Eccolo di nuovo lo Jof di Somdogna. Ci siam saliti più volte. E' una montagna facile, tutto l'anello fino al bivacco Stuparich è facile ma ci piace ogni tanto ripetere questi percorsi , anche solo per il piacere di rivedere paesaggi tanto cari, sotto le imponenti pareti del Montasio che da questo versante incombe maestoso e regale , facendo costantemente sentire la sua presenza.
Sembra tutto banale, sembra tutto retorico, magari, forse, anche lo è ma, ritrovarsi qui a descrivere ancora una volta la salita allo Jof di Somdogna ha per me oggi come oggi un significato nuovo, in effetti potrebbe trattarsi dello Jof di Montasio, sarebbe la stessa cosa. Non mi sono mai chiesto cosa ci spinga a frequentare la montagna così come lo facciamo, a volte su sentieri facili, a volte affrontando qualcosa con maggiori difficoltà, sapendo che c'è del rischio ma che in fondo, alla fine siamo soddisfatti. L'itinerario è dunque un classico delle Alpi Giulie ma è molto apprezzato, la descrizione penso sia ai più conosciuta direi quasi a memoria ma oggi il racconto è un'altra storia, anche la cima potrebbe essere un'altra…........ Un giorno uno entra in ospedale, con forti dolori addominali, dopo una serie di analisi ed esami lo mandano a casa con due bustine di purga, lui non capisce, ma ubbidisce. Il giorno dopo lo stesso uno ritorna in ospedale con i dolori ancora più forti, allora da questo piccolo presidio che una volta era un glorioso ospedale decidono di trasferirlo a Udine, se ha la sua auto è meglio perchè non ci sono ambulanze e qui non c'è posto ( Mi viene da sorridere perchè nei giorni scorsi leggevo dei soccorsi in montagna a pagamento). Allora lui, accartocciato dai dolori, sale in macchina a fianco della sua compagna e va a Udine, dove lo attende un chirurgo, raggi, ecografia, prelievi ecc. In un attimo il quadro è chiaro si deve operare d'urgenza. Esce dalla sala operatoria dopo 4 ore che fa buio, ma lui vede il sole, grandi raggi di sole, magari riflessi dalle luci della piccola stanza negli occhi di chi da una vita gli sta vicino. Il giorno dopo sta meglio e il sole fuori c'è davvero, si fa aprire la finestra per sentire l'aria …..ecco ci siamo va bene così. Dopo dieci giorni viene dimesso con il suo referto : “ peritonite billiare con colecistite gangrenosa”. Cavoli che paroloni, non sapevo si curassero con la purga, sembra incredulo mentre lentamente percorre i corridoi dei sotterranei assieme all'amico di sempre, per fare ritorno a casa. Il giorno dopo si mette a scrivere sullo Jof di Somdogna, escursione di una ventina di giorni fa, non pensando a quanto sia facile criticare, ma a quanto sia bello poter salire su per queste montagne, a quanto sia bello emozionarsi davanti a un fiore o ad una farfalla, ad un ruscello che scorre o al piacere di una vetta raggiunta, ad un boscodi faggi in autunno, alla traccia di un animale sulla neve, a quando potrà ritornare. Il mio racconto sullo Jof è questo il resto sono le immagini
mi
sento fortunat perchè potrò farlo ancora. Forse ci vorrà un po' a
riprendere, forse salteranno le gite più ambiziose per quest'anno,
ma credetemi, va benissimo così. …................. io non vedo
l'ora di tornare su qualche cimetta facile come lo Jof di Somdogna , come potrebbe essere un'altra ….....
Niente commenti, solo un grosso in bocca al lupo Luca, che tutto torni alla serenità del vivere quotidiano. Poi se invece della cima del Montasio è quella del (fai tu) fa lo stesso, l'importante è andare e riuscire ogni volta a stupirsi e a dire che, nonostante tutto, Dio esiste.
RispondiEliminaCiao. Decimo
Ciao Decimo, niente commenti, io sono stracontento ......c'è sicuro qualcuno che tiene il filo a cui siamo appesi !
EliminaUn gran saluto
Luca
è il percorso quello che conta..tutto il resto è fuffa. Auguri
RispondiEliminaCiao Graziano, è andata......... tra un po riprendo a talpinare........ Grazie del commento. Mandi !
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