Non c’è bisogno che il Matajur, la montagna che domina le valli del Natisone, chiami, lui sa che a noi piace tornarci spesso, andarci su e parlarne un po’.
La stagione che preferiamo salire sul Matajur è l’autunno, quando i colori sono fuoco negli occhi, quando le nebbie ti scivolano attorno, si aprono al passaggio per poi ricomporsi dietro di noi, quando i profumi della stagione sono forti, sani.
Il giro classico dal rifugio Pelizzo, che oggi offre la castagnata del CAI.
Giro corto, malghe di Mersino, sella del Visoka Glava, raccordo con il sentiero proveniente da Livek, visitina in cima per firma sul libro di vetta e ritorno al rifugio.
Si parte con il sole, si torna tra le nebbie, in mezzo i colori dell’autunno.
Uguale ma sempre diverso, ogni volta ti regala qualcosa di nuovo…………………magari anche il premio di un concorso fotografico .
E poi si fa festa............
Poche parole, spazio alle immagini e via a viaggiare con la fantasia......
RispondiEliminaIl Matajur per voi deve essere veramente qualcosa di speciale, un qualcosa a cui avvicinarsi con "religioso" rispetto. Un appuntamento a cui non potete mancare, anche più volte all'anno.
Come è diventato un appuntamento per me settimanale dare un'occhiata al tuo diario per leggere nuovi viaggi. Bello.
Voi a zonzo sul Matajur, noi alle prese con marroni, zucca, patate 'mericane, e torbolino (novello tipico di Cittadella). Se mi sento in colpa? Per niente!
Ciao Decimo
Ciao Decimo, il Matajur in pratica è la montagna di casa .......... salito centinaia di volte eppure sempre diverso......
RispondiEliminaZucca, marroni e ribolla ( vino novello) si usano anche qui e ti garantisco che nessuno si sente in colpa :-) !