti rivoli d'acqua che alimentato la cascata che abbiamo visto prima presso le impronte del dinosauro. Le viste verso valle si fanno più ampie man mano che si sale, ormai manca poco, solo una leggera salita ci separa dalla Forcella Clautana. 







Inizia a piovere, ma non troppo. Per scaramanzia indossiamo gli armamenti per la pioggia e così fortunatamente, smette. Però tutto intorno a noi si fa nero e minaccioso e i tuoni di un imminente temporale sono molto vicini . Si alza il vento e le nuvole corrono basse coprendo e scoprendo tutto. In un'atmosfera surreale e misteriosa raggiungiamo la forcella Clautana. Delle targhe a memoria degli eventi :” Ove in queste valli, grido di guerra risuoni, su questa via, dagli alpini dischiusa, si alzi il vento della vittoria”. Mai targa (1912) fu più profetica se si pensa agli eventi del 1917 quando l'esercito italiano in ritirata sul Piave dopo la disfatta di Caporetto, riusci a contenere per giorni l'avanzata violenta dell'esercito Austro-Ungarico al comando del giovane feldmaresciallo Rommel, per poi ritirarsi al Passo di S. Osvaldo, ultimo valico a difesa della Valle del Piave.









Dopo una sosta, un po infreddoliti, mentre il temporale sembra si sia temporaneamente spostato e la nebbia leggermente diradata, decidiamo di proseguire. Seguendo le indicazioni risaliamo la strada verso il Col De Tonon in direzione di Casera Colciavas distante circa un'ora. Abbandonata quindi la Strada degli Alpini che scende ora verso la Val Silisa risaliamo a lunghi tornanti i fianchi del Col de Tonon fino ad una sella erbosa che rappresenta il punto più alto della nostra escursione. Ora si inizia a scendere e in breve si raggiungono i prati erbosi su cui sorge Casera Colciavas.








Il ricovero è scarno e poco accogliente ma per l'occasione ottimo per ripararci da un improvviso acquazzone. Ci fermiamo un po qui in attesa che smetta. Fortunatamente il vento fa il suo lavoro spazzando le nubi, cessa di piovere e spunta anche un bel cielo azzurro illuminato da allegri raggi di sole. Ci voleva proprio. Il sentiero 960 prosegue verso Casera Pradut, però è possibile scendere direttamente a Casera Casavento con il segnavia 961. 







Ritorniamo per alcuni metri sui nostri passi e individuata la traccia al limitare del prato scendiamo, attraversiamo una pista forestale per poi inoltrarci in un bellissimo e luminoso bosco, prima di abeti e larici e poi di stupendi faggi. La discesa è diretta, circa 600 mt di dislivello sempre all'interno di un bosco stupendo, dove , per l'occasione, i raggi del sole filtrano tra gli alberi, rivelando preziosi segreti del micromondo.







A Casera Casavento si fa festa, oggi è l'ultima giornata prima della chiusura, ci sediamo di fuori con una birra e un mix di dolci. La giornata è completamente cambiata e noi ci lasciamo cullare al sole per un po prima di tornare a casa .

2 commenti:

  1. Il micromondo dei boschi è sempre suggestivo, Bel percorso, peccato per il tempo come al solito dispettoso.
    Il lasciarsi cullare con una birra in mano e lo sguardo perso nel panorama è uno dei piccoli, grandi piaceri del girovagare in montagna.
    Orma di dinosauro? A giudicare dalla foto mi ci vuole tanta immaginazione, ma tant'è.....
    Ciao
    Decimo

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  2. Ciao, siamo andati a vedere le impronte perchè è d'obbligo passando di lì e anch'io credevo meglio, però sono proprio di dinosauro....... si vedono meglio con la luce radente comunque.........Bella escursione, ma di certo settembre non ci ha dato una mano !

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