MONTE SORANTRI e le Esse di Raveo

Fratello che quivi giungi forse affannato, deponi il peso delle tue tristezze. 

L'ora che rapida volge porti al tuo cuore Serenitate Pace et Laetizia.

 Dio ti accompagni.

Escursione rilassante e curiosa sui rilievi montani sopra Raveo. La parte più interessante è la visita del vecchio romitorio del Monte Castellano. Dico interessante perchè stimola riflessioni sui molti perchè della vita. Oltrepassato il ponte sul Torrente Chiarzò, poco dopo Esemon di Sopra ci incamminiamo lungo la pista forestale in direzione del Cuel di Nuvolae, seguendo le indicazioni del Parco delle Colline Carniche. Oggi abbiamo scelto un'escursione tranquilla, ma pur sempre ricca di spunti naturalistici e storici. Immersi nella boscaglia dalla vegetazione varia procediamo seguendo i tornanti che contornano le pareti del colle. Alcuni scorci panoramici consentono di spaziare con la vista verso le montagne circostanti e verso il grande ripiano di Villa Santina. Il percorso semplice e rilassante consente di procedere con tutta calma immersi nel verde. Al bivio presso una insellatura prendiamo a sinistra risalendo la bellissima mulattiera che tocca la cima del Cuel di Nuvolae.

Prima dell'ingresso di una galleria si imbocca un sentiero che a svolte ci porta in cima, regalandoci ancora qualche scorcio panoramico rubato tra le fronde del pero corvino fiorito e del pino silvestre. La discesa sull'altro versante è senza percorso obbligato, ci si muove seguendo il calpestio di chi forse ci ha preceduto per poi raggiungere una piccola sella tra il Cuel di Nuvolae e il Cuel Taront. Ritrovata la pista sterrata si procede in falsopiano aggirando il Cuel Budin, con ampi scorci panoramici sulla Val Degano. Passando accanto ad alcuni stavoli in una graziosa radura erbosa, si scende fino a raggiungere i prati in fiore che precedeno le prime case di Raveo. 

Alle spalle, affaccianta sul monte appare la chiesetta del Santuario del Monte Castellano, nostra prossima meta. Attraversiamo il grazioso paese di Raveo per affrontare la ripida lastricata salita che, dopo aver superato una panoramica radura riprende a salire fino al ripiano dove sorge il Santuario della Madonna di Monte Castellano. La piccola chiesa è graziosa, ma purtroppo è chiusa, ma quello che invoglia ad una lunga sosta è la presenza del vecchio fabbricato dell'eremo del Monte Castellano. 

Appena dietro alla chiesa, sopra il portone di ingresso, una antica meridiana ci da il tempo. Qui non servono coordinate, dislivelli, cellulari o altre cose. Basta stare il silenzio e respirare piano per sentire la pace. Starei qui un bel po, con la voglia di estraniarmi dalla quotidianità, con la voglia di capire quante volte nella vita abbiamo sbagliato strada. Seguo il volo di un macaone per vedere dove si va a posare. Poi quando mi rendo conto che la farfalla, fin che c'è il sole a scaldargli le ali, non sta ferma tanto a lungo su un solo fiore, mi rendo conto che dobbiamo anche noi andare avanti. 

Abbandoniamo a malincuore il sito per riprendere a salire. Andremo su ancora fino alla cima del Monte Sorantri, alla ricerca degli antichi insediamenti celtici immersi nella faggeta. 

Una brevissima visita agli scavi poi si comincia a scendere lungo la strada asfaltata che formando una serie interminabile di tornanti sembra disegnare numerose esse. Attraversiamo il paese e poi imbocchiamo la strada che ci porterà al punto di partenza. Sarà pure un caso, oppure no, ma anche la strada che esce dal paese con le sue ampie curve sembra disegnare una grande Esse.

Siamo a Raveo, senza le Esse non è la stessa cosa .............